luca lucci enzo anghinelli

LA GUERRA NELLE CURVE DI MILANO - IL CAPO DEL TIFO ROSSONERO LUCA LUCCI È ACCUSATO DI AVER COMMISSIONATO IL TENTATO OMICIDIO DI ENZO ANGHINELLI, SUO "COLLEGA" DI CURVA CHE AVREBBE PROVATO A FARGLI "LA GUERRA" PER SPODESTARLO DAL VERTICE DELLA TIFOSERIA - IL TIRAPIEDI DI LUCCI, DANIELE CATALDO, AVREBBE SPARATO AD ANGHINELLI, FERENDOLO ALLA TESTA, MA IL POVERETTO SI È SALVATO PER MIRACOLO - L'AMICO DI FEDEZ ISLAM HAGAG (ALEX COLOGNO), LO SCORSO LUGLIO, HA MINACCIATO ANGHINELLI: "SEI UN MORTO CHE CAMMINA" - GIUSEPPE CAMINITI, TIFOSO MILANISTA ANCHE LUI INDAGATO, DICEVA DI LUCCI: "HA FATTO PIAZZA PULITA..."

ULTRÀ A VITTIMA TENTATO OMICIDIO, 'SEI UN MORTO CHE CAMMINA' PM MILANO, 'CAPO DELLA SUD LUCCI CHIESE AIUTO ALLA 'NDRANGHETA' 

luca lucci

(ANSA) - "Sei un morto che cammina ...". Così uno degli ultras milanisti vicini a Luca Lucci, il capo della curva Sud, si sarebbe rivolto ad Enzo Anghinelli, dopo che lo scorso 11 luglio, vicino al negozio di tatuaggi "Italian Ink" dello stesso Lucci a Cologno Monzese, subì un'ennesima aggressione, oltre al tentato omicidio del 2019. Lo si legge nel decreto di fermo della Procura milanese a carico di Daniele Cataldo per la tentato uccisione dell'ultrà legato ad altro gruppo della curva milanista.

 

Anghinelli si era presentato nel negozio dicendo a Lucci di "essere lì in pace". C'è stata, si legge, "l'immediata reazione in sostegno di Lucci" di Cataldo e Islam Hagag, anche lui ultrà milanista. Cataldo, quando Anghinelli è uscito, l'ha seguito e "colpito ripetutamente alle spalle ed alla testa con pugni, inveendo contro la vittima con frasi allusive a presunte dichiarazioni rese da Anghinelli all'autorità giudiziaria, in ordine al suo tentato omicidio, contro la Curva Sud ed i suoi componenti, facendolo rovinare per terra".

enzo anghinelli 1

 

Anghinelli, scrivono ancora i pm, aveva anche una gamba ingessata quel giorno. Dopo il pestaggio Hagag gli avrebbe detto "sei un morto che cammina", scattando anche "fotografie alla targa della sua auto con il probabile intento di una successiva ritorsione". Oltre al tentato omicidio e all'episodio del luglio scorso, a sette ultrà rossoneri, a vario titolo, vengono contestate altre due aggressioni, tra il 2018 e il 2019, ai danni di Anghinelli e pure del suo avvocato.

 

Tra l'altro, si legge sempre nel decreto, il progetto di Domenico Vottari, a cui era vicino Anghinelli, di "scalare" la curva milanista "avrebbe scatenato l'immediata reazione del duo Lucci-Lombardi" che, "forti di aderenze alla criminalità organizzata, avrebbero sollecitato l'intervento di personaggi intranei alle famiglie platiote di 'ndrangheta Barbaro-Papalia per indurre Vottari" a "rinunciare ai propri propositi".

