yulia navalnaya alexei navalny

I DISSIDENTI RUSSI HANNO TROVATO UNA “REGINA” – IL RITRATTO DI YULIA NAVALNAYA, LA VEDOVA DI ALEXEY NALVALNY FINITA NEL MIRINO DI PUTIN: PER SFUGGIRE AGLI EMISSARI DELLO ZAR, CHE NON SI FANNO PROBLEMI A FARE FUORI I NEMICI IN TUTTA EUROPA, SARÀ COSTRETTA A VIVERE SOTTO SCORTA E SPOSTARSI SPESSO – LA FIGLIA STUDIA A STANFORD, IL FIGLIO È IN COLLEGIO IN GERMANIA – IL CREMLINO DA ANNI CERCA DI SCREDITARLA SPARGENDO FAKE NEWS SU SUOI PRESUNTI AMANTI O SUI RAPPORTI CON LA CIA…  

Estratto dell’articolo di Jacopo Iacoboni per “La Stampa”

 

Yulia Navalnaya

Nessuno è più sicuro, in Russia come all'estero, nella fase finale assassina e ultra stalinista del putinismo. Figurarsi la «regina della dissidenza russa», come molti chiamano adesso Yulia Navalnaya, la coraggiosa moglie di Alexey, una donna che il Cremlino non può piegare, né controