
VIDEO! QUANDO BEPPE GRILLO DISSE: "ARRESTATE ME" - DAL BEVERONE A BASE DI VODKA IN QUELLA NOTTE DI LUGLIO DEL 2019 ALLA CONDANNA PER STUPRO DI GRUPPO: TUTTE LE TAPPE DEL PROCESSO A CIRO GRILLO, FIGLIO DI BEPPE, E AI SUOI AMICI CHE IN PRIMO GRADO SONO STATI RICONOSCIUTI COLPEVOLI CON PENE DAI 6 AGLI 8 ANNI (IL PM NE AVEVA CHIESTI 9) - LE 1675 DOMANDE ALLA 19ENNE VITTIMA DI VIOLENZA (CHE HA DETTO IN AULA: “NON SENTIVO IL MIO CORPO, NON SENTIVO LE GAMBE, NON FUNZIONAVANO NEANCHE LE BRACCIA”) E IL VIDEO DI BEPPE GRILLO, PADRE DEL PRINCIPALE IMPUTATO: “PERCHÉ NON SONO STATI ARRESTATI SUBITO? CE LI AVREI PORTATI IO A CALCI IN CULO IN GALERA. PERCHÉ VI SIETE RESI CONTO CHE NON È VERO NIENTE, NON C'È STATO ALCUNO STUPRO…” – GLI ATTACCHI DI BEPPE MAO A GIULIA BONGIORNO, AVVOCATO DELLA VITTIMA - VIDEO
Marco Lignana per repubblica.it - Estratti
Dopo tre anni di indagini e altrettanti di dibattimento, quelle dodici ore in Costa Smeralda sono state sezionate, analizzate, studiate minuto per minuto, fino all’eccesso.
La serata iniziata al Billionaire
È la sera del 16 luglio 2019, discoteca Billionaire di Porto Cervo. Qui, dopo aperitivi vari, si incontrano le due amiche e i quattro genovesi. Si sono sono conosciuti in Sardegna, non si erano mai visti prima.
Già su queste prime ore i racconti dell’accusa e delle difese hanno preso strade diverse. I quattro imputati hanno portato in aula diversi testimoni, che hanno confermato un bacio nel privé della discoteca fra Grillo Jr e la 19enne.
ciro grillo in tribunale a tempio pausania con il suo avvocato andrea vernazza
La ragazza ha detto di non ricordare assolutamente questo episodio, mentre il procuratore capo, Gregorio Capasso, non ha usato mezzi termini. Nella notte «c’è stata una valanga di avance sessuali prima della violenza».
Quel che è certo, alla fine tutti e sei decidono di andare a casa di Beppe Grillo, a Cala Volpe, dentro il Pevero Golf Club. L’idea è quella di una pastasciutta tutti insieme: «Poi vi accompagniamo a casa noi», dicono i quattro.
La denuncia della prima violenza
Dopo la pasta mangiata nel patio, però, tutti restano a casa. Una delle due giovani si addormenta sul divano. Per l’altro, secondo quanto testimoniato dalla stessa 19enne sia a verbale che in udienza, inizia l’incubo.
BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO
La prima violenza denunciata è quella di Francesco Corsiglia, in una camera da letto e nella doccia. Dopo, la 19enne si mette un accappatoio e in lacrime prova a svegliare l’amica sul divano nella speranza di andare via, ma la seconda ragazza in dormiveglia non si rende bene conto di quel che sta succedendo: «Ho visto che piangeva, poi però si è tranquillizzata e sono tornata a dormire», le sue parole in aula.
È un momento molto doloroso anche per il rapporto di amicizia fra le due giovani, come evidenziato nella sua arringa dalla senatrice e presidente della commissione Giustizia Giulia Bongiorno, che assiste la prima delle due ragazze insieme a Dario Romano.
Questa ricostruzione dell’accusa è respinta in toto dal corposo pool difensivo formato da sette avvocati (Andrea Vernazza ed Enrico Grillo per il cugino Ciro, Gennaro Velle e Antonella Cuccureddu per Corsiglia, Enrico Monteverde e Mariano Mameli per Capitta, Alessandro Vaccaro per Lauria).
I difensori citano proprio le parole dell’amica, che mentre andava a dormire sul divano ha confermato di aver visto Corsiglia e la 19enne allontanarsi insieme in camera. Ha confermato anche di aver visto la 19enne sedersi sulle gambe di Corsiglia durante la pastasciutta nel patio. Per i difensori, è evidente ci fosse complicità fra l’imputato e la parte offesa.
La stessa amica, però, ha chiesto più volte scusa alla sua allora compagna di vacanza per il suo comportamento a casa Grillo: «Quando mi hai svegliato e stavi piangendo io non ho capito cosa era successo», uno dei messaggi più significativi inviato una decina di giorni dopo la vacanza in Sardegna.