 

INCHIESTA ULTRÀ, UN FERMO PER TENTATO OMICIDIO DEL 2019

enzo anghinelli

(ANSA) - Daniele Cataldo, uomo di fiducia del capo ultrà milanista Luca Lucci, è stato fermato per il tentato omicidio a colpi di pistola il 12 aprile 2019, in pieno centro a Milano, di Enzo Anghinelli, ultrà milanista coinvolto in procedimenti di droga. Lo stesso Lucci, in carcere dal 30 settembre nell'inchiesta sulle curve di San Siro, è indagato per concorso in tentato omicidio. Il fermo è arrivato a seguito delle indagini della Squadra mobile di Milano, coordinate dai pm Paolo Storari, titolare della nota inchiesta sulle curve, e del collega Leonardo Lesti.

 

Anghinelli rimase gravemente ferito dopo un agguato in via Cadore, zona Porta Romana. L'ultrà rossonero, che era a bordo della sua auto, una Ford nera station wagon, fermo al semaforo, fu affiancato da uno scooter con a bordo due persone (uno dei due sarebbe stato Cataldo, secondo l'accusa) che spararono diversi colpi, due dei quali lo colpirono ad uno zigomo e si salvò miracolosamente, dopo il ricovero in ospedale.

 

DANIELE CATALDO - ALEX COLOGNO - LUCIANO ROMANO - LUCA LUCCI - EMIS KILLA - MARCO PACINI - FABIANO CAPUZZO - ROSARIO CALABRIA

Uscì solo due mesi dopo l'intervento. Stamani è stato eseguito il provvedimento di fermo, nell'inchiesta della Squadra mobile e della Procura guidata da Marcello Viola, sulla base anche degli accertamenti in questi anni nell'indagine sulle curve, che il 30 settembre ha portato a 19 arresti, tra cui quello del leader della curva Sud Lucci. Lucci, già in carcere con l'accusa di associazione per delinquere, risulta indagato per concorso nel tentato omicidio.

 

Il contesto dell'agguato, da quanto si è saputo, sarebbe stato un contrasto all'interno del mondo delle curve e in particolare della Sud milanista. Già una quindicina di anni fa Anghinelli era ritenuto uno dei "punti di riferimento" dello smercio di stupefacenti in città e aveva patteggiato a Milano una pena di 3 anni per traffico di droga, per fatti commessi tra aprile e luglio 2018.

sparatoria in via cadore a milano 10

 

Gli inquirenti già all'inizio delle indagini sul tentato omicidio avevano scandagliato i suoi legami con esponenti della curva milanista, con cui avrebbe avuto contrasti già all'epoca, fino ad essere vittima di un pestaggio.

 

INCHIESTA ULTRÀ: ATTI, LUCCI PARLÒ DI 'GUERRA' E ANGHINELLI

(ANSA) - Luca Lucci, il capo ultrà milanista finito in carcere nell'inchiesta milanese sulle curve più di due settimane fa, in un'intercettazione agli atti dell'indagine parlava nel 2023 della "guerra", riassumono i magistrati, "condotta contro di lui da Lombardi Giancarlo", ex capo della Sud, in alleanza con "Vottari Domenico, Anghinelli Enzo, Verga Alessandro e recentemente con Calaiò Nazzareno", quest'ultimo condannato di recente per traffico di droga.

 

sparatoria in via cadore a milano 2

Nelle carte dell'inchiesta dei pm Storari e Ombra, di Polizia e Gdf, su traffici illeciti e violenze degli ultras, dunque, già era comparso il riferimento ad Anghinelli - che fu vittima di un tentato omicidio nel 2019 - come in contrasto con Lucci per la "scalata" al vertice della curva. Il leader della Sud milanista risulta ora indagato per il tentato omicidio, mentre oggi per quel fatto è stato eseguito il fermo di Daniele Cataldo, presunto uomo di fiducia di Lucci.

 

Agli atti ci sono anche intercettazioni in cui parla Giuseppe Caminiti, anche lui arrestato nell'inchiesta sulle curve e legato all'esponente della 'ndrangheta Giuseppe Calabrò. E fa riferimento a Lucci e "alla sua scalata al vertice della tifoseria organizzata degli ultras rossoneri, specificando che, in seno a questi gruppi, sarebbe maturato un tentato omicidio di un tifoso, verosimilmente individuabile in Anghinelli".

