andrea sempio

COME CI SAREBBE FINITO IL DNA DI ANDREA SEMPIO SOTTO LE UNGHIE DI CHIARA POGGI? TUTTE LE PISTE DELLA DIFESA PORTANO A UN PC USATO SIA DAGLI AMICI DI MARCO, IL FRATELLO DELLA VITTIMA, SIA DA CHIARA – ALL’EPOCA DELLA PRIMA ARCHIVIAZIONE SI DISSE CHE IL DNA NON ERA ATTRIBUIBILE A SEMPIO, ORA LA PERIZIA SUL MATERIALE BIOLOGICO, FIRMATA ANCHE DAL SUPERCONSULENTE DEL CASO YARA, HA PORTATO ALLA RIAPERTURA DEL CASO – IERI SEMPIO SI È SOTTOPOSTO AL PRELIEVO DEL TAMPONE BIOLOGICO: RESTA IL MISTERO DELLE TELEFONATE A CASA POGGI NEI GIORNI IN CUI L’AMICO MARCO NON C’ERA E DEL…

1 - GARLASCO, SEMPIO IN CASERMA PER IL NUOVO TEST GENETICO IL SUPERPERITO DEL CASO YARA: «QUEL DNA SU CHIARA È SUO»

Estratto dell’articolo di Cesare Giuzzi per il “Corriere della Sera”

 

andrea sempio 2

C’è anche la firma del superconsulente del caso Yara, Carlo Previderé, nelle analisi del Dna che hanno portato la Procura di Pavia a riaprire le indagini sul 37enne Andrea Sempio. Una consulenza che i pm diretti da Fabio Napoleone hanno affidato a fine 2023 al genetista dell’Università di Pavia per confrontare la traccia del Dna ricavato dal materiale biologico intorno alle unghie di Chiara Poggi, con quello di Andrea Sempio.

 

Proprio il risultato dell’esame ha portato l’aggiunto Stefano Civardi e la pm Valentina De Stefano a chiedere al gip di riaprire il fascicolo su Sempio. Per l’esperto, che analizzò il Dna di «Ignoto 1» sui leggins di Yara Gambirasio, «le tracce di Dna maschile repertate nelle unghie della vittima sono utilizzabili per la comparazione genetica».

chiara poggi

 

Inoltre «uno dei cinque aplotipi repertati, e precisamente quello relativo ad Andrea Sempio, risultava compatibile con quelli ottenuti dai margini ungueali della vittima». La consulenza della Procura ha escluso invece la presenza di Dna di Stasi (condannato a 16 anni).

 

Ieri Sempio è stato sottoposto al prelievo del tampone biologico alla caserma dei carabinieri di via Vincenzo Monti: «Sono tranquillo». […] L’esito è atteso entro un mese.

 

Nel delitto di Garlasco i colpi di scena non sono mancati. Ma gli investigatori sono fiduciosi di non avere sorprese: «Quel Dna appartiene certamente a Sempio». Un mattone significativo nelle nuove indagini ma non ancora decisivo.

 

Il legale del 37enne, Massimo Lovati, assaltato dalle telecamere all’uscita dalla caserma non ha dubbi: «Le indagini della difesa di Stasi del 2017 (che portarono i legali a individuare il Dna di Sempio, ndr ) sono una macchinazione».

andrea sempio 3

 

Secondo l’avvocato elementi come lo «scontrino» del parcheggio conservato per un anno e le telefonate a casa Poggi mentre l’amico Marco era via sono «roba vecchia e superata»: «Non si è sottoposto volontariamente al test — ha detto il legale — perché volevamo un’ordinanza del gip, una persona terza. Non c’era nessun rapporto con Chiara, aveva chiamato casa Poggi per cercare il suo amico». Ma davvero non sapeva che Marco Poggi fosse partito? «Evidentemente no».

 

[…]

2 - IL NODO DELLE TRACCE TROVATE SULLE UNGHIE DELLA VITTIMA «USAVANO LA STESSA TASTIERA»

Estratto dell'articolo di Giusi Fasano per il “Corriere della Sera”

 

andrea sempio 5

Il confronto fra il Dna di Andrea Sempio e quello repertato sulle unghie di Chiara Poggi. Si direbbe che l’elemento chiave e il punto di partenza delle nuove indagini sia proprio questo. Ma su questo punto sono state scritte pagine e pagine, sia da chi si è detto certo che il Dna sulle unghie di Chiara fosse proprio quello di Sempio, sia da chi ha invece smontato quella ipotesi con l’archiviazione.

La prima volta che se ne è discusso risale all’archiviazione del primo procedimento contro Sempio, a marzo del 2017.

