BRUXELLES SI CALERÀ ANCORA LE BRAGHE DAVANTI A TRUMP? – IL COMMISSARIO UE, MAROS SEFCOVIC, HA INCONTRATO IL SEGRETARIO AL COMMERCIO USA, HOWARD LUTNICK, E GLI HA CHIESTO DI RIDURRE I DAZI AL 50% SU ALLUMINIO E ACCIAIO E DI ELIMINARE LE TARIFFE SUI PRODOTTI DI SETTORI “SENSIBILI”, TRA CUI PASTA E SUPERALCOLICI – LA RISPOSTA AMERICANA È CHIARA: PRIMA L’UE CAMBI LE REGOLE CHE PENALIZZANO LE BIG TECH AMERICANE E POI NE PARLIAMO – LA COMMISSIONE HA GIÀ ALLENTATO LE NORME SUI DATI E POSTICIPATO LA DIRETTIVA SULL’IA, COME PRETESO DAI COLOSSI TECNOLOGICI…
Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”
HOWARD LUTNICK E MAROS SEFCOVIC
Gli Stati Uniti e l'Unione europea hanno fatto il punto sull'applicazione dell'accordo commerciale siglato in estate da Ursula von der Leyen e Donald Trump.
Un'ora e mezza di confronto all'ora di pranzo, durante il quale i 27 ministri Ue del Commercio hanno presentato alla controparte americana una serie di richieste: ridurre i dazi su alluminio, acciaio e sulla lista dei prodotti derivati che sono sottoposti a un dazio del 50%, oltre a eliminare le tariffe sui prodotti di alcuni settori considerati sensibili, tra cui la pasta, i superalcolici e l'olio d'oliva.
URSULA VON DER LEYEN DONALD TRUMP A NEW YORK
Ma il segretario Usa al Commercio, Howard Lutnick, ha subito posto le condizioni di Washington: prima l'Ue dovrà rivedere le sue normative sul digitale e solo allora «gestiremo insieme le questioni dell'acciaio e dell'alluminio». Una richiesta che per la Commissione europea resta difficile da accettare.
Il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, ha accolto il collega Lutnick e il rappresentante Jamieson Greer con una serie di numeri per dimostrare che l'accordo firmato in estate sta funzionando e che l'Ue sta rispettando le varie condizioni che erano state inserite nell'intesa.
big tech e intelligenza artificiale
«Gli acquisti di energia americana (tra gas, petrolio e nucleare, ndr) hanno già raggiunto i 200 miliardi di dollari quest'anno – ha fatto presente lo slovacco – mentre la quota di Gnl statunitense importata nell'Ue è passata dal 45% al 60% del totale grazie ai contratti a lungo termine».
[…] le aziende europee, come promesso, hanno aumentato anche gli investimenti oltreoceano: «154 miliardi in più da gennaio e sappiamo che sono in corso negoziati per contratti relativi all'acquisto di chip per un valore superiore ai 40 miliardi di dollari».
Ma la questione dell'acciaio e dell'alluminio resta uno dei nodi non sciolti dall'accordo di luglio. Le parti avevano deciso di affrontare insieme il nodo della sovraccapacità globale, tema discusso anche ieri a pranzo, e in particolare della produzione cinese.
URSULA VON DER LEYEN DONALD TRUMP - ANDREA CALOGERO PER LA STAMPA
[…] l'Ue ha colto l'occasione del confronto di ieri a livello politico per avanzare informalmente la richiesta di rivedere al ribasso il dazio al 50% soprattutto per l'acciaio e per la lista dei prodotti derivati, che al momento colpisce 407 tipi di beni, tra cui motociclette e frigoriferi […]
Non solo: la Commissione ha stilato un elenco di 27 pagine con tutta una serie di prodotti sottoposti a un dazio al 15% per chiederne l'esenzione: tra questi figurano, per esempio, occhiali da sole, beni industriali, cappelli, ceramiche e diversi beni agroalimentari. Nella lista c'è anche la pasta, che sta molto a cuore al governo italiano, e che da gennaio rischia di essere colpita con dazi ad hoc del 92% in seguito all'indagine anti-dumping effettuata dall'amministrazione americana.
i giganti del tech a cena alla casa bianca
Oltre ad aver manifestato un certo fastidio per il fatto che il Parlamento europeo non ha ancora concluso l'iter di approvazione dell'accordo di luglio, gli americani hanno subito posto le loro condizioni per poter anche solo «affrontare» le richieste dell'Unione. Lutnick lo ha detto in sala ai ministri, durante il confronto riservato a porte chiuse e senza telefoni cellulari, ma lo ha ripetuto anche fuori davanti alle telecamere: «Il nostro suggerimento – ha fatto presente – è che l'Ue e i suoi Stati riflettano attentamente, cercando di analizzare le loro regole digitali. Non di eliminarle, ma di trovare un approccio equilibrato che funzioni con noi [...]».
Lutnick ne ha parlato anche con Henna Virkkunen, vicepresidente della Commissione con delega al digitale, e ha fatto presente che una revisione della normativa digitale «potrebbe portare a un investimento di mille miliardi di dollari e questo aggiungerebbe un punto e mezzo al Pil europeo».
La finlandese ha illustrato all'americano i recenti provvedimenti Omnibus proprio per la semplificazione nel campo digitale, ma un portavoce della Commissione ha spiegato che «l'Ue ha il diritto sovrano di legiferare» […]
sundar pichai a cena alla casa bianca
satya nadella a cena alla casa bianca
sam altman e tim cook a cena alla casa bianca
mark zuckerberg e donald trump a cena alla casa bianca
