casamonica

IL SOLITO CLAN CLAN – I CASAMONICA NON HANNO MAI PRESENTATO UNA DICHIARAZIONE DEI REDDITI MA AVEVANO UNA CAPPELLA GENTILIZIA DA 80 MILA EURO AL CIMITERO DI CIAMPINO E BENI DI LUSSO PER PIÙ DI UN MILIONE DI EURO: TUTTO SEQUESTRATO – PIÙ DI 150 PERSONE LEGATE AL CLAN SONO STATE ARRESTATE FINORA: GLI ULTIMI DUE SONO GIORGIO VITALE E MICHELE PANZA, DUE CONCESSIONARI CHE FACEVANO DA PRESTANOME AI CASAMONICA

Federica Angeli per “la Repubblica – ed. Roma”

donne casamonica

 

Una cappella funeraria gentilizia da 80mila euro costruita nel cimitero di Ciampino. Una polizza assicurativa da 500mila euro. E ancora: denaro contante e su conti correnti, orologi e oggetti in oro, auto di lusso per un ammontare complessivo di un milione e cinquecentomila euro. È questo il tesoretto del clan Casamonica che ieri i carabinieri del Nucleo investigativo di Frascati hanno sequestrato con un decreto di sequestro preventivo di beni, emesso dal gip del tribunale di Roma e richiesto della Dda.

CAPPELLA GENTILIZIA NEL CIMITERO DI CIAMPINO SEQUESTRATA AI CASAMONICA

 

Il provvedimento cautelare fa riferimento a tutti quei beni trovati nella disponibilità dei 22 arrestati nel corso dell' operazione Gramigna bis lo scorso 15 aprile appartenenti al clan Casamonica. Dall' esame dei documenti acquisiti è stato ricostruito come per il rilascio della concessione e per la realizzazione dell' opera funeraria gli indagati abbiano sostenuto una spesa complessiva di oltre 80mila euro.

 

A fronte di dichiarazioni di redditi mai presentate. Un colpo decisivo, come ogni sequestro sia preventivo che definitivo, per il clan che, ad oggi, ha oltre 150 persone arrestate, alcune in carcere altre ai domiciliari, e di queste circa la metà ha contestata l' aggravante mafiosa o l' associazione a delinquere di stampo mafioso.

 

casamonica orologi

Contestualmente al sequestro, i carabinieri hanno dato esecuzione ad un' ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa sempre dal gip di Roma nei confronti di 2 soggetti, ritenuti responsabili di intestazione fittizia di beni: per uno dei due c' è anche l' aggravante del metodo mafioso.

 

I due nuovi arrestati sono Giorgio Vitale e Michele Panza, due romani titolari di concessionarie auto, che hanno accettato, secondo le accuse mosse dal giudice e spiegate nell' ordinanza di 34 pagine con cui si è dato seguito al sequestro dei beni, di intestarsi loro i beni dei Casamonica per offrirgli una " copertura" reddituale.

casamonica casa

 

A loro il provvedimento dedica molto spazio. È un passaggio importante quello della rete dei prestanome del clan su cui il giudice si sofferma per poi giungere alla decisione finale di arrestarli. Si comprende infatti come attraverso la complicità di insospettabili le malefatte della famiglia sinti possano realizzarsi, consolidando il loro potere sul territorio.

 

I due soggetti nel corso della retata di un mese fa, erano stati indagati ma non arrestati. Il gip Gaspare Sturzo, che firma questa ordinanza alla luce delle nuove prove portate dalla pubblica accusa, stavolta ribalta la posizione di Vitale e Panza.

 

blitz contro i casamonica

Dopo gli arresti di aprile infatti succede che Cinzia Casamonica, sorella del boss Giuseppe, detto " Manomonca", arrestato insieme alla moglie Rosaria, chiami Vitale ed esprima la sua preoccupazione per il sequestro sia dell' Audi A4 che della Golf dei coniugi. Chiede a lui di aiutarla per fargli avere un' altra auto e di assumerla, fittiziamente, nel suo autosalone. L' uomo le risponde che ha già detto a Consiglio, il primogenito della coppia in carcere «aspetta, magari ti ridanno la tua e poi ci ridanno la Golf » .

 

casamonica

Poi si mostra preoccupato che si possa risalire a lui. Ma Casamonica ha già pronta la linea difensiva: « Tu dici che era nelle nostre disponibilità perché quella nostra era in riparazione e ci hai dato la Golf » . Concordano quindi, secondo il gip, « una strategia finalizzata a inquinare le prove e a ottenere il dissequestro della macchina».

 

IL TESORO DEI CASAMONICA

Poi c' è la vicenda di Michele Panza che fa istanza al tribunale per il dissequestro di una Mercedes a lui intestata ma, per gli inquirenti, appartenente a Giacomina Casamonica, detta Stella, e al marito Salvatore. Per dissimulare la reale proprietà dell' auto, in accordo con Panza, i coniugi simularono il furto della Mercedes che avevano in uso in sostituzione della loro auto ( esattamente come stavano progettando di fare con Vitale) lasciata al concessionario di Panza perché guasta. Con un cambio di targhe quell' auto sparì ufficialmente dalla circolazione, salvo ricomparire nel giardino dei coniugi al momento dell' arresto. Lo stratagemma è stato ricostruito dall' accusa in ogni suo falso passaggio smascherando quindi la verità sull' intestazione.

IL TESORO DEI CASAMONICA

 

« Ciò rendeva necessario - scrive il giudice Sturzo - riattivare il Panza Michele per tentare di riprendere possesso dell' auto mediante un interessato dissequestro » . Quando dopo le catture la compagna lo chiama e lui gli spiega che è indagato per 416bis insieme ai Casamonica, lei gli chiede « ma perché, che t' eri intestato?». Lui prosegue agitato per la pesante accusa che lo ha travolto e lei incalza dicendo che le spese legali «le famo pagà tutte a loro » .

 

IL TESORO DEI CASAMONICA

Purtroppo per le due teste di legno, che si sono consapevolmente prestate ad aiutare i componenti del clan, le spese legali saranno loro a doversele pagare, perché « al massimo te mettono l' avvocato » i Casamonica. Ovvero indicano il legale che potrà assisterli.

Avendo però sotto sequestro il loro tesoro, non sarà facile farsi pagare l' avvocato. Il danno e la beffa dello stare dalla parte della mafia.

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