Il “beverone” e lo stupro di gruppo
A questo punto il racconto della 19enne, sempre avvalorato dalla Procura, si fa ancora più drammatico. La ragazza, dopo aver provato a svegliare l’amica che però si è subito riaddormentata sul divano, è costretta a bere quello che viene descritto come “il beverone”, a base di vodka.
Poi la violenza di gruppo, ripresa anche da uno dei cellulari dei ragazzi. Giulia Bongiorno e il pm hanno puntato molto sui messaggi scambiati dagli stessi ragazzi dopo quella mattinata al Golf Club Pevero. «All’inizio non sembrava che volesse».
Mentre dopo il beverone «è diventata una tr,…». Messaggi che invece, per i difensori, rappresentano non più di una concezione svilente della sessualità da parte di una generazione distante anni luce da quelle che l’hanno preceduta.
FRANCESCO CORSIGLIA ARRIVA AL PALAZZO DI GIUSTIZIA DI TEMPIO PAUSANIA
Per quanto riguarda i diversi frammenti di video, finiti naturalmente agli atti, secondo accusa e parti civili provano che la ragazza fosse in uno stato totalmente passivo: «Una sorta di blackout», ha spiegato la giovane in aula in deposizioni drammatiche. La stessa 19enne, in aula, si è sempre rifiutata di vedere quelle immagini.
Intorno alle due del pomeriggio del 17 luglio, la studentessa si trova ancora nel letto e viene svegliata dall’amica rimasta sul divano fino a quell’ora. La prima dice subito alla seconda: «Mi hanno violentata tutti».
Poi le due vanno via. Anche qui, la tesi della difesa è sempre quella del rapporto consensuale. I legali degli imputati hanno sottolineato come a parer loro la giovane non fosse così ubriaca, come nessuno l’avesse obbligata a bere, e hanno più volte sostenuto che si sia più volte contraddetta in aula.
BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO
Hanno ricordato anche come le richieste di avance nei confronti dell’amica (la giovane addormentata sul divano) siano state declinate da quest’ultima senza alcun atteggiamento prevaricatore. Come dire: «I ragazzi hanno sempre rispettato i suoi no».
(...)
La visita al tabaccaio, gli orari e i punti di scontro accusa e difesa
Dopo requisitorie, repliche e contro repliche, il punto di scontro cruciale fra accusa e difesa resta forse quello della visita al tabaccaio.
Per i legali dei quattro, la ragazza fra l’episodio con Corsiglia e quello di gruppo sarebbe andata con alcuni di loro a comprare le sigarette. Un segno, per gli imputati, che la 19enne non fosse affatto sconvolta. Per accusa e per la stessa giovane, invece, non c’è stato nessuno spostamento da quell’appartamento.
A dibattimento sono finite due fotografie e complesse analisi sui cellulari dei ragazzi e della ragazza, sia per capire quali celle telefoniche avessero agganciato in quei minuti, sia per analizzare i cosiddetti contapassi installati ormai di default nei telefonini. Secondo la difesa le foto (una in particolare di una chioma biondo/castana) proverebbero che la ragazza fosse uscita con loro.
BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO
Secondo accusa e parti civili non c’è alcuna prova che quella immagine ritragga la giovane, mentre il cellulare di lei non si è mai spostato dall’appartamento. Per Bongiorno «è impossibile che lei potesse separarsi dal telefono perché ancora alle quattro del mattino scriveva a una familiare di avvertirla se avesse bisogno».
Alla visita al tabacchino è legata la diversa ricostruzione degli orari, su cui tutte le parti hanno molto battagliato nelle ultime udienze.
La richiesta del pm: 9 anni per tutti
Il procuratore capo Gregorio Capasso ha chiesto nove anni per ciascuno dei quattro imputati: «Hanno adattato la loro versione a seconda delle indagini», mente la ragazza «ha sempre ripetuto le stesse cose. Quel beverone bevuto alle 9 del mattino sono stati loro a tirarlo fuori, non è certo stata la vittima a chiederlo».
il video di ciro grillo e vittorio lauria con la ragazza che dorme 2
Pure nelle richieste di pena, in un dibattimento che ha vissuto mille momenti per così dire inusuali, c’è stata un po’ di confusione. Nelle sue richieste di condanna, lo scorso primo luglio in un primo momento il pm aveva parlato di «minimo pena di otto anni - come previsto dal Codice Rosso oggi in vigore - più uno per la continuazione del reato» (il riferimento è alla contestazione di violenza sessuale sull’altra giovane presente nella casa, fotografata mentre dormiva con i genovesi in pose oscene).
