carcere minorile beccaria milano evasione

IL CARCERE CON IL BUCO – È STATO ARRESTATO IL QUARTO DEI SETTE RAGAZZI EVASI DAL “BECCARIA” A NATALE. IL 17 ENNE ERA IN PIAZZA, A SESTO SAN GIOVANNI, A CHIACCHIERARE TRANQUILLAMENTE CON GLI AMICI – LE INDAGINI SU TUTTE LE FALLE CHE HANNO FACILITATO LA FUGA. SI CERCANO POSSIBILI COMPLICI – IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, CARLO NORDIO, ANNUNCIA CHE, DOPO 15 ANNI, SARÀ NOMINATO UN DIRETTORE DELL'ISTITUTO…

Monica Serra per “La Stampa”

 

CARCERE MINORILE BECCARIA

Troppe falle nella sicurezza di un carcere minorile in cui i lavori in corso e il cantiere aperto da diciassette anni hanno favorito la grande evasione di Natale. Su questo si stanno concentrando le indagini del pm Cecilia Vassena e del procuratore del Tribunale per i minorenni, Ciro Cascone, che ieri mattina hanno fatto un lungo sopralluogo al Beccaria, mentre proseguono le ricerche degli ultimi tre ragazzi fuggiti che ancora mancano all'appello.

 

EVASIONE CARCERE MINORILE BECCARIA

Dopo i primi tre che si sono consegnati tra domenica sera e lunedì, nel pomeriggio di ieri una soffiata anonima al 112 ha permesso ai carabinieri di arrestare a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, un quarto diciassettenne evaso, quello di origine marocchina. Era in piazza Marinai d'Italia a chiacchierare con gli amici e ad ascoltare musica ad alto volume. Come altri ragazzi presenti, alla vista dei militari il diciassettenne ha provato a scappare, ma è stato fermato e riaccompagnato al Beccaria.

 

evasione dal carcere minorile beccaria di milano 12

Non sono state ancora del tutto escluse eventuali complicità di persone che possano aver aiutato i sette giovani, tra i 17 e i 19 anni, a evadere. Anche a questo lavorano gli agenti del Nucleo investigativo della polizia penitenziaria, che ieri hanno acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza del capolinea della linea rossa della metropolitana: la fermata di Bisceglie, infatti, è a pochi passi dal carcere e una delle ipotesi è che almeno qualcuno dei ragazzi, per fuggire in fretta, abbia preso proprio la metro.

 

evasione dal carcere minorile beccaria di milano 13

Nel frattempo, per direttissima, è stato convalidato l'arresto dell'ecuadoriano appena maggiorenne, tra i sette evasi, fermato vicino a casa della suocera, che era finito al Beccaria ad aprile per rapina, con gli altri appartenenti della Z4 gang. Davanti al giudice, ha ammesso le sue responsabilità e ha spiegato di aver preso parte all'evasione perché «voleva andare in comunità». Con gli altri ragazzi che si sono consegnati, è stato messo in isolamento, in attesa del trasferimento in un'altra struttura, come è già accaduto per i responsabili della protesta nell'istituto dopo l'evasione, con materassi incendiati, un intero reparto reso inagibile e quattro agenti della penitenziaria intossicati.

 

evasione dal carcere minorile beccaria di milano 10

Così, sette giovani detenuti – confermano fonti del ministero della Giustizia – sono già stati allontanati dal Beccaria: due sono finiti a Catania, gli altri a Bari, Catanzaro, Potenza, Palermo e Caltanissetta.

 

Dopo la grande evasione di domenica pomeriggio, i problemi delle carenze del sistema della giustizia minorile sono finiti al centro del dibattito politico. «Quanto successo al Beccaria - sottolinea il ministro Carlo Nordio - è l'ultima spia di un crescente e allarmante disagio giovanile, di cui tutti, ciascuno nel proprio ruolo, siamo chiamati a occuparci. Confido che gli interventi, attuati e programmati da parte del ministero, possano contribuire a creare le migliori condizioni possibili perché non tornino più a delinquere i ragazzi ospiti degli istituti di pena».

 

CARLO NORDIO

Per questo, l'ex procuratore di Venezia, che segue «con preoccupazione» gli sviluppi della vicenda, annuncia che proporrà «l'istituzione di un tavolo interministeriale» sulla devianza giovanile. E assicura - ma la procedura era già stata avviata - che, dopo 15 anni, il Beccaria avrà finalmente un direttore, e non un facente funzione, scelto tra i 57 che hanno vinto il concorso e stanno affrontando la formazione.

 

Mentre le indagini vanno avanti, anche per fotografare esattamente quel che è successo, come è stato possibile, e capire se, tra lavori in corso e carenze nella sicurezza, si possano ipotizzare anche eventuali responsabilità colpose dietro l'accaduto, la situazione è ancora «tesa» nelle «camerette» dell'istituto milanese.

evasione dal carcere minorile beccaria di milano 14

 

 Come racconta il cappellano don Claudio Burgio, i ragazzi «sono agitati, sbattono sulle sbarre, chiamano gli agenti in continuazione per bisogni anche improbabili, usano un linguaggio spesso provocatorio». Ma molti di loro, sostiene il sacerdote, non approvano il gesto e la scelta dei sette evasi: «Gli altri dono rimasti qui e hanno aiutato a mettere a posto. Considerano chi è scappato come un bambino immaturo. A chi è evaso - conclude don Burgio - vorrei arrivasse un unico messaggio: per una volta nella vita abbiate il coraggio di essere responsabili. Fuggire non è la soluzione».

evasione dal carcere minorile beccaria di milano 17CARCERE MINORILE BECCARIA 2carcere minorile di milano cesare beccaria 2CARCERE MINORILE BECCARIA 1evasione dal carcere minorile beccaria di milano 7

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - MA "LA STAMPA"

DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI (POI SBARCHERA' FLAVIO CATTANEO?)

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?