LA TREGUA GRECO-UCRAINA (FINCHÉ DURA) FA VOLARE LE BORSE. MILANO +2,1% - GROUPAMA ESCE DA MEDIOBANCA - RENZI: “IL SISTEMA BANCARIO ITALIANO È SOLIDO”. MENTRE IL TESORO NAZIONALIZZA MPS

1.BORSA: LA TREGUA UCRAINA FA VOLARE I LISTINI, MILANO (+2,13%) MAGLIA ROSA

LUKASHENKO MERKEL PUTIN HOLLANDE POROSHENKOLUKASHENKO MERKEL PUTIN HOLLANDE POROSHENKO

Radiocor - L'accordo sul cessate il fuoco in Ucraina fa volare le Borse europee che, trainate dai titoli bancari, delle costruzioni e dell'auto chiudono la seduta in netto rialzo. Milano e' la migliore d'Europa con un guadagno del 2,13% grazie al boom di Mps (+13%) che nel pomeriggio ha strappato, con ripetute sospensioni del titolo, dopo la notizia che il Tesoro diventera' azionista della banca.

 

Forti acquisti anche su Buzzi (+5,7%), Intesa Sanpaolo (+5% ancora in scia ai conti e al dividendo oltre le attese) e Fca (+4,5%) con quest'ultima favorita dal balzo degli utility di Renault nel 2014. In coda al listino, invece, Campari (-1,1%) dopo la raccomandazione a vendere di Goldman Sachs, che giudica il titolo sopravvalutato. Sul fronte valutario, l'euro risale a 1,139 dollari (da 1,132 di meta' seduta) mentre arretra sullo yen a 135,1 (135,7 yen); il cross dollaro-yen si attesta a 118,6 (119,71). Il petrolio balza del 3,24% con il Wti a 50,3 dollari al barile.

 

2.DL BANCHE: SARANNO 11 LE POPOLARI SPA, SPUNTA ANCHE VOLKSBANK-MAROSTICA

Radiocor - Sono undici e non dieci le banche popolari coinvolte dal decreto di riforma varato dal governo, che impone la trasformazione in spa agli istituti cooperativi con piu' di 8 miliardi di asset. A superare la soglia sara' infatti anche la Banca Popolare dell'Alto Adige-Volksbank dopo la gia' deliberata fusione con la Popolare di Marostica, che sara' sottoposta all'assemblea straordinaria dei soci il 23 febbraio.

 

RENZI PADOANRENZI PADOAN

'Con il bilancio appena approvato noi abbiamo circa 6,5 miliardi di asset e la Marostica circa 2 miliardi', conferma a Radiocor il vice direttore generale di Volksbank Stefan Schmidhammer. E l'istituto non intende dimagrire per sfuggire al decreto: 'Non e' la nostra strategia - spiega Schmidhammer - che anzi in linea di massima e' di crescita. Prima aspettiamo la conversione in legge e poi le disposizioni di Banca d'Italia, ma se rimangono queste soglie dovremo evidentemente effettuare dei cambiamenti'. I vertici dell'istituto non sembrano comunque preoccupati: 'Ci sono altre banche spa - conclude Schmidhammer - perche' non dovrebbe funzionare anche per noi?'.

 

3.BANKITALIA: STRADA INTEGRAZIONE NON PIU' RINVIABILE PER LE BCC

  Carmelo Barbagallo Carmelo Barbagallo

Radiocor - La strada dell'integrazione per le oltre 300 banche di credito cooperativo italiane 'non e' piu' rinviabile'. La Banca d'Italia, a pochi giorni dalle parole pronunciate dal Governatore Ignazio Visco a Milano sulla necessita' di una riorganizzazione in 'gruppi' delle Bcc, torna con il capo della Vigilanza, Carmelo Barbagallo, a lanciare un messaggio al sistema che fa capo alla Federcasse. La situazione si sta deteriorando (qualita' del credito, debole redditivita', incapacita' a rapide ricapitalizzazioni) e le nuove regole di vigilanza omogenee per tutte le banche europee non permettono ulteriori indugi.