 

chiara poggi 1

Era successo che degli investigatori privati a dicembre del 2016 avevano seguito Sempio, avevano «rubato» una tazzina del caffè abbandonata e una bottiglietta d’acqua buttata via da lui e avevano estratto il suo Dna da quegli oggetti.

 

Il consulente Pasquale Linarello lo aveva poi confrontato con gli esiti della superperizia sui resti delle unghie di Chiara e aveva stabilito che sì, il profilo genetico di quel ragazzo coincideva in modo «perfetto» con il Dna estratto durante la superperizia eseguita nel 2014 con il processo di appello bis contro Alberto Stasi.

«I profili genetici risultano utilizzabili a fini investigativi», scrisse Linarello.

 

andrea sempio 1

Una affermazione che però viene smontata pezzetto per pezzetto in quel primo decreto di archiviazione per Sempio

 

[…] torniamo alla prima inchiesta. Si dice, in sostanza, che il consulente di Alberto Stasi ha sbagliato tutto nel match fra Sempio e il materiale genetico sulle unghie di Chiara. La sua consulenza, scrisse il giudice Fabio Lambertucci, è da considerare «radicalmente priva di attendibilità».

 

STASI - MEME BY EMILIANO CARLI

Anche perché le tre ripetizioni eseguite in laboratorio — con il perito, i difensori e i consulenti di Stasi e della famiglia Poggi — avevano portato a tre risultati diversi fra loro, e questo rendeva impossibile qualunque confronto. Semplicemente quel Dna non era attribuibile a nessuno, Stasi compreso: questo convennero tutti quanti (difesa di Stasi compresa) e questo scrisse il perito Francesco De Stefano parlando di risultati «incostanti, gravati da possibile degradazione, nonché soggetti a probabile contaminazione ambientale».

 

Insomma: il Dna non era «utilizzabile per definire una ipotesi di identità».

Ma l’archiviazione della prima inchiesta Sempio non fu soltanto una bocciatura solenne della consulenza che voleva incastrarlo. Il giudice scrisse che quella consulenza era «assai suggestiva ma totalmente priva di valore scientifico» e che «tanto basterebbe a chiudere le indagini a carico di Sempio».

 

andrea sempio

Ma andò oltre e considerò «ad abundantiam», come scrisse lui stesso, anche l’ipotesi che davvero potesse essere possibile il match fra il Dna di Sempio e i risultati della superperizia. E scrisse: «Tracce del Dna di Sempio ben potevano posizionarsi sulle unghie di Chiara Poggi per il fatto che entrambi usavano un computer fisso in casa Poggi».

 

andrea sempio chiara poggi alberto stasi

Un computer che il fratello di Chiara, Marco, utilizzava spesso assieme ai suoi amici, Sempio compreso, «per eseguire videogiochi comandati dalla tastiera». Quindi «è assolutamente compatibile che irrilevanti quantità di materiale genetico di Sempio si siano depositate sulle unghie di Chiara quando ha utilizzato tali oggetti». E ancora: «Il materiale genetico ritrovato è decisamente esiguo», dettaglio che fa dire al perito: «Ritengo verosimile che il trasferimento (del dna, ndr ) sia avvenuto tramite contatto fra le mani della vittima e gli oggetti sui cui era stato depositato».

 

andrea sempio 4

In sostanza con quell’archiviazione si disse che il Dna non era attribuibile a Sempio ma se anche lo fosse stato il fatto non avrebbe inciso sulle accuse contro di lui dato che frequentava casa Poggi e toccava mouse, computer e tastiera.

Eppure quell’elemento torna ancora adesso per la riapertura dell’indagine sulla quale la Procura di Pavia ha tanto insistito, anche sulla spinta dei carabinieri di Milano convinti che il caso Garlasco sia da riscrivere. Si scopre in questi giorni che nel 2020 loro condussero una seconda indagine su Sempio, poi archiviata dal giudice Pasquale Villani.

 

chiara poggi

In una corposa informativa si parlava ancora una volta di Dna riconducibile a Sempio, delle sue chiamate a casa Poggi ritenute strane, delle impronte di scarpe sulla scena del delitto che potrebbero essere il suo 44 e non il 42 di Stasi. Passaggi già studiati, accertamenti già fatti, suggestioni già smontate nel tempo, secondo il giudice. Ma c’era anche l’ipotesi di un possibile duplice autore del delitto. Una possibilità liquidata con questa frase: «Una complessa attività di integrazione probatoria ha escluso la presenza di correi».

andrea sempioalberto stasi copiale tracce di sangue nella villetta di garlascoi pedalini della bicicletta di alberto stasiil bagno della villetta di garlasco 2il bagno della villetta di garlasco 1andrea sempio

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...