kim jong un covid coronavirus

"CICCIO" KIM SI FIDAVA TALMENTE DEI CONFINI SIGILLATI CHE NON SI È MANCO VACCINATO - ORA CHE PERÒ IN COREA DEL NORD SI È DIFFUSO IL COVID, IL DITTATORELLO COMINCIA A FARSELA SOTTO E DICE SÌ AGLI AIUTI DELLA CINA (MA NON A QUELLI DI SEUL) - PER ORA I RIMEDI CONSIGLIATI ALLA POPOLAZIONE SONO DA STREGONE O GIÙ DI LÌ: I MEDIA STATALI INCORAGGIANO A UTILIZZARE ANTIDOLORIFICI, ANTIBIOTICI E INTRUGLI NATURALI CONTRO I SINTOMI DEL VIRUS (CIAO CORE) - KIM COMUNQUE NON SI LASCIA DISTRARRE TROPPO DAI SUOI PASSATEMPI E PREPARA NUOVI TEST MISSILISTICI: SECONDO LA COREA DEL SUD È UNA PROVOCAZIONE PER LA VISITA DI BIDEN A SEUL...

Nadia Boffa per www.huffingtonpost.it

 

KIM JONG UN CON LA MASCHERINA

Il Paese nel bel mezzo di un'ondata Covid. Il suo leader che se la prende con i suoi funzionari, rei di aver "mostrato pigrizia" di fronte all'aumento dei contagi. Rifiuta gli aiuti sanitari proposti dalla storica nemica Seul, ma accetta quelli provenienti dalla Cina.

 

Kim Jong Un visita una farmacia

Incoraggia la popolazione ad utilizzare antidolorifici, té e altri medicinali naturali e non specifici contro i sintomi da covid. E non solo. Kim Jong-un, leader della Corea del Nord, valuta anche i tempi del settimo test nucleare. Jong-un si muove su fronti differenti e talvolta contrastanti di fronte ad una delle peggiori crisi che ha colpito il Paese.

 

KIM JONG UN IN VERSIONE TOP GUN

Sono almeno 262.270 le persone che hanno riportato febbre ieri sera, secondo l'agenzia KCNA, che ha citato i dati del quartier generale statale per la prevenzione delle epidemie. Non si sa dunque quante siano esattamente le persone risultate positive al virus: il governo non lo specifica, si limita a dire le cifre di coloro che hanno presentato alcuni sintomi da covid.

 

Il Paese, in ogni caso, non possiede abbastanza test che possano confermare la positività al virus dei pazienti. Il governo inoltre non ha ancora segnalato alcun caso ufficiale all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). La mancanza di test e il fatto che non ci siano osservatori esterni della situazione in Corea del Nord rendono estremamente difficile ottenere un quadro dettagliato di ciò che sta accadendo all'interno del Paese.

 

kim jong un 1

Fatto sta che sembra che l'epidemia stia ancora peggiorando. Solo lo scorso 13 maggio le persone che presentavano febbre erano 18mila e quasi 188 mila erano i cittadini isolati e sottoposti a cure, mentre altri 162.200 sono state curati.

 

E sei di loro sono deceduti (di cui una per la variante Omicron). Il Paese, che ha imposto un lockdown livello nazionale, ha finora segnalato 1.978.230 persone con sintomi di febbre e 63 decessi. I media nazionali l'hanno definita "una grande emergenza nazionale" e per tale ragione hanno adottato rigide misure antivirus.

 

kim jong un

Intanto si viene a sapere che anche Jong-un, non sarebbe vaccinato contro il Covid-19, secondo una valutazione dell'intelligence sud-coreana, riportata dall'agenzia Yonhap, che cita diversi partecipanti all'audizione a porte chiuse al parlamento di Seul di oggi del National Intelligence Service, l'agenzia di spionaggio sud-coreana.

 

Secondo le fonti ci sarebbero "varie circostanze" non specificate per la mancata somministrazione al leader nord-coreano di un vaccino contro il coronavirus.

 

 

Kim Jong Un

I media statali incoraggiano all'assuzione di antibiotici e antidolorifici

Negli scorsi giorni il leader nordcoreano aveva fortemente criticato il sistema di distribuzione di farmaci nel Paese, a suo parere "inefficace" e aveva rimproverato i funzionari del governo per la loro risposta all'epidemia, considerata da Jong-Un "immatura".

 

"L’immaturità nella capacità dello Stato di fare fronte alla crisi" ha detto Kim nel corso di una riunione dei membri del Presidio del Politiburo, vertice decisionale del Partito dei Lavoratori nord-coreano, "e l’attitudine non positiva, la pigrizia e l’inattività dei dirigenti statali ha pienamente svelato i punti vulnerabili e il vuoto del nostro lavoro contro il Covid-19".

 

Kim Jong Un ispezione armi nucleari

Così, in assenza di una campagna nazionale di vaccinazione e di trattamenti contro il Covid, i media statali ora stanno incoraggiando le persone che presentano sintomi a utilizzare antidolorifici e antibiotici. Ma anche rimedi casalinghi la cui efficacia non alcuna prova scinetifica, come ad esempio effettuare gargarismi con acqua salata o bere tè di lonicera japonica o tè alle foglie di salice.

 

La tv di stato manda in onda spot pubblicitari che mostrano personaggi animati che consigliano alle persone di consultare i medici se hanno problemi respiratori, sputano sangue o svengono. Spiegano anche quali farmaci possono assumere i pazienti, compresi i rimedi casalinghi.

 

Kim Jong Un nucleare

Il principale quotidiano del paese, Rodong Sinmun, consiglia alle persone con sintomi lievi di preparare un infuso con 4, 5 grammi di foglie di salice o caprifoglio e di berlo tre volte al giorno.

