vladimir putin brics golpe gabon niger

BENVENUTI NELL'EPOCA DEL DISORDINE: LA DEMOCRAZIA NON SI PORTA PIÙ – A UNA LARGA PARTE DEL MONDO, L'ORDINE CREATO DALL'OCCIDENTE NON VA PIÙ BENE - DOMENICO QUIRICO: “LA RUSSIA CHE OSA IRROMPERE NEL CORTILE DI CASA, IN UCRAINA, I GOLPE CHE RIDISEGNANO LA CARTA POLITICA DELL'AFRICA, I BRICS CHE PROPONGONO DI RISCRIVERE LE REGOLE DELL'ECONOMIA MONDIALE. COLONNELLI E AUTOCRATI SONO CANAGLIA, MA SONO LA LEVA SENZA CUI IL DISORDINE NECESSARIO NON POTREBBE DARE NUOVO EQUILIBRIO”

Estratto dell'articolo di Domenico Quirico per “La Stampa”

 

vladimir putin collegato con il vertice brics

C'è un fenomeno nuovo, di fronte a cui noi occidentali onnipotenti ci accorgiamo di essere improvvisamente impotenti: il fenomeno del disordine necessario. La Russia che osa irrompere nel cortile di casa, in Ucraina, in Europa, i golpe (scandalo, non programmati da noi!) che ridisegnano la carta politica di vasta parte dell'Africa formando un commonwealth dei colonnelli, i Brics, i Paesi che con successo di adesioni propongono di riscrivere addirittura le nostre intangibili regole dell'economia mondiale, il Microsupremo nordcoreano Kim Jong-un che ha l'impunità dell'atomica e va in treno a Mosca a fornire ostentatamente di armi il ricercato Putin; e i piccoli e i piccolissimi che non ci obbediscono più.

 

vladimir putin marinaio immagine creata con midjourney 1

[…] per vasta parte del mondo l'Ordine in vigore non rappresenta più la Forza. Ai giorni nostri l'ordine americano con i suoi dipendenti, Europa, Giappone, Oceania e poco altro, non può più reggersi. Una volta sceglievamo beatamente i nemici che ci servivano, ci bastava un piccolissimo spostamento dell'interruttore del potere, le nostre parole votavano alla distruzione e ristabilivano anche la pace.

 

Inevitabile destino: il mondo non esiste solo perché lo si amministri come vogliamo noi. Che indossiamo occhiali che modellano la realtà come di volta in volta ci aggrada. Osserviamo e lasciamo scorrere via disinvoltamente il dolore degli altri, migranti siriani, sudanesi per esempio, se non ci riguarda direttamente con il distacco di un impresario di pompe funebri.

 

GOLPE IN NIGER

[…]  Non ci si accontenta più del latte magro della nostra carità. Appoggiarsi a questo ordine con speranza come accadeva fino a qualche tempo fa non significa più accrescere le proprie deboli forze, sentirsi protetti ed esaltati da una comune energia. Intendo la parola forza non nel senso esclusivamente militare, lo intendo come energia umana, fiducia nel progresso, politica, condivisione, sviluppo, dignità, perfino felicità. In buona parte illusioni, certo. Ma non il melenso ottimismo produttivo e consumistico su cui facciamo fiorire i nostrani concretissimi fiori del male.

 

Da qualche tempo le energie sono al di fuori di questo ordine, i popoli giovani d'Africa, Asia, America latina, sentono di essere al di fuori di questo ordine. Che è un mondo che per loro puzza di sfruttamento, in cui la povertà non è più una tappa della lotta di classe né una patria mitica ma solo una lebbra da cui ci si deve guardare.

 

colpo di stato in gabon 1

Niente a che vedere con i muffiti filosofemi del «Tramonto dell'Occidente». Allora era un guardarsi allo specchio europeo concedendosi qualche brividino stimolante. Ora lo specchio è in frantumi. Come tutto ciò che è giovane gli Altri vogliono sentire dentro di sé fluire questa forza vitale, sono attirati e vanno dove pensano o si illudono di trovarla. Esempio: quello che chiamiamo il Sud globale osserva l'America, con quella bisogna fare i conti non certo con la Unione dei mediocri che vivacchia in uno stato di armistizi vari, soppesa i due ultimi presidenti, un guitto scandaloso e un vecchio signore. Eppure tra un anno gli americani sceglieranno di nuovo con ogni probabilità tra Trump e Biden. Dove sono l'energia, il nuovo, la forza?

 

colpo di stato in gabon 1

Perché questo disordine è purtroppo necessario? Ogni trasformazione rivoluzionaria impone a chi voglia esplorare le vie del nuovo e della forza vitale l'obbligo di opporsi all'ordine, ovvero al Potere in vigore. In questa parte del mondo è arrivato il momento di smettere di fare appello all'Ordine: i golpisti accettabili sono solo quelli autorizzati, usiamo l'Ucraina come un poligono con sagome vere, la Cina si adegui alla parte che gli abbiamo assegnato nella commedia capitalista, esser l'officina a basso costo del mondo.

 

L'ordine che noi incarniamo non soddisfa più nessuno, forse nemmeno noi, ed è l'ora di preparargli una decorosa veglia funebre. Ma fino a che non si discioglierà in un nuovo ordine non soltanto geopolitico rassegniamoci a vivere un lungo complicato pericoloso periodo di disordine necessario.

 

VLADIMIR PUTIN COLLEGATO CON IL VERTICE DEI PAESI BRICS

[…]

 

La democrazia è una parola così grossa e a buon mercato che la si dovrebbe usare con parsimonia. Sarebbe democrazia, ci chiedono i ribelli all'Ordine, la dinastia dei Bongo, Karzai, al Sisi, Putin quando ci faceva comodo, l'etiopico Abiy Ahmed, i cleptocrati nigeriani, i capogang libici, il tunisino Kais Saied, tutti fedelissimi del mondo virtuoso?

 

L'ordine attuale non è forse tenuto in piedi dalla connessione tra interessi egemonici e un sentimento arrogante e monopolistico di superiorità morale che serve solo a ungere la macchina degli interventi, degli ultimatum, delle sanzioni?

 

lula xi jinping ramaphosa modi lavrov vertice brics di johannesburg 2023

Macron che alla notificazione del nuovo governo golpista nigerino di aver tolto il gradimento all'ambasciatore francese chiedendone la sostituzione come è previsto da normale pratica diplomatica, replica: resta lì! Come se regolasse affari di casa sua. Non è la ennesima manifestazione schiumosa dell'ordine coloniale?

 

Si replica indignati: ma questi perturbatori, questi ribelli non sono altro che sordide dittature, Putin, Xi Jinping, gli ayatollah, i colonnelli felloni! Non assomigliano agli educati Non Allineati di Bandung degli Anni cinquanta; questi esigono solo un piatto più grande alla supergreppia a cui vogliono continuare ad attingere.

xi jinping al vertice brics di johannesburg

 

Colonnelli ed autocrati sono canaglia, sono la leva senza cui il disordine necessario non potrebbe fare forza, dare nuovo equilibrio. Ma il disordine è una soluzione in sospeso, in attesa di predicazioni nuove, fino a quando ai popoli non serviranno più.

colpo di stato in gabon 9LULA - XI JINPING - RAMAPHOSA - MODI - LAVROV - VERTICE BRICS 2023vladimir putin summit russia africa 2023 1

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....