
LA SINISTRA RIPARTE DA FRANCESCA ALBANESE? – LA RELATRICE SPECIALE DELLE NAZIONI UNITE SMUOVE LE MASSE PIU' DI ELLY SCHLEIN: I SINDACI DI SINISTRA, CHE NON VOGLIONO FINIRE UMILIATI DAI PRO-PAL COME QUELLO DI REGGIO EMILIA (“PERDONATO” DALLA GIURISTA PERCHÉ AVEVA "OSATO" PARLATO DEGLI OSTAGGI IN MANO AD HAMAS) FANNO A GARA PER DARLE LA CITTADINANZA ONORARIA (A CHE TITOLO?) - ALBANESE E' STATA INVITATA A PARLARE ANCHE IERI, CHE SI COMMEMORAVA IL POGROM DEL 7 OTTOBRE 2023, ALL’UNIVERSITÀ DI GENOVA: C’ERA LA FILA PER ASCOLTARLA, TRA I CARTELLI CHE INCITAVANO HAMAS E INVOCAVANO “INTIFADA FINO ALLA VITTORIA” - LEI NON PRENDE LE DISTANZE MA AVVERTE: “FATE ATTENZIONE, IN QUESTO GIORNO UTILIZZARE QUESTE PAROLE, IN QUESTO PAESE, VUOL DIRE ATTIRARE ACREDINE CONTRO IL POPOLO PALESTINESE” (LA CAUTELA SERVE PER EVITARE ACREDINE NON PER SCORAGGIARE CHI INNEGGIA ALLA LOTTA ARMATA?) - VIDEO: OSPITE DI "PROPAGANDA LIVE", DEL SINISTRATO ZORO, LO RIMPROVERA PERCHÉ L'HA CHIAMATA "SOLO ORA"...
(ANSA) - "Dove eravamo in questi anni e dove erano i lavoratori e gli studenti? Dove erano le università e gli avvocati?
Il fatto che ci volesse tanta violenza per accorgersi della Palestina ci parla della nostra miseria. Non dobbiamo proiettare i nostri metodi e il nostro linguaggio su un popolo che combatte per la propria stessa esistenza".
Lo ha detto Francesca Albanese, relatrice speciale dell'Onu sui territori palestinesi occupati, oggi a Genova dove, prima di un intervento pubblico ai Giardini Luzzati, ha incontrato gli studenti che occupano il rettorato genovese.
folla per francesca albanese a genova
Lo striscione appeso ('Intifada fino alla vittoria, ora e sempre Resistenza") ha portato a un monito di Albanese che ha invitato a "fare attenzione" perché "è vero che la resistenza è un diritto ma in questo giorno utilizzare queste parole in questo Paese vuol dire attirare acredine contro il popolo palestinese.
In un momento in cui si sta creando un movimento di massa, in cui non ci siamo solo noi che facciamo certe battaglie da 10, 20, 30 anni, ma anche persone che semplicemente non vogliono il genocidio e che non per forza votano a sinistra o sono persone di sinistra.
Ecco queste persone non le dobbiamo perdere, perché questa non è la nostra storia, questa è la storia del popolo palestinese. Noi dobbiamo fermare il genocidio. La resistenza facciamola qui contro le istituzioni che non rispettano la Costituzione. Per il popolo palestinese dobbiamo essere, in questa parte di mondo, più amorevoli, più compassionevoli, più gentili".
Albanese ha poi sottolineato che "il diritto internazionale non è una bacchetta magica" e "non opera da solo. Servono gli Stati. Questo è un momento di accelerazione storica" e ha ricordato che quello del popolo palestinese "non è il primo genocidio che vediamo in questi decenni" riportando alla memoria il genocidio in Rwanda, in Bosnia, nel Mianmar." Ma quello di oggi - ha proseguito - è il primo che ha scosso le coscienze del mondo. E anche le nostre.
francesca albanese con silvia salis a genova
Il diritto internazionale ci sta servendo, parliamo lo stesso linguaggio che chiede esecuzione di obblighi, che ci chiama alla coerenza. È l'ultimo strumento pacifico che abbiamo. Se tolgono questo cosa rimane?". Al termine, Albanese ha voluto invitare gli studenti a "continuare quello che state facendo" e a "portare le competenze fuori dall'Università".
LE POLEMICHE SU ALBANESE LEI PROVA A RIPARARE: «HO RISPETTO PER SEGRE»
Estratto dell’articolo di Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera”
La sindaca di Genova, Silvia Salis, malgrado l’incertezza iniziale («Non so se ce la faccio, ho altri impegni»), ieri sera è comunque passata ai giardini Luzzati per salutare Francesca Albanese, la relatrice Onu sui territori occupati che accusa Israele di genocidio.
«Da che parte sta la nostra amministrazione credo non ci sia modo di equivocare», ha detto ai cronisti la sindaca indipendente di centrosinistra, anche se dopo la protesta in mattinata della comunità ebraica cittadina la location dell’intervista pubblica a Francesca Albanese di colpo è stata cambiata: prima era previsto che si tenesse a Palazzo Ducale, sede più istituzionale.
La Lega ha già presentato una richiesta di accesso agli atti per verificare il ruolo avuto dal Comune nell’incontro con la giurista Onu.
Ma il 7 ottobre genovese, secondo anniversario del pogrom di Hamas, era già cominciato all’insegna delle polemiche durante il minuto di silenzio, con l’uscita dall’aula dei consiglieri regionali di Lista Orlando, M5S e Avs e la scelta dei consiglieri comunali di Lista Salis, Avs e Pd di indossare la kefiah.
francesca albanese con il murale di liliana segre
E sono proseguite poi a causa della cittadinanza onoraria conferita lunedì dal Comune di Bologna alla stessa Albanese («Una vergogna» per il capogruppo FdI alla Camera, Galeazzo Bignami).