 

Barbagallo in un intervento a Bolzano presso la Federazione delle Cooperative Raiffeisen, spiega che la soluzione del Fondo di garanzia istituzionale delle Bcc, finito nel frattempo su un binario morto, 'potrebbe non bastare'. Meglio il modello del 'gruppo' sviluppato, tra gli altri paesi, in Spagna e in Olanda.

 

4.BANCHE: RENZI, IL SISTEMA ITALIANO E' SOLIDO

RENZI E BOSCHI RENZI E BOSCHI

Radiocor - 'Francamente non sono preoccupato: il sistema del credito italiano e' solido e dove ci sono sofferenze ci sono autorita' di garanzia in condizione di intervenire'. Cosi' il presidente del Consiglio Matteo Renzi parlando con i cronisti al termine del vertice del Partito socialista europeo. 'Il sistema del credito - ha sottolineato Renzi a proposito dei rischi di tenuta del sistema a fronte di vicende come quelle di Mps e Banca Etruria - ha affrontato la crisi. Molte vicende sono emerse dopo gli stress test della Bce. Il clima c'e', c'e' l'indipendenza di Bankitalia, della Bce, il rispetto delle regole mi pare garantito e lo dimostrano i fatti di questi giorni, di queste ore e io direi di questi anni'.

 

5.MEDIOBANCA: GROUPAMA CEDE IL SUO 4,9% CON PRIVATE PLACEMENT

groupamagroupama

Radiocor - Groupama ha avviato oggi la cessione del 4,9% detenuto in Mediobanca tramite un collocamento privato presso investitori istituzionali. Lo rende noto un comunicato del gruppo assicurativo francese. L'operazione che avviene tramite 'accelerated book building' 'parte immediatamente e il risultato sara' comunicato dopo la chiusura del libro degli ordini'.

 

bollore nagel mediobanca interna nuovabollore nagel mediobanca interna nuova

6.MEDIASET: FININVEST COLLOCA IL 7,79%, SCENDERA' AL 33,4%

Radiocor - Fininvest colloca sul mercato il 7,79% di Mediaset e si prepara a scendere al 33,4%, con un incasso massimo stimato in 392 milioni. In una nota la holding della famiglia Berlusconi, titolare del 41,28% del capitale del gruppo di Cologno Monzese, annuncia di avere avviato, tramite una procedura di accelerated bookbuilding, il collocamento sul mercato azionario presso investitori istituzionali italiani ed esteri di complessivi 92 milioni di azioni ordinarie, pari a circa il 7,79% del capitale sociale di Mediaset.

PIER SILVIO BERLUSCONI FEDELE CONFALONIERIPIER SILVIO BERLUSCONI FEDELE CONFALONIERI

 

L'operazione - curata da Merrill Lynch International e UniCredit Bank Milano in qualita' di Joint Bookrunners e Joint Lead Managers - sta avvenendo in una forchetta di prezzo compresa tra 4,06 euro e i 4,262 euro del prezzo di chiusura odierno. Lo sconto massimo previsto e' quindi del 4,7% sul prezzo di chiusura. L'incasso per Fininvest in caso di collocamento a questi valori variera' tra i 373 e i 392 milioni .

 

7.GRECIA: BCE AUMENTA A 65 MLD DA 60 MLD FONDI EMERGENZA PER BANCHE (FONTI)

Radiocor - La Banca Centrale Europea ha alzato a 65 miliardi di euro dai precedenti 60 miliardi la disponibilita' di fondi di emergenza (Emergency Liquidity Assistance) a favore della banche greche. Lo riferiscono varie fonti. I fondi Ela sono distribuiti dalle singole banche centrali nazionali, in questo caso la Banca della Grecia, su autorizzazione della Bce. red-gli-

 

'In occasione di una conferenza telefonica la Bce ha prolungato di una settimana l'Ela e ha deciso di accordare alla Grecia l'importo che aveva chiesto', ha spiegato una fonte vicina alla Banca della Grecia all'Afp, senza fornire ulteriori dettagli. Secondo un'altra fonte, il plafond dei fondi e' stato aumentato di 5 miliardi dai 60 miliardi decisi la scorsa settimana.

draghi tsiprasdraghi tsipras

 

I fondi Ela sono il finanziamento di ultima istanza per le banche greche che sono alle prese con problemi di liquidita'. Il 4 febbraio la Bce ha annunciato di avere rimosso la deroga che permetteva alle banche elleniche di ottenere fondi direttamente dalla Eurotower dando a garanzia titoli di stato greci, nonostante il loro rating fosse inferiore ai criteri previsti dalla Banca. La deroga e' entrata in vigore ieri. Dalla Bce e' giunta peraltro anche l'autorizzazione ai finanziamenti tramite la Banca centrale greca, con i fondi Ela, che sono pero' piu' costosi dei prestiti diretti della Bce.

