BRITISH? FINISH! – IL “BRITISH COUNCIL”, CHE SI OCCUPA DI DIFFONDERE LA CULTURA BRITANNICA NEL MONDO, È SULL’ORLO DELLA BANCAROTTA – A PESARE SUI CONTI DELL’ISTITUTO, IL CALO DI ISCRIZIONI A CORSI ED ESAMI DI LINGUA DOPO LA PANDEMIA, OLTRE A UN ONEROSO PRESTITO DI CIRCA 200 MILIONI DI STERLINE CONTRATTO DURANTE IL COVID - PER RESTARE A GALLA, IL “BRITISH COUNCIL” È STATO COSTRETTO A CHIUDERE LE OPERAZIONI IN 35 PAESI, VENDERE IMMOBILI PER CIRCA 90 MILIONI DI STERLINE, E…
Estratto dell’articolo di Luigi Ippolito per www.ccorriere.it
Quanti di noi hanno mosso i primi passi tra la lingua di Shakespeare nelle aule del British Council: ma adesso l’istituto culturale britannico, uno dei pilastri del soft power del Regno Unito, è sull’orlo della bancarotta. «Stiamo vendendo tutto quello che abbiamo da vendere, non abbiamo altro», ha detto il direttore generale, Scott McDonald, durante un’audizione in Parlamento: ma nonostante ciò, si trovano lo stesso «in un reale pericolo finanziario».
A pesare sui conti del British Council è la flessione della domanda di corsi ed esami di lingua dopo la pandemia, oltre a un oneroso prestito di circa 200 milioni di sterline contratto durante il Covid per restare a galla. Di qui la decisione di chiudere le operazioni in 35 Paesi (l’istituto è presente in circa 100 nazioni) e vendere immobili per circa 90 milioni di sterline, oltre agli inevitabili licenziamenti. All’esame c’è anche l’idea di cedere la propria collezione di opere d’arte, forte di novemila pezzi, che da sola vale circa 200 milioni di sterline. […]
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