francesco bellomo

BELLOMO E IL RIBALTAMENTO DEI RUOLI: “SONO IO IL MOLESTATO. HO RESPINTO LE PRESSANTI AVANCE. E HO COMPRESO PER L'INVADENZA DI ESSERE DAVANTI A SOGGETTI PERICOLOSI” - L’EX GIUDICE DEL CONSIGLIO DI STATO: “DA TEMPO NON POCHE TRASMISSIONI TELEVISIVE ORGANIZZANO SUL MIO CONTO VERE E PROPRIE ESECUZIONI DI PIAZZA. DOPO DUE ANNI DI SILENZIO, E DI SOFFERENZA DELLA MIA FAMIGLIA, MI SONO RISOLTO A REPLICARE E…” - LE MOLESTIE, I RAPPORTI CON CARLA PERNICE E ROSA CALVI, IL DRESS CODE. LA SUA DIFESA

Azzurra Barbuto per “Libero quotidiano”

 

francesco bellomo 7

Una tempestava la fotografia del docente di cuoricini inviandola alle colleghe, l'altra sospirava a lezione che lo avrebbe seguito per sempre poiché lui era l' uomo per lei, e poi email su email, tutte messe agli atti. Eppure Carla Pernice e Rosa Calvi, aspiranti borsiste deluse, da anni saltano da un programma televisivo all' altro dipingendo quel professore, l' ex giudice del Consiglio di Stato Francesco Bellomo, come un vero e proprio mostro, un despota insopportabile, che le avrebbe violentate psicologicamente. Ma egli dichiara: «Sono io il molestato. Ho respinto le pressanti avance. E ho compreso per l' invadenza di essere davanti a soggetti pericolosi».

 

In seguito a quanto avvenuto domenica sera a "Non è l' Arena" su La7, dove il pubblico ha assistito all' ennesimo processo mediatico senza contraddittorio (quattro donne contro un imputato assente) che tanto male fa alla Giustizia, Bellomo ci ha inoltrato un video.

 

francesco bellomo 5

«Da tempo non poche trasmissioni televisive organizzano sul mio conto vere e proprie esecuzioni di piazza, all' insegna del disinteresse per la verità, con la complicità di narratrici di comodo, e improvvisati opinionisti, nei cui discorsi si fa fatica ad intravedere un barlume di pensiero logico. Io sono certo di non avere fatto alcunché di sbagliato e vorrei dimostrarlo laddove vi sono persone e regole a ciò competenti, conscio che, se la giustizia dei tribunali è imperfetta, non ne esiste una migliore. Dopo due anni di silenzio, e di sofferenza della mia famiglia, mi sono risolto a replicare con lo stesso mezzo, ma diverso metodo», spiega l' ex consigliere nella lettera che correda il filmato.

 

dopo i seminari di francesco bellomo

BORSA DI STUDIO

«Dal dicembre del 2017 Carla Pernice e Rosa Calvi si presentano come Cappuccetto Rosso che rifiuta le offerte del lupo cattivo», esordisce Bellomo, il quale precisa ciò che le due signore omettono di riferire ogni volta che come Madonne pellegrine transumano da un format all' altro, presentandosi quali fanciulle virtuose, che avrebbero avuto il coraggio di denunciare molestie ed umiliazioni. «Dirò la verità: non ci sono state offerte di borse di studio ma solo richieste da parte loro, non c' è il lupo cattivo e soprattutto non c' è Cappuccetto Rosso», continua l' ex consigliere.

 

dopo i seminari di francesco bellomo

Ma cos'è che Pernice e Calvi non ci raccontano, di sicuro per sbadataggine? L'aspirante borsista della scuola "Diritto e Scienza", Carla Pernice, ad esempio, trascura di narrare di avere presentato la domanda per la borsa di studio per il corso di Milano il 31 agosto 2011, di avere partecipato alla selezione e di essere stata scartata.