 

8.MPS: DA LUGLIO TESORO AZIONISTA, CEDOLE MONTI BOND PAGATE IN AZIONI

ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA

Radiocor - Il prossimo aumento di capitale fino a un massimo di tre miliardi del Monte dei Paschi portera' nuovi azionisti per ora ancora anonimi. Un nuovo socio, invece, si conosce gia' da oggi ed entrera' nel capitale dal prossimo primo luglio: e' il ministero dell'Economia. E' questa la conseguenza del bilancio chiuso con la perdita record di 5,34 miliardi: gli interessi sui Monti bond la banca li potra' pagare solo con azioni ordinarie di nuova emissione. Gli interessi sono pagati posticipati al primo luglio. Quelli per il 2014, secondo quanto ha detto il cfo del gruppo Bernardo Mingrone agli analisti, ammontano a circa 240 milioni. La quota che finira' in mano al Tesoro, quindi, ai valori di Borsa di oggi (titolo a 0,43 euro con una capitalizzazione di 2,24 miliardi) vale circa il 10%. Quota che scendera' tuttavia dopo l'aumento di capitale.

 

9.BERLUSCONI: HOLDING B CINQUE ANCORA AL PALO, NESSUN INVESTIMENTO NEL 2014

Radiocor - E' ancora praticamente al palo la B Cinque, la holding nata nel novembre 2012 e che raccoglie tutti e cinque i figli del Cavaliere. La societa', da subito paragonata a un venture capital familiare destinato a effettuare investimenti su aziende con forti prospettive di crescita e su business innovativi, e' ferma infatti al solo investimento effettuato due anni fa nella societa' tedesca Payleven Holding, attiva nei pagamenti commerciali sui device di nuova generazione. Il bilancio 2014, consultato da Radiocor, evidenzia in particolare una partecipazione in Payleven pari all'8,92%.

 

Famiglia Berlusconi Eleonora Piersilvio MArina Silvio BArbara Luigi Famiglia Berlusconi Eleonora Piersilvio MArina Silvio BArbara Luigi

L'unica novita' dell'ultimo esercizio, che si e' chiuso il 30 settembre scorso, e' l'erogazione alla stessa societa' tedesca di un finanziamento convertibile fruttifero di mezzo milione di euro. Allo stesso tempo i debiti verso soci per finanziamenti della B Cinque sono lievitati di 1 milione di euro, da 3,5 a 4,5 milioni. L'esercizio 2014 si e' invece chiuso con una perdita trascurabile di 2.700 euro. La B Cinque e' l'unica holding della galassia Berlusconi che vede la partecipazione dei cinque figli: Marina Berlusconi (con la Holding Italiana Quarta) e Piersilvio Berlusconi (con la Holding Italia Quinta) detengono il 16,6% delle quote a testa, mentre alla Holding Italiana Quattordicesima (controllata invece pariteticamente dai figli di Veronica Lario: Luigi, Eleonora e Barbara) fa capo il restante 66,6% delle quote.

 

10.MARCO BOGARELLI A RADIO 24: “MILAN? NON ESCLUSO INGRESSO CINESI WANDA IN PROGETTI DI NUOVI STADI IN ITALIA”

“Penso che per questo gruppo cinese entrare negli stadi possa essere una naturale evoluzione. Il gruppo cinese Wanda è già presente nell’entertainment. Sono i numeri uno nel box office in Cina e negli Stati Uniti, quindi il gruppo nostro azionista è leader nel mercato”. A dirlo è Marco Bogarelli, presidente di Infront Italia, a Tutti Convocati su Radio24.

