luca sacchi anastasiya munoz

“ANASTASIYA E PRINCI TRATTARONO PER LA DROGA”, DOMENICO MUNOZ, L'AMICO DI LUCA SACCHI ACCUSA LA FIDANZATA DEL RAGAZZO UCCISO A ROMA IL 23 OTTOBRE: “LEI DECISIVA NELLA TRATTATIVA” - SMENTITA LA RICOSTRUZIONE DELLA RAGAZZA CHE AVEVA DETTO DI AVER SUBITO UNA RAPINA SENZA PARLARE DI COMPRAVENDITA DEGLI STUPEFACENTI – "VADO, PRENDO L'ERBA E TE LA PORTO", COSI' SCATTO' LA TRAPPOLA PER LUCA - IL RUOLO DI PRINCI CHE IN PASSATO CERCAVA SIM ANONIME, INTESTATE A SCONOSCIUTI. PER QUALE MOTIVO?

Alessia Marani e Giuseppe Scarpa per il Messaggero

 

luca sacchi anastasiya munoz

Apre nuovi scenari Domenico Munoz. L' amico di Luca Sacchi, Anastasia Kylemnyk e Giovanni Princi, ha descritto, davanti agli investigatori, i dettagli di quel fatidico 23 ottobre all' Appio Latino. Definendo per la prima volta i ruoli esatti assunti dai protagonisti della vicenda, ponendo la baby sitter e Princi in posizioni di prima linea nella trattativa con i pusher di Casal Monastero che hanno sparato al personal trainer di 24 anni.

 

Il giovane studente di Biotecnologia ha, dunque, raccontato agli inquirenti, nell' interrogatorio del sei dicembre scorso, i particolari di quella serata, rendendo una cronologia esaustiva della partita per l' acquisto della marijuana. Una serata in cui lo stesso Munoz era presente fuori dal John Cabot Pub, in compagnia di Sacchi e Anastasia, quando Valerio Del Grosso e Paolo Pirino sono scesi dalla Smart per strappare lo zaino alla ragazza, sparando in testa a Luca.

 

La sua è la prima testimonianza ritenuta attendibile dalla procura, sul fronte interno al gruppo di amici di Sacchi, freddato per avere cercato di difendere la sua ragazza dall' aggressione, ma anche per non farle portare via lo zaino con all' interno una montagna di quattrini.

anastasiya kylemnyk. luca sacchi

 

I RUOLI Perciò Sacchi sarebbe stato consapevole di quello che stava succedendo. Ma fine a che punto? Ha avuto un ruolo secondario - ha sottolineato lo stesso Munoz agli investigatori - nella trattativa relativa allo stupefacente rispetto a Princi e a Nastja. Entrambi, quindi, con compiti diversi, sarebbero stati in prima linea e in piena sintonia per l' acquisto della marijuana, secondo la versione del cileno. Ciò che Munoz ha rappresentato ai carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci e al pm Nadia Plastina è quindi utile agli inquirenti per puntellare l' accusa nei confronti della stessa Kylemnyk e di Princi.

anastasiya kylemnyk

 

I due, in sostanza, avrebbero avuto un ruolo attivo. Erano ben coscienti di quello che stavano facendo. Si tratta di una versione che, ovviamente, rende meno credibili le affermazioni della venticinquenne di origine ucraina che ancora il 4 dicembre, durante l' interrogatorio di garanzia di fronte al gip Costantino De Robbio, sosteneva che: «Non sapevo di avere 70 mila euro nello zaino. Io e Luca siamo totalmente estranei a questa vicenda». Affermazioni che ricalcano la prime sommarie informazioni di Nastja che, nelle ore successive alla rapina del suo zaino e soprattutto all' assassinio del suo Luca, raccontava di essere stata vittima inconsapevole. Omettendo, in pratica, tutti i fatti antecedenti al terribile epilogo.

 

anastasiya kylemnyk

Una verità di comodo che non aveva, fin da subito, convinto gli inquirenti i quali, infatti, l' hanno indagata per detenzione ai fini di spaccio. Una versione decisamente lacunosa, se non mendace, su cui, sulle prime, si era accomodato anche lo stesso Munoz. Il ragazzo cileno a oggi non risulta essere indagato, ma il suo destino giudiziario è ancora appeso, tutto da scrivere insomma. In Procura dovrebbe essere sentito presto anche Valerio Rispoli, l' intermediario dei pusher con il quale Princi avrebbe avuto già contatti precedenti.

 

PERIZIE E VERIFICHE BANCARIE Ad ogni modo, dopo essere stato reticente nei giorni successivi al delitto dell' amico, Munoz si è poi redento. In una deposizione fiume ha riferito i dettagli dell' acquisto della marijuana. I primi contatti di quella serata. Una ricostruzione, con dovizie di particolari, che ha sorpreso gli stessi investigatori.

anastasiya kylemnyk

Intanto, anche su Princi, emergono nuovi elementi. Il ragazzo avrebbe cercato in passato sim anonime, intestate a sconosciuti.

 

Una delle ultime in suo possesso risulta appartenere a uno straniero. Un modo, insomma, per avere numeri di cellulare non riconducibili a lui. È questo il comportamento tipico di chi vuole parlare in assoluta libertà senza il pericolo di essere intercettato. Ebbene un episodio sarebbe indicativo dell' ossessione del ragazzo di cercare questa eccessiva riservatezza.

 

Princi avrebbe visto una sim buttata per terra, in strada. L' avrebbe presa. Un gesto che non sarebbe sfuggito ai genitori che poi avevano imposto al figlio di buttarla via.

Intanto, le indagini proseguono.

anastasiya kylemnyk

 

Sono in corso accertamenti bancari per capire i prelievi effettuati dagli amici dell' Appio Latino nelle ore e nei giorni precedenti al delitto; infine, oggi, verrà effettuata una perizia sulla Citroen C1 sequestrata ad Anastasia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

COSI' SCATTO' LA TRAPPOLA PER LUCA

Fulvio Fiano e Rinaldo Frignani per il Corriere della Sera – Roma

 

Giovanni Princi trattava alla pari con il pusher Valerio Del Grosso, che pochi minuti dopo avrebbe ucciso il suo amico Luca Sacchi. La conferma alle accuse del pm Nadia Plastina arriva da una frase riferita ai carabinieri del Nucleo investigativo dagli intermediari del pusher, Valerio Rispoli e Simone Piromalli, nella loro testimonianza sui fatti del 23 ottobre.

 

Siamo davanti al John Cabot pub, i contatti per concludere l' affare dei 15 chili di erba al prezzo di 70 mila euro sono già ben avviati, Anastasiya Kylemnik ha già mostrato ai due mandati sul posto dal 21enne di Casal Monastero le mazzette di banconote da 20 e 50 euro nel suo zaino di simil pelle rosa e Del Grosso, accompagnato da Paolo Pirino, compare sulla scena, ma senza marijuana.

 

È qui che Rispoli lo sente parlare con Princi, che chiede al pusher: «Ma come, frà, avevamo detto che facevamo qua?». E Del Grosso: «Vado, prendo l' erba e te la porto qua».

In realtà tornerà a mani vuote e armato per prendere i soldi in cambio di niente, ma a quel punto Princi si era già allontanato, forse fiutando qualcosa di strano, lasciando Nastia e Sacchi da soli e di fatto esponendoli alla rapina di Del Grosso, che in sua presenza forse non avrebbe tentato il colpo.

Di fronte al silenzio di tutti gli indagati, gli inquirenti contano ora di chiudere il cerchio con il riascolto di tutti i testimoni della vicenda, a partire da Piromalli e Rispoli.

 

È già stato interrogato anche Domenico Costanzo Martino Munoz, l' ultimo componente del gruppo di quattro (con Luca, Princi e Nastia) che secondo le indagini partecipava all' acquisto. A sul carico non ci sono al momento contestazioni formali e questo lo obbliga a dire la verità. Le sue parole vengono vagliate in queste ore.

 

Intanto sono cominciati ieri mattina nella caserma dei carabinieri a Tor di Quinto gli accertamenti del Ris dell' Arma su alcuni reperti sequestrati dopo l' omicidio del 24enne. A cominciare dallo zainetto rosa di Anastasiya sul quale sono stati effettuati esami tecnici per individuare non soltanto impronte digitali ma anche sostanze biologiche per capire quella notte chi lo abbia toccato. Presenti alla apertura dei plichi sigillati gli avvocati della famiglia Sacchi.

 

Oltre allo zainetto è stato esaminato anche il portafoglio della baby sitter fidanzata con Luca, che si trovava all' interno dello zaino insieme con i documenti d' identità e altri effetti personali.

È stata poi la volta della mazza da baseball nera e argento impugnata da Pirino e con la quale sarebbero stati colpiti sia il personal trainer sia Anastasiya. Sull' attrezzo, così come dal materiale recuperato sotto le unghie della vittima (sulla mano destra e su due dita di quella sinistra), gli specialisti cercano le tracce di dna degli aggressori, con i quali Luca avrebbe avuto una colluttazione prima di essere ferito a morte.

Infine oggi si cercheranno tracce di polvere da sparo sulla Citroen C1 di Anastasiya, sulla Smart ForFour usata dai killer nella fuga e su quella presa in sostituzione della prima il 24 ottobre, dopo un incidente. Su questa seconda Smart, Pirino fu anche fermato sul Gra dalla Polstrada prima che diventasse un sospettato. Gli venne ritirata la patente.

 

 

 

 

FOTOSEQUENZA OMICIDIO LUCA SACCHI 1princi con la fidanzataFOTOSEQUENZA OMICIDIO LUCA SACCHI 2FOTOSEQUENZA OMICIDIO LUCA SACCHIil papà di luca sacchipaolo pirinopaolo pirinovalerio del grosso luca sacchi anastasialuca sacchi copiaanastasiya kylemnyk omicidio luca sacchiluca sacchiLUCA SACCHI E LA FIDANZATApaolo pirino su facebookluca sacchi festeggiato da anastasiya FOTOSEQUENZA OMICIDIO LUCA SACCHI 3

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)