 

ANDREA BERETTA IN MAGLIETTA BIANCA CON LUCA LUCCI

Caminiti diceva, infatti, nel 2020: "lui (Lucci Luca, ndr) è cresciuto nel Milan... però ha fatto piazza pulita... loro sono una bella batteria (...) loro adesso si può dire che .. non è che vanno tanto quei due .. quei due di là.. vanno tanto di là a fare gli scemi!... Anche perché abbiamo visto i risultati eh! .. Quando ci so' stati.. quando c'era qualcuno che voleva fare un attimo lo scemo nella Curva del Milan.. l'han seccato! (...) l'han seccato.. l'han sparato ... è vivo.. è vivo ma è come un vegetale".

 

Come ricostruito negli atti, un "nuovo arresto di Lucci, nel 2021, conduceva ad un secondo tentativo di Lombardi", detto "Sandokan", "di soppiantarne la posizione, adducendo, peraltro, che vi fossero state scorrettezze del Lucci nella gestione degli introiti della curva e delle coreografie". Anche in questo caso, "Lucci riteneva che si fosse trattato di un'azione organizzata dai rivali, per metterlo fuori gioco, partendo dalle dichiarazioni di Anghinelli (vittima di tentato omicidio, si ricorderà) e dal tam tam organizzato dalla parte avversa". "Non dividiamo la curva", diceva Lucci intercettato. 

 

 

INCHIESTA ULTRÀ: PM, TENTATO OMICIDIO PER 'SUPREMAZIA' LUCCI 

ultra milan christian rosiello fabiano capuzzo islam hagag detto alex cologno

(ANSA) - Il tentato omicidio del 2019, in pieno centro a Milano, dell'ultrà milanista Enzo Anghinelli, per cui oggi è stato disposto il fermo di Daniele Cataldo, uomo di fiducia del capo ultrà Luca Lucci, anche lui indagato per la tentata uccisione, rientrerebbe in una serie di "atti violenti" riconducibili "a 'Curva Sud'", guidata da Lucci.

 

E "finalizzati" al "mantenimento di quella supremazia ormai conquistata nel 2016 con l'allontanamento dei 'Commandos Tigre', i quali, seppure consoni alla mentalità ultrà 'degli scontri' non erano certo organizzati e preordinati a difendersi da metodiche aggressioni e imboscate dei tifosi della stessa fede calcistica".

 

giuseppe caminiti

Lo scrivono i pm di Milano Paolo Storari e Leonardo Lesti nel decreto di fermo eseguito nelle indagini della Squadra mobile milanese. Lucci, Cataldo e altre 8 persone, tra cui Christian Rosiello, anche noto come bodyguard di Fedez (non indagato), sono tutti accusati di associazione per delinquere per una serie di "aggressioni", tra cui il tentato omicidio di Anghinelli.

 

Tentato omicidio di cui rispondono nello specifico Cataldo e Lucci. Anghinelli fu, tra l'altro, aggredito, come risulta, anche luglio scorso. Il movente del tentato omicidio, si legge, starebbe nello scontro, in particolare, con un altro gruppo di ultrà milanisti, i Black Devil, guidati da Domenico Vottari, legato appunto ad Anghinelli.

 

giuseppe caminiti

Il "progetto finale, in linea teorica", scrivono i pm, e a cui reagì il leader della Sud, "poteva essere quello di spodestare Lucci" e "il suo gruppo e proporre in Curva nuovi gruppi egemoni (gruppo 'Black Devil' - gruppo 'Commandos Tigre')", di cui faceva parte anche l'ex capo ultrà Giancarlo Lombardi, detto "Sandokan".

ultra milan luca lucci giuseppe caminitiFedez con gli ultras Christian Rosiello e Islam Hagag detto Alex Colognoluca lucci matteo salvini

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….