 

Sono gli stessi cittadini a comparire spesso in televisione elencando i rimedi da loro utilizzati contro i sintomi e incoraggiando le altre persone ad affidarsi a tali "medicinali". “I trattamenti tradizionali sono i migliori!” racconta una donna alle emittenti statali mentre suo marito spiega che i loro figli fanno gargarismi con acqua salata ogni mattina e ogni sera.

 

Kim Jong Un

Un'altra signora, anziana residente di Pyongyang, dichiara invece di essere stata aiutata a combattere la sintomatologia dal tè allo zenzero e dal sistema di ventilazione della sua stanza.

 

"All'inizio ero spaventata dal Covid, ma dopo aver seguito i consigli dei medici e aver ottenuto le cure adeguate, non si è rivelato essere un grosso problema" commenta in un'intervista televisiva sempre sulle emittenti statali. La stessa agenzia di stampa statale KCNA ribadisce ogni giorno che "le medicine tradizionali sono efficaci nella prevenzione e nella cura della malattia sintomatica", sebbene non esista alcuna prova medica di tali affermazioni.

 

Kim Jong Un 4

La Corea non accetta gli aiuti di Seul e degli Usa. Ma della Cina, adesso, sì.

Finora la Corea del Nord aveva ignorato le offerte di vaccini e assistenza medica da parte della Corea del Sud, degli Stati Uniti, ma anche della Cina.

 

Il Paese ha rifiutato milioni di vaccini offerti dall'iniziativa COVAX sostenuta dalle Nazioni Unite all'inizio della pandemia e non ha accettato le offerte di vaccini e assistenza sanitaria dalla Cina e dalla Corea del Sud dall'inizio di questo focolaio. Ora però sembra che la Corea voglia accettare gli aiuti da parte della Cina.

 

Kim Jong-Nu

Da giorni il traffico aereo tra Nord Corea e nord Cina è più intenso. Tre aerei cargo nordcoreani lo scorso 17 maggio sono volati verso la Cina e poi hanno fatto ritorno in Corea, secondo quanto raccontato da un funzionario sudcoreano alla Cnn.

 

Gli aerei erano diretti all'aeroporto internazionale di Taoxian a Shenyang, nella provincia nord-orientale della Cina di Liaoning, ha detto il funzionario e sono partiti poco dopo che Pechino ha annunciato che avrebbe aiutato la Corea.

 

KIM JONG UN EMACIATO - GIUGNO 2021

Il rifiuto degli aiuti da Seul e il nuovo test nucleare

ll regime di Pyongyang invece non ha ancora risposto all’offerta di assistenza del nuovo presidente sudcoreano, il conservatore Yoon Suk-yeol, insediatosi da poco. La pandemia, come tutto il resto in Corea del Nord, è una questione politica e diplomatica.

 

Ma la Corea del Nord può davvero permettersi di rifiutare le offerte di aiuto? Negli anni novanta il padre dell’attuale leader aveva permesso che la carestia uccidesse due milioni di persone piuttosto che chiedere assistenza. I funzionari nordcoreani in queste settimane hanno sottolineato a più riprese di non essere ben attrezzati per far fronte all'emergenza.

 

Kim Jong-Nu 2

Molti ospedali, in particolare nelle aree rurali del Paese, mancano di ventilatori e altre apparecchiature di base, nonché di servizi essenziali tra cui acqua ed elettricità. C'è poi la situazione di forte malnutrizione nel paese, che è un problema cronico che deve affrontare quasi il 40% della popolazione.

 

Un rapporto delle Nazioni Unite del 2019 afferma che quasi 10 milioni di persone in Corea del Nord non hanno accesso ad acqua potabile e il 16% della popolazione non ha accesso ai servizi igienici di base, il che li espone al rischio di gravi malattie.

 

Ma Kim Jong-un non sembra badare così tanto ai problemi sociali. Oggi il regime dinastico investe una fortuna nel programma nucleare e balistico. La vicenda assume forme ancora più delicate se si considera che Joe Biden è atteso in visita da domani, 20 maggio, in Corea del Sud per rafforzare l’alleanza tra i due paesi, in una regione chiave per gli Stati Uniti e per la loro rivalità con la Cina.

 

KIM JONG UN DIMAGRITO - PARATA MILITARE A PYONGYANG

Nel suo discorso di insediamento, il nuovo presidente sudcoreano ha proposto un aiuto economico massiccio per il nord in cambio della denuclearizzazione. Ma per Pyongyang si tratta di un accordo inaccettabile. Tant'è che nel proprio nel mezzo dell'ondata pandemica Jong-un starebbe valutando i tempi del suo settimo test nucleare, dopo aver completato i preparativi.

 

Tale è lo scenario scenario tracciato dall'intelligence sudcoreana (National Intelligence Service) in un briefing a porte chiuse al parlamento di Seul, secondo cui ci sono segnali anche su un lancio di un missile balistico intercontinentale (Icbm).

 

Kim Jong-Nu

La valutazione, riferisce la Yonhap, è maturata tra i timori che il Nord possa compiere una provocazione proprio durante la visita di Biden. "Non sarebbe anomalo per la Corea del Nord lanciare un missile o condurre un test nucleare a un certo punto nel breve periodo, poiché sono stati rilevati segnali relativi a tali provocazioni e Pyongyang ha quasi completato i suoi preparativi", ha detto il deputato democraitco Kim Byung-kee, citato dalla Yonhap. Appena ieri, Kim Tae-hyo, numero due dell'Ufficio di sicurezza nazionale del presidente Yoon Suk-yeol, aveva spiegato ai media in un briefing dedicato all'arrivo di Biden che la possibilità di un test nucleare entro il weekend era "relativamente bassa, ma i preparativi di un lancio di missile balistico intercontinentale sembrano essere imminenti".

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…