[…] Ieri a Genova la relatrice Onu ha incontrato prima gli studenti pro Pal nel rettorato occupato, poi si è sottoposta all’intervista pubblica chiarendo, innanzitutto, di non aver mai voluto insultare la senatrice a vita Liliana Segre, contraria invece all’uso della parola genocidio per Gaza: «Io rispetto moltissimo la senatrice Segre, mi sono sempre schierata in sua difesa, è bruttissima la strumentalizzazione che si fa», ha detto.
francesca albanese abbandona lo studio di in onda mentre si parla di liliana segre
Aveva fatto inorridire parecchi, però, quella sua metafora («Se uno ha un tumore non va a farsi fare la diagnosi da un sopravvissuto alla malattia ma da un oncologo») per concludere che nell’opinione della senatrice sopravvissuta ad Auschwitz «c’è un condizionamento emotivo che non la rende lucida».
Ma Albanese stavolta non ammette malintesi: «Io ho pianto per i civili israeliani uccisi il 7 ottobre e non credo di aver vissuto negli ultimi 2 anni un giorno che potessi non definire di lutto». […]
ALBANESE STAR NELL’ATENEO OCCUPATO “DOBBIAMO ESSERE PIÙ GENTILI DI TUTTI”
Estratto dell’articolo di Niccolò Zancan per “la Stampa”
«Fate largo! Lasciate passare. Finalmente sta per arrivare Francesca Albanese».
francesca albanese marco massari
Sono le quattro di pomeriggio. L'Università di Genova è occupata dagli studenti. Questo è lo spazio del rettorato di via Balbi, il cortile monumentale dell'ingresso è pieno zeppo di gente, o per dirla con le parole di un ragazzo incredulo: «C'è il mondo».
Lo striscione al fondo, dietro al microfono, ha una bandiera della Palestina e queste parole scritte in grande: «Intifada fino alla vittoria. Ora e sempre resistenza».
È il 7 ottobre. Il giorno in cui ricorre il secondo anno dal massacro dei civili israeliani, 1175 vittime, perpetuato dai terroristi di Hamas. La scelta di invitare la relatrice speciale dell'Onu per la Palestina Francesca Albanese proprio in questo giorno a qualcuno non è piaciuta. Per esempio, ai partiti di centrodestra della città.
attacco di hamas del 7 ottobre 5
Non è stata concessa la sala istituzionale di Palazzo Ducale. Eppure nessuno aveva mai riempito questo spazio pubblico, questa università occupata, così tanto. Non deve essere facile per l'invitata mantenere il dovuto distacco. Per due minuti consecutivi tutti si alzano in piedi ad applaudire, qualcuno urla: «Francesca! Francesca!».
«Grazie per questa splendida accoglienza, chiaramente mi commuove. Sono giorni difficili per chiunque guardi la Palestina», sono le sue prime parole. Francesca Albanese ha un'agenda fitta di impegni.
Dopo l'Università, ha un incontro privato con i portuali che stanno bloccando le navi che trasportano armi verso Israele, quindi un altro incontro pubblico ai giardini dedicati a «Emanuele Luzzati», scenografo e disegnatore genovese nato da una famiglia ebraica nel 1921. Con gli studenti si ferma un'ora. Su quello che sta succedendo, dice: «Genova è stata la miccia. L'occupazione dell'università e il blocco delle navi rappresentano la nostra bussola. È un argomento divisivo? Si, certo che lo è. Divide chi il genocidio non lo vuole da chi lo vuole».
attacco di hamas del 7 ottobre 4
Parla a un pubblico di giovani e meno giovani, c'è gente seduta ovunque. «I primi a scendere in piazza contro questo genocidio e ribellarsi sono stati gli studenti. Mi sono sempre chiesta dove fossero i loro insegnanti e i loro genitori».
Adesso sono davanti a lei. Piano programmatico per la Palestina in tre punti: «La fine del genocidio oggi. La fine dell'occupazione permanente. La fine dell'apartheid».
[…] Qui, proprio a questo punto, avremmo voluto fare alcune domande alla relatrice Francesca Albanese a proposito della gentilezza. […] Avremmo voluto chiederle delle critiche ai giornalisti e all'Italia intera […], avremmo voluto chiederle se non le sembrasse il caso di abbassare i toni e di essere anche lei «più gentile e amorevole».
FRANCESCA ALBANESE PERDONA - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
Ma non era il giorno giusto. Fuori dalla bolgia, due risposte ai microfoni, correndo verso un taxi. «Il 7 ottobre è un giorno di grande rilievo. Ho sempre condannato i crimini che sono stati commessi nei confronti dei civili israeliani. L'unica via d'uscita è il diritto internazionale. La pace si costruisce con il rispetto delle regole e le regole sono chiare».
E poi, su Liliana Segre, una frase con una similitudine che suona infelice: «Rispetto moltissimo la senatrice Segre, sono sempre stata in sua difesa. È bruttissima la strumentalizzazione di tutto che si fa in questo Paese. Dispiace che siano sempre le donne le vittime di questa strumentalizzazione. Non siamo pietre di inciampo».
FRANCESCA ALBANESE - DIEGO BIANCHI
francesca albanese marco massari
Anche di sera, ai Giardini Luzzati, è un bagno di folla. […]
attacco di hamas del 7 ottobre 3
attacco di hamas del 7 ottobre 2
attacco di hamas del 7 ottobre 1
francesca albanese marco massari