donne clan mafioso capriati bari lina capriati

A BARI LA MALAVITA È FEMMINA – PER ANNI, MENTRE GLI UOMINI ERANO IN GALERA, A COMANDARE IL CLAN CAPRIATI, CHE GESTISCE LO SPACCIO E L'USURA NEL CAPOLUOGO PUGLIESE, È STATO UNO SPIETATO DIRETTORIO TUTTO AL FEMMINILE, CON AL VERTICE LA MOGLIE DEL BOSS ANTONIO, MARIA FARAONE – DIECI LE DONNE CONDANNATE NEGLI ANNI. TRA QUESTE PERO' NON C'È LA SORELLA DEL CAPOCLAN, “LINA” CAPRIATI, MADRE DI UN KILLER MAFIOSO. DA LEI IL GOVERNATORE EMILIANO SOSTIENE DI AVER PORTATO IL SINDACO DECARO, ANNI FA, QUANDO ERA ASSESSORE (EPISODIO SMENTITO DALLA DONNA E DA DECARO)

Estratto dell’articolo di Giuseppe Legato per “La Stampa”

 

lina capriati intervistata dal tg1

Dodici luglio 2001. Largo Amendoni, Bari vecchia. La mamma di Michele Fazio, 16 anni, aspettava il figlio adolescente a casa con la pizza in forno. Michele lavorava già in un bar, frequentava le scuole serali per non abbandonare gli studi: non voleva tradire le attese del padre Pinuccio, ferroviere emigrato per lavoro in Lombardia, su di lui. Era in ferie quel giorno, Michele.

 

Alle 19 era passato a casa della mamma: le aveva dato l'ultimo bacio. Poi era uscito con gli amici sul lungomare. L'ultimo messaggio del giovane è alle 22.40: «Sto arrivando, apparecchia la tavola», scriverà. Poi, nei vicoli lastricati di bianco che si snodano attorno al dedalo di vicoli della città antica, si sentono 10 colpi in serie, rombi di motorini che si inseguono.

 

le donne de clan capriati arrestate

Echi di pistole della faida di mafia tra i clan Strisciuglio e Capriati per il controllo delle piazze di spaccio. Michele si accascia per terra. È stato ucciso per sbaglio perché con quella storia di pusher e di rivalità tra gruppi di malavita non c'entra nulla. Né lui, né la sua famiglia. Uno dei killer lo dice urlando dopo aver capito che il proiettile sparato ha attinto alla nuca la persona sbagliata: «Sim accis o uagnon bun». Tradotto: «Abbiamo ucciso un bravo ragazzo».

 

[...] Nel 2003 sul fascicolo si appone il timbro più doloroso per i familiari: archiviazione. Sembra finita senza giustizia, ma nel 2005 le indagini svoltano. Il commando che ha ammazzato il sedicenne per sbaglio è composto da Raffaele Capriati (considerato esecutore materiale) e Francesco Annoscia, all'epoca appena diciottenne.

 

michele emiliano antonio decaro

È quest'ultimo il figlio di Emanuella "Lina" Capriati, la donna al centro dell'intricata vicenda che scuote la politica di Bari dalla quale - secondo il racconto di Emiliano - l'ex governatore avrebbe portato il sindaco Decaro, anni fa, quando il primo cittadino rivestiva la carica di assessore, "per affidarglielo" dopo che qualcuno del clan gli aveva (così ricostruisce Emiliano smentito da Decaro) puntato una pistola alla schiena per le iniziative sulla viabilità e la riqualificazione di Bari vecchia.

 

LISETTA CAPRIATI - ANTONIO DECARO - ANNALISA MILZI

[...] Scarcerato da anni, Annoscia è tornato a casa. L'altro killer, Raffaele Capriati, è uscito dopo 19 anni nell'agosto del 2022. Un tripudio: fuochi pirotecnici e video su Tik Tok. Una parente in un video – si legge su vecchi articoli on line – lancerà un avvertimento a chi decidesse di avvicinarsi a lui con intenzioni sbagliate: «Ti spenno come una gallina».

 

E a ben vedere la storia delle donne della famiglia Capriati – ognuna non per forza con gradi di responsabilità penale – è però permeata da questi toni paramafiosi. Alcune di loro hanno anche retto il clan negli anni più bui – mafiosamente parlando – quelli, per intenderci, in cui gli uomini erano rinchiusi in carcere dalle ripetute inchieste della magistratura pugliese.

 

michele fazio 1

Lo racconta una sentenza di Cassazione del 2010 datata 4 maggio 2011. A Bari vecchia le chiamavano le donne usuraie. In testa a questo "direttorio mafioso" declinato al femminile c'era la moglie del boss Antonio, Maria Faraone, cognata della Lina che oggi dice di non aver mai ricevuto a casa sua Emiliano e Decaro.

 

Teneva la cassa del sodalizio perché il marito era ristretto in carcere dal 1991 condannato all'ergastolo. Nel lungo elenco (dieci) di donne condannate finirono anche quattro sorelle. Si chiamavano Antonia, Domenica, Lucia e Nicoletta De Benedetictis, una famiglia considerata dagli investigatori il braccio contabile del clan. C'era ancora Grazia Spagnuolo, compagna di Giorgio Martiradonna, e Domenica Monti, figlia del boss Domenico. Lina non c'entra.

 

michele emiliano e antonio decaro

Nel 2022 i giudici le hanno inflitto una condanna per furto. Ha dovuto pagare 300 mila euro per le spese processuali alla cassa delle ammende. Sui social gira una foto – pubblicata da Il Giornale - in cui il sindaco Decaro è a braccetto nel maggio 2023 con la presunta sorella del boss Capriati, tale Elizabeth, e una donna giovane. Il commento di un contatto social della donna, Vincent Capriati, recita: «Roba nostra».

emanuella lina capriatiil ricordo di michele fazio nel centro storico di bari nel 2003raffaele capriati torna in liberta 1

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...