
I CRIPTO-CRIMINALI, L’ULTIMA SFIDA DEI CARABINIERI – L’ARMA HA CREATO UNA SQUADRA DEDICATA ALLE CRIPTOVALUTE, GUIDATA DAL MAGGIORE SIMONE VECCHIARELLO: “3,6 MILIONI DI ITALIANI HANNO INVESTITO IN BITCOIN O IN ALTRE VALUTE VIRTUALI, UN SETTORE IN CUI NON CI SONO ANCORA REGOLE E SISTEMI DI CONTROLLO CONSOLIDATI. QUESTA SITUAZIONE FAVORISCE LE TRUFFE AI DANNI DI INVESTITORI PICCOLI O GRANDI, MA È ANCHE LO STRUMENTO PRINCIPALE PER PAGARE BENI ILLECITI” – L’INDAGINE CHE HA PORTATO A SMASCHERARE LA “BANCA PERSONALE” INVENTATA A ROMA DAL CINESE FRANCO LEE...
Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per “la Repubblica”
criptovalute - truffe e crimini
Che ci azzeccano i carabinieri con le criptovalute? «La spiegazione è semplice. Il Covid ha cambiato il modo di operare dei criminali, più o meno organizzati, che hanno imparato a muoversi nella sfera digitale: durante i lockdown non solo si sono abituati a comunicare online e fare affari sul darkweb ma si sono resi anche conto delle potenzialità delle monete virtuali».
Il maggiore Simone Vecchiarello è alla guida del più giovane reparto dell’Arma: la Sezione Criptovalute del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria è stata creata nel 2021.
il maggiore dei carabinieri Simone Vecchiarello
«Non bisogna pensare che siano una rarità – sottolinea l’ufficiale – Una ricerca sostiene che 3,6 milioni di italiani abbiano investito in bitcoin o in altre valute virtuali. E poiché si tratta di un settore innovativo, non ci sono ancora regole e sistemi di controllo consolidati.
Una situazione che favorisce le truffe ai danni di investitori piccoli o grandi ma che sta diventando lo strumento principale per pagare beni illeciti o per riciclare i proventi di reato».
Le criptovalute sono il mezzo perfetto per spostare denaro attraverso il pianeta: basta uno smartphone e i fondi virtuali possono essere trasferiti ovunque.
criptovalute - truffe e crimini
Anche se non è vero che tutto avviene senza lasciare tracce: «C’è uno pseudo-anonimato, perché è possibile ricostruire gli spostamenti dei capitali e la loro conversione in bitcoin o in altre monete virtuali. Si tratta però di un inseguimento molto complesso, perché il denaro digitale può venire movimentato moltissime volte».
Clamorosa l’indagine che ha portato a smascherare la banca personale inventata a Roma da un cittadino cinese: Franco Lee promuoveva sui social il suo “Bancomobile Decentralizzato disponibile 24 ore su 24”, che poteva comprare e rivendere qualsiasi tipologia di criptovalute.
Senza nessuna autorizzazione aveva smistato quasi nove milioni di euro: 600 mila sono stati sequestrati. Ma i tecno-investigatori sono riusciti a fare un passo oltre: «In un’altra inchiesta abbiamo confiscato e monetarizzato valute digitali: si tratta di un importo limitato, solo 11 mila euro,ma per la prima volta in assoluto è stata realizzata la conversione in euro. [...]».
Il maggiore Vecchiarello ha dodici anni di esperienza specifica e mantiene una collaborazione con il Politecnico di Milano e con le realtà più qualificate del settore: il suo reparto somiglia a una startup proiettata nel futuro. «Siamo strutturati in tre team. Il primo è quello che si occupa di analisi: studia il mercato delle criptovalute e le tendenze, gestendo i rapporti con le altre autorità investigative e con le istituzioni finanziarie in Italia e all’estero.
il maggiore dei carabinieri Simone Vecchiarello
Il secondo si dedica alla raccolta dell’intelligence sulle cosiddette fonti aperte, indicate con la sigla Osint: è un’attività che si svolge pure sul dark web, fondamentale per riuscire a individuare i soggetti che si muovono nellazona grigia e le novità nei loro metodi d’azione. Infine c’è lo Special Operation Team, che dispone di una struttura tecnologica veramente avanzata: compie missioni sotto copertura nella sfera digitale. Carabinieri undercoverche pedinano i soldi virtuali nel web».
Il laboratorio è l’avanguardia dell’Arma del domani: ventidue militari, iperspecializzati e in perenne aggiornamento professionale. Che – per usare il lessico delle corporation informatiche – devono essere pure evangelisti: educare tutti i militari a misurarsi con le criptovalute attraverso corsi di formazione e il rapporto con le 26 unità cyber attive nella Penisola. [...]