 

philippe blatter e marco bogarelliphilippe blatter e marco bogarelli

 L’ingresso dei cinesi nei progetti per i nuovi stadi, ad esempio il Milan “non è escluso” perché “entrare nel progetto dello stadio del Milan è un’opportunità in più, le competenze ci sono, gli mezzi per investire ci sono, il ciclo temporale è quello giusto perché quando si fa un investimento finanziario si guarda a un ciclo di almeno 5 anni e i 5 anni che abbiamo avanti ci consentirebbero di essere un’opportunità per produrlo”. Sulle quote del Milan, Bogarelli continua a radio 24:  “Sulle quote del Milan è un altro discorso che non mi riguarda” E sullo stadio? “Sullo stadio ripeto che possiamo offrire nuove opportunità alle società. In Italia ci sono pochi stadi di proprietà, ci sono bei progetti, tanta voglia di farli e credo che una certa competenza possiamo offrirla. Non ho ancora parlato ne con Galliani ne con Barbara”

 

11.BOGARELLI A RADIO 24: “SCEGLIEREMO NOI I REGISTI DELLA LEGA? PERCHÉ NO, SIAMO ADVISOR”

wang jianlin wang jianlin

“Se saremo noi a scegliere i registi che userà la Lega? Perché no, siamo advisor della Lega, visto che rischiamo con loro, visto che siamo quelli che producono più eventi sportivi nel mondo, visto che produciamo più campionati di calcio nel mondo, che mi sembra essere da un punto di vista televisivo il programma d’eccellenza. Visto che abbiamo questo know-how, visto che siamo advisor della Lega, visto che rischiamo insieme a loro, siamo li per dare il nostro consiglio. E’ chiaro che poi chi fa il regista e dove lo decide la Lega, ma noi ci siamo con i nostri consigli. Il regista non va sorteggiato, è un professionista che fa il proprio lavoro. E’ giusto che li paghi la Lega e che rispondano alla Lega che gli dice se ha fatto un buon lavoro o meno, ma il regista per definizione è in buona fede e cerca di fare solo il suo lavoro”.

Wang Jianlin Wang Jianlin

 

Lo afferma Marco Bogarelli, presidente di Infront Italia, a Tutti Convocati su Radio 24. Infront è pronta ad avere un ruolo centrale nella scelta dei registi indipendenti che potrebbero produrre le partite della serie A dalla prossima stagione. “Dopo Juve-Milan siamo stati tirati per i capelli da un comunicato della Juventus dove non c’entravamo ma era una polemica tra le due società. Quello che posso aggiungere, - continua a Radio 24 -  non so chi ha ragione o torto, è che meno si da  adito a sospetti o comunque discussioni, se il processo di determinazione di queste figure resta il più neutro possibile, è evidente che non c’è più motivo per discuterne.

 

Adesso vediamo che cosa decidono le società, ma se c’è un’opportunità di rendere il processo più neutrale, meglio è. I registi sono sul mercato, la figura del regista è una figura free lance e il mercato fa si che si scelgano i migliori, i più innovatori”.

 

12.UBI BANCA: MERITIAMO RISPETTO, TEMPI INCHIESTA I PIU' RAPIDI POSSIBILI

Radiocor - A commento dell'inchiesta giudiziaria che coinvolge Ubi Banca e che ieri ha portato la Gdf a raccogliere ulteriori documenti, l'istituto 'auspica che i tempi di conclusione dell'inchiesta 'siano i piu' rapidi possibili', ricordando che Ubi ha sempre agito nella trasparenza del proprio operato e che le persone che lavorano nella banca 'meritano assoluto rispetto'.

GIOVANNI BAZOLI FOTO ANSA GIOVANNI BAZOLI FOTO ANSA

 

Ubi, entrando nel dettaglio delle accuse (ossia che la maggioranza dell'assemblea elettiva del 2013 sarebbe stata raggiunta manipolando le deleghe di voto), afferma anzitutto che 'le accuse nascono da chi quell'assemblea l'ha persa', che la banca 'non ha in alcun modo la possibilita' di accedere alle schede di votazione' e che comunque analizzando il database dei voti 'se ne deduce che il risultato finale risulterenbbe eventualmente falsato solo in una situazione in cui circa il 60% dei voti in delega fosse ottenuto in maniera meno che corretta'.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...