mogol lucio battisti

“IO CREDO NELL’ALDILÀ: LUCIO BATTISTI CERCÒ DI COMUNICARE CON ME” – L'88ENNE MOGOL E' CONVINTO CHE ANCHE DIO, SOTTO LA DOCCIA, CANTA LE SUE CANZONI E QUINDI NON HA PAURA DELLA MORTE: “È PIÙ DIFFICILE NASCERE CHE MORIRE. IO SONO CREDENTE, DUNQUE SONO SERENO. HO FIDUCIA CHE LUI MI ACCOGLIERÀ. SE POI DOVRÒ FARE QUALCHE ANNO DI PURGATORIO, VA BENE, LO FARÒ. IO RINASCERÒ, CERVO A PRIMAVERA, OPPURE DIVERRÒ GABBIANO DA SCOGLIERA…” – SECONDO UNA MEDIUM, LO SPIRITO DI BATTISTI CHIESE CHE MOGOL SCRIVESSE UNA CANZONE D'ADDIO, DIVENTATA POI “L'ARCOBALENO” – L'ULTIMO CONTATTO CON LUCIO: “QUANDO È STATO RICOVERATO GLI FECI RECAPITARE UNA LETTERA IN OSPEDALE. SO PER CERTO CHE SI MISE A PIANGERE LEGGENDOLA...” - VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Antonio Polito per “Sette – Corriere della Sera”

 

mogol

A 88 anni, Mogol ha appena scritto un libro intitolato La Rinascita. È un vademecum di “prevenzione primaria”: insegna a star bene per vivere a lungo, mettendo in armonia corpo, mente e anima. E lui sta bene, infatti. Benissimo. È appena uscito dalla sua ora di palestra mattutina.

 

«Faccio tre serie da dieci chili per braccio, neanche i miei figli ci riescono. L’unico problema di salute che abbia avuto lo devo proprio a un errore di alimentazione. Dopo la guerra, finite le nostre ristrettezze, mia madre mi diede così tanta carne rossa che mi ha ostruito le arterie. Ma ora ho quattro bypass e sto meglio di prima».

 

mogol battisti

Son venuto qui nella quiete dell’Umbria, dove Giulio Repetti Mogol ha costruito trent’anni fa il piccolo borgo che ospita la sua scuola per autori e tante altre cose (è anche la tappa d’arrivo del Cammino dei Borghi Silenti), perché nel corso di questa inchiesta sulla morte mi sono più volte imbattuto nei suoi versi. […]

 

A Roma un’impresa di pompe funebri ha tappezzato le vie consolari di manifesti che pubblicizzano un servizio a basso costo di dispersione in mare delle ceneri con questo slogan: “Un tuffo dove l’acqua è più blu”.

 

mogol e la moglie daniela gimmelli

E Mogol ha scritto due magnifiche canzoni sulla morte. Una è dedicata alla moglie Daniela Gimmelli, che è qui con noi mentre parliamo, una presenza raggiante come un sole nella sua vita. Si chiama Dormi amore, e il testo racconta di lui che s’immagina come potrà tornare a farle visita una volta che sarà morto: “Come un vento con gli alberi, vedrai/ muoverò/ sfiorerò le ginestre/ giù per mille sentieri/ Dormi amore/ non ti svegliare/ no, non temere/ con altre mani ti accarezzerò”.

 

mogol con adriano celentano e la madre

L’altra si chiama L’arcobaleno, e ha una strana storia che ha a che fare con l’aldilà. Dice Mogol che due persone, tra di loro sconosciute (una è una medium) gli hanno riferito di aver ricevuto segni inequivocabili da parte dello spirito di Lucio Battisti: chiedeva che l’amico di un tempo scrivesse in sua vece quei versi di addio che lui non aveva avuto il tempo di lasciare.

 

Così un giorno Gianni Bella, compagno di tante composizioni, è a casa di Mogol al pianoforte e gli fa sentire una melodia appena composta. Giulio sente che quella è l’ispirazione giusta e scrive per conto di Battisti questo saluto: “Io sono sparito poi così d’improvviso/che non ho avuto il tempo di salutare/ istante breve, ancor più breve/ se c’è una luce che trafigge il tuo cuore…. Son diventato, sai, tramonto di sera/ e parlo come le foglie d’aprile/ e vivrò dentro ad ogni voce sincera… Mi manchi tanto amico caro, davvero/ e tante cose son rimaste da dire/ ascolta sempre e solo musica vera/ e cerca sempre se puoi di capire…”.

 

 

mogol

Mogol non sta parlando per metafore. Mi garantisce che è tutto vero: «Non rischio l’aldilà per una bugia, sarei un pazzo». È del resto sempre più religioso. Prima della palestra, ogni mattina si reca nella chiesetta in stile romanico che ha fatto costruire nel borgo per pregare la Madonna. […]

 

Conserva come una reliquia una lettera di papa Francesco, speditagli in ringraziamento per un altro aforisma che gli aveva donato. Forse anche per mezzo della fede, morire non gli sembra una cosa di cui aver paura. «La morte fa parte della vita. Direi anzi che è più difficile nascere che morire. Io sono credente, dunque sono sereno. Ho fiducia che Lui mi accoglierà. Se poi dovrò fare qualche anno di Purgatorio, va bene, lo farò. Ma non è detto, magari Dio è anche più misericordioso di quanto pensiamo…».