 

«Da quel momento per circa un biennio ha reiterato insistentemente la sua candidatura sia con me sia rivolgendosi a persone con cui avevo stretti rapporti affinché la raccomandassero. Pernice in realtà era più che un' aspirante borsista, questo dichiara una sua amica il 15 marzo del 2019, sentita come testimone dinanzi al Csm», dice Bellomo. La teste, interrogata circa eventuali confidenze di Carla sul consigliere di Stato, riferì: «Carla era molto molto molto entusiasta ed io ricordo che una delle prime lezioni mi inviò una foto di Bellomo con dei cuoricini».

dopo i seminari di francesco bellomo 2

 

BUGIE PER IL CONTRATTO

«Non ho mai preso in considerazione le avance della Pernice, respingendola in modo elegante» sottolinea Bellomo, «eppure ella non si è data per vinta», chiedendo dopo anni l' indirizzo mail personale del consigliere e spedendogli una lettera. «Da quel momento capii di avere a che fare con una persona pericolosa e non la volli più al corso».

 

E poi c' è Rosa Calvi, la quale si iscrisse al corso di magistratura 2016-2017 e partecipò alla selezione per l' assegnazione delle borse di studio nel novembre del 2016, a Roma, insieme ad altre sei persone. In questa circostanza Rosa Calvi, la quale fu scelta, di fronte a tutti manifestò entusiasmo per il contratto di borsa di studio che prevedeva un dress code sia per i maschi che per le femmine.

dopo i seminari di francesco bellomo

 

Al colloquio successivo, in cui erano presenti non meno di venti persone, «il clima era disteso e la ragazza estremamente colloquiale e aperta. Non mi fu difficile smascherarla, capii che durante la selezione aveva mentito al solo scopo di ottenere il contratto. Strappai davanti ai suoi occhi la borsa che lei aveva firmato, dopo andò via. Dunque non è vero che non aveva accettato il contratto, lo aveva accettato e firmato. Sono stato io a cancellare l' accordo».

 

Ma la Calvi non si dà per vinta, insiste. «Vuole a tutti i costi quel ruolo». Il 18 novembre scrive a Bellomo: «Secondo me, il punto è che lei non si è mai aperto con nessuno e tutti si sono approcciati a lei con una specie di timore reverenziale, io invece con questo modo di fare così coinvolgente ed estroverso l' ho trattata senza pensare di essere al cospetto del genio Bellomo, ma di una persona con la quale parlavo di tutto e scherzavo».

francesco bellomo 3

 

«Vi sembra una persona che si senta sottopressione o a disagio?», chiede l' ex consigliere, e prosegue. «Il 23 novembre mi scrive che per riuscire ha bisogno di me». I messaggi continuano. «Nell' ultimo show televisivo Calvi ha insinuato che le avrei promesso di farle vincere il concorso. In televisione non c' è l' obbligo di dire la verità e capita, quando conviene, fare il contrario, ma quando l' obbligo c' è, ecco che la versione viene modificata: questo dichiara Calvi davanti all' autorità giudiziaria: "Non mi fu detto e non mi è mai stato detto dal consigliere: io ho il potere di farti vincere il concorso in magistratura per vie traverse". Se ne può concludere che la Calvi è bugiarda», afferma il docente.

 

francesco bellomo 2

Stupisce che nessuno osi dubitare riguardo il sacro verbo di Pernice e Calvi, mettendo in luce le contraddizioni insite nelle loro stesse ricostruzioni. Del resto, chi lo fa viene subito zittito, stigmatizzato, messo al rogo. Poiché - vedete, signori - si è affermato per consuetudine un principio nuovo del diritto, ingiusto e pericoloso, in base al quale allorché una donna punta il dito contro un uomo, ella è automaticamente una martire, egli invece un farabutto ben oltre ogni ragionevole dubbio.

 

PRINCIPI CALPESTATI

Se la Giustizia, la quale non dovrebbe discriminare in base al genere, è lenta nelle aule di tribunale, galoppa nel piccolo schermo ed arriva a verdetti lampo che sono sentenze di condanna passate in giudicato. Inappellabili. Oltre che scontate. Ad emetterle sono "opinionisti" senza infamia e senza lode, che sarebbero più credibili a "Ballando con le stelle" piuttosto che allorché recitano la parte di esperti giuristi, a certificarle presentatori che calpestano sistematicamente il principio della presunzione di innocenza. In fondo, prendere uno stimato professore e trasformarlo in un sadico molestatore stuzzica di più la curiosità morbosa del telespettatore. E se questo nuoce alla Giustizia ed un innocente viene sputtanato, devastato, distrutto, in fondo, chi se ne frega?!

francesco bellomo 6

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…