Salvo poi correggersi dopo pochi minuti, all’esito di un piccolo scambio di battute con avvocati difensori: «Pena base di anni sei – esattamente come previsto dalla legge pre Codice Rosso in vigore il 17 luglio 2019 - più tre per la continuazione».
Facendo capire, insomma, che per lui quello che conta sono i nove anni.La speranza deli difensori è quindi che, nella peggiore delle ipotesi e dunque in caso di condanna, il collegio tenga almeno conto di questa particolare richiesta del pm.
Le 1675 domande alla 19enne e le parole degli imputati
BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO
A processo, come già spiegato, hanno parlato soltanto in tre. Le due ragazze parti offese e, fra gli imputati, Corsiglia. In particolare l’esame della studentessa che ha denunciato lo stupro di gruppo è durato sei, drammatiche udienze, con 1675 domande da parte dei difensori.
«Non sentivo il mio corpo, non sentivo le gambe, non funzionavano neanche le braccia», ha detto in udienza. Per Giulia Bongiorno «il tema dei temi è il consenso. Questa non è violenza di strada. Nasce da una discriminazione dell'uomo nei confronti della donna. È una concezione della donna il cui consenso vale zero».
vittorio lauria scherza con la presunta vittima di stupro
Per quanto riguarda gli imputati, anche Corsiglia ha sostenuto un esame in più udienze: la sua posizione è diversa dagli altri. «Durante il rapporto sessuale di gruppo io non c’ero. In quel momento dormivo. Prima sono stato con Silvia ma è stato tutto consensuale».
Ciro Grillo invece, laureato in Giurisprudenza e praticante avvocato, ha deciso di fare dichiarazioni spontanee: «A dicembre diventerò papà di una bimba, vorrei esserci per mia figlia. Ho studiato giurisprudenza dopo aver sostenuto l’interrogatorio qui a Tempio, credo nella giustizia e vorrei continuare a crederci. Nessuno di noi ha mai approfittato di qualcuno o qualcosa».
La denuncia e i tempi lunghi della giustizia
La denuncia per stupro di gruppo della studentessa è del 26 luglio 2019, a Milano. La Procura di Tempio dispone il sequestro dei telefonini dei quattro genovesi il 29 agosto. Il loro primo interrogatorio davanti ai magistrati è del 5 settembre.
BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO
Poi scattano consulenze tecniche e informatiche, sopralluoghi, ricerche e interrogatori di testimoni. Il Covid, nel frattempo, non aiuta certo a velocizzare i tempi. L’avviso di chiusura delle indagini è del novembre 2020. Ma dopo i venti giorni in cui gli indagati possono chiedere di farsi interrogare o depositare nuove carte, la Procura riapre il fascicolo.
Il tempo passa, la nuova chiusura indagini stavolta è del maggio 2021. A giugno, quasi due anni dopo la mattina al Pevero, la richiesta di rinvio a giudizio.
il video di ciro grillo e vittorio lauria con la ragazza che dorme 3
Il 26 novembre 2021 il gup manda a processo Grillo jr, Capitta, Corsiglia e Lauria. Passa un altro centinaio di giorni prima della cosiddetta udienza filtro, il 16 marzo 2022. Il processo vero e proprio di fronte al collegio composto da Marco Contu (presidente), Marcella Pinna e Alessandro Cossu (giudici a latere) inizia l’1 giugno.
Dopo la sentenza, sicuramente la partita giudiziaria non finirà qui. L’appello è certo poi, con ogni probabilità, la Cassazione.
BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO
Il silenzio di Beppe Grillo interrotto dal video choc
In questi sei anni di indagini e cronache giudiziarie una sola volta Beppe Grillo è intervenuto sulla vicenda. Ma lo ha fatto a suo modo, il 19 aprile 2021, con video e dichiarazioni choc:
«Perché non sono stati arrestati subito? Ce li avrei portati io a calci in c. in galera. Perché vi siete resi conto che non è vero niente, non c'è stato alcuno stupro. Una persona che viene stuprata la mattina, al pomeriggio va in kitesurf e dopo otto giorni fa la denuncia... Vi è sembrato strano. Bene, è strano. Se non avete arrestato mio figlio, arrestate me perché ci vado io in galera».
Parole che allora certo non hanno sorpreso il pool difensivo dei quattro ragazzi, ma che hanno scatenato critiche durissime. A partire dai genitori della 19enne: «Il tentativo di fare spettacolo sulla pelle altrui è una farsa ripugnante», avevano detto attraverso Giulia Bongiorno.
Prima e dopo quella sortita, Beppe Grillo è sempre rimasto in silenzio, eccezion fatta per un’altra apparizione video, ospite di Fabio Fazio, in cui il comico e fondatore del Movimento 5 Stelle ha attaccato proprio Bongiorno.
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