 

mogol

In attesa della salvezza eterna, è intanto molto concentrato sul far del bene. «Se aiuti gli altri la paura della morte sparisce. La nostra missione nella vita è aiutare». Vivono da lui due famiglie di profughi ucraini scappati dalla guerra, e arrivati fino in Umbria tramite un sacerdote che li aveva incontrati mentre fuggivano con i loro bambini. Lavorano ora nell’azienda che Mogol e la moglie gestiscono, e che comprende anche una struttura alberghiera […]

 

Come si immagina un poeta l’aldilà? «Come un espandersi, una dissolvenza nella natura, un identificarsi in essa. Io rinascerò, cervo a primavera, oppure diverrò gabbiano da scogliera…». Con l’amico Riccardo Cocciante sta realizzando un progetto grandioso, e ancora riservato: un’opera musicale su San Francesco. Nel 2026 saranno 800 anni dalla morte del poverello di Assisi (tra parentesi, saranno anche i 90 di Mogol e gli 80 di Cocciante, si parva licet).

 

mogol battisti

Così i due maestri si vedono ogni tanto qui a Toscolano e suonano, scrivono, registrano le storie della vita del Santo. Mogol ha un’ammirazione enorme per Cocciante. «Riccardo è un genio della nostra musica. Ma lo sai che la sua Notre-Dame de Paris è lo spettacolo musicale oggi più eseguito nel mondo?».

 

Gli chiedo chi sono stati gli altri grandi musicisti della sua vita artistica. Luigi Tenco è la prima risposta. «Gli avevo sconsigliato di andare a Sanremo, l’anno in cui si tolse la vita. Viaggiavamo insieme in auto tra Roma e Milano, e ci eravamo fermati a dormire in un motel, dividendo la stanza. Lui aveva appena scritto Ciao, amore, la canzone che poi portò al Festival. Voleva farmela sentire per chiedere un aiuto sul testo. Era perfetta. Gli dissi che andava benissimo così. E aggiunsi: non portarla a Sanremo, questo pezzo dimostra che tu sei su un altro livello».

 

lucio battisti mogol

Poi Lucio. «Anche lui è morto troppo giovane. Quando è stato ricoverato gli feci recapitare una lettera in ospedale. “Spero che i giornali esagerino sulla gravità delle tue condizioni” – scrivevo – “e comunque chiama…”. So per certo che gli arrivò attraverso un dottore, e che lui si mise a piangere leggendola. È stato il nostro ultimo contatto».

 

E poi Mango, un altro che non c’è più, «artista di livello mondiale e persona dolcissima. È morto cantando su un palcoscenico, e quando si è sentito male quasi si scusava con il pubblico. Un grande uomo, con lui avrò composto una quindicina di canzoni, capolavori del suo genio musicale. Come Monna Lisa, Mediterraneo, Oro». E infine, ovviamente, Gianni Bella, che considera uno straordinario musicista, purtroppo colpito anni fa da un ictus che gli ha tolto la parola.

 

mogol lucio battisti

Per uno strano scherzo della genetica, Mogol ha un figlio artista come lui, forse anche più di lui. Pittore affermato e autore: si chiama Alfredo, nome d’arte Cheope, scrive testi di grande successo, quest’anno era a Sanremo con ben tre canzoni, tra cui la sorprendente Mariposa di Fiorella Mannoia. «Insomma, sono un uomo fortunato, vero? Amato e protetto. Perché non riconoscerlo e ringraziarne ogni giorno il Signore?».

 

[…] Intanto fa “serate”. Gira con un gruppo musicale che suona i suoi “hit” e canta con loro in un karaoke finale che inevitabilmente coinvolge tutto il pubblico: «E col tempo sto diventando anche meno stonato», dice orgoglioso. È uno spettacolo di musica ma soprattutto di parole, di osservazioni come questa: «Vi siete mai chiesti perché una cosa bella è sempre una “figata” mentre una cosa brutta è sempre una “cazzata”? Perché le donne sono meglio, e ormai perfino il linguaggio corrente glielo riconosce». Gira le carceri per fare da giurato in un concorso di poesia per i detenuti, prossime tappe Civitavecchia e Massa Carrara. Ha chiamato questo progetto, che coltivava da anni, Anima forte.

 

mogol gianni bella

È persino candidato al Nobel per la Letteratura, su iniziativa della Società Dante Alighieri, insieme con la Siae, il ministero della Cultura e il ministero degli Esteri. Il presidente dei vescovi italiani, cardinal Zuppi, è tra i testimonial della candidatura: «Da poeta qual è», ha scritto, «Mogol ci aiuta a esprimere emozioni, pensieri e parole altrimenti sepolte nell’abisso che è il cuore dell’uomo».

 

Alla fine della nostra mattinata insieme, salutandoci, Daniela mi dà un’idea. Da tempo, come credo molti altri baby boomers nati come me nei ’50, dunque alla soglia o oltre dei settant’anni, discuto con amici e parenti del modo migliore di disporre dei resti mortali, quando sarà il momento. Sepoltura, incinerazione, loculo, cimitero: che fare? Bisogna muoversi per tempo. «Conosco un’architetta di paesaggi, si chiama Consuelo Fabriani, ha realizzato per noi il giardino che ho regalato a Giulio per i suoi ottant’anni e che abbiamo chiamato “I giardini di marzo”» racconta Daniela.

 

mogol e caterina caselli 1

 «Ebbene, lei porta avanti un progetto, Arborvitae: il parco che ancora non c’è destinato a chi non c’è più». È un’idea bellissima, trasforma i cimiteri tradizionali in spazi verdi, in parchi-memorial dedicati alla cremazione, in cui ogni albero ospita sotto le sue radici un’urna con le ceneri di un defunto. «Pensa come sarebbe bello se chi resta potesse andare a trovare e onorare chi se n’è andato sotto un albero…». Io mi prenoto.

mogolmogol lucio nattisti 3MOGOLgiulio rapetti in arte mogol foto di bacco

Ultimi Dagoreport

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...