luigi dagostino antonio savasta tiziano renzi

TOGA GIULIVA – L’ORDINANZA DEL GIP DI LECCE SULL’ARRESTO DI ANTONIO SAVASTA: TRE ANNI FA LE FIAMME GIALLE VOLEVANO INDAGARE SUI RAPPORTI TRA LUIGI DAGOSTINO E TIZIANO RENZI E CHIESERO AL GIUDICE SAVASTA DI ISCRIVERE L’IMPRENDITORE PUGLIESE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI – IL PM SI OPPOSE E ALLORA IL MAGGIORE CARMELO SALOMONE SCRISSE ALLA PROCURA DI FIRENZE E DAGOSTINO FU ARRESTATO…

P.G. Cardone e G. Scacciavillani per www.ilfattoquotidiano.it

 

antonio savasta

Trani, fine dicembre 2015, inizi di gennaio 2016. Il maggiore delle fiamme gialle Carmelo Salamone entra in un ufficio del tribunale con vista sulla splendida cattedrale e sull’Adriatico. In mano ha delle carte, che mette sul tavolo di Antonio Savasta, il pm titolare di un’indagine su delle fatture false.

 

Emesse da piccoli imprenditori pugliesi (Dimonte, Rizzitelli, Belgiovine), incassate da grossi nomi fiorentini: si tratta di almeno 6,5 milioni di euro per operazioni inesistenti. Ma il magistrato ha deciso che non vuole indagare la sponda toscana dell’operazione. A Salomone qualcosa non torna.

antonio savasta

 

E i suoi sospetti aumentano quando, nel dicembre 2015, legge un articolo del Fatto Quotidiano pubblicato il 19 settembre: si dà conto dei progetti di un imprenditore di origini barlettane che ha avuto grande successo in Toscana con gli outlet di lusso del gruppo Kering e ora vuole replicarne il successo a Sanremo e a Fasano, in provincia di Brindisi.

 

Il suo nome è Luigi Dagostino e si fa accompagnare da Tiziano Renzi, il padre dell’allora presidente del Consiglio, alle riunioni preliminari con i sindaci delle città scelte per l’investimento.

 

luigi dagostino

Quando Salomone legge il nome dell’imprenditore salta sulla sedia: Dagostino è colui che di fatto gestisce o rappresenta le società toscane che hanno incassato i 6,5 milioni di fatture per operazioni inesistenti. Nelle sue indagini e nell’articolo del Fatto ci sono nomi ricorrenti, di persone e società: Nikila, Mecenate, Tramor, Luigi Dagostino, Maria Emanuella Piccolo, Ilaria Niccolai (rispettivamente moglie e compagna dell’imprenditore nativo di Barletta).

 

Per l’investigatore il quadro è chiaro: stampa l’articolo e lo porta al magistrato Antonio Savasta. “Lo lesse, ma non cambiò idea e disse che non voleva inviare la comunicazione di notizia di reato alla Procura di Firenze per utilizzo di fatture false”, dice Carmelo Salomone il 23 aprile 2018 ai magistrati della procura toscana, che nel frattempo hanno avviato un’indagine sulla vicenda. Un’inchiesta partita proprio grazie a Salomone.

 

lotti tiziano renzi

L’ufficiale della Guardia di Finanza, infatti, un paio di mesi prima, constatata la volontà di Savasta di non approfondire il caso, chiese il permesso di utilizzare i dati per fini fiscali. Il via libera arrivò: non poteva essere altrimenti. A gennaio 2016, Salomone scrisse ai colleghi di Firenze e inviò loro tutto il materiale raccolto.

 

Dopo due anni e mezzo, il 13 giugno 2018 alle ore 16.47, l’agenzia Ansa scrive: “È l’imprenditore pugliese Luigi Dagostino, 51 anni, diventato in Toscana il ‘re degli outlet’, l’imprenditore arrestato oggi dalla guardia di finanza di Firenze in esecuzione di un’ordinanza del gip Fabio Frangini e su richiesta del pm di Firenze Christine von Borries“.

 

TIZIANO RENZI

Fatture per operazioni inesistenti, “emesse da società pugliesi, tra cui la Building & Engineering di Barletta srl, amministrata da Leonardo Dimonte, la ditta individuale Ruggiero Rizzitelli di Barletta che il gip nel suo provvedimento definisce ‘cartiera’, la Bielle Costruzioni, Futura Costruzioni e House Builders, tutte di Barletta”. E ancora: “Il gip ha disposto il sequestro preventivo, anche finalizzato alla confisca per equivalente dei seguenti importi, tra somme di denaro disponibili in conti correnti, beni immobili e mobili: 2.943.507 euro a carico di Luigi Dagostino; 533.450 euro a carico di Maria Emanuella Piccolo; 1.139.400 per Ilaria Niccolai. Sequestro preventivo, per l’evasione di Iva e Ires, nei confronti delle società legate, in vario modo a Dagostino (a cui viene ricondotta una ‘galassia’ di 13 società) che utilizzavano le fatture false, ossia Andi (659.357 euro), Mecenate 91 (306.900 euro), Uno Invest (533.450 euro), Nikila Invest (1.139.400 euro), Tramor (334.400 euro)”.

antonio savasta

 

I soliti nomi, insomma: il finanziere Carmelo Salomone, da Trani, ci aveva visto giusto. Due anni e mezzo prima. Ma il pm Antonio Savasta, arrestato lunedì 14 gennaio insieme al collega Michele Nardi con l’accusa di associazione per delinquere, corruzione in atti giudiziari e falso, aveva preferito non procedere. Nessuna iscrizione di Dagostino nel registro degli indagati, nessuna comunicazione alla procura competente (quella di Firenze).

 

michele nardi

Il motivo, stando all’accusa della Procura di Lecce, è che Savasta, in cambio del silenzio investigativo e di azioni finalizzate ad insabbiare le indagini (leggi l’articolo di Daniele Fiori e Rosanna Volpe) ottiene soldi e gli incontri con Lotti e Legnini, sperando di toccare le corde giuste per ottenere il trasferimento da Trani a Roma. Non è dato sapere se quegli incontri (che ci sono stati) siano andati a buon fine. L’unica certezza è che Antonio Savasta ha lavorato nella Capitale dal marzo del 2017 fino a ieri, quando è stato portato nel carcere di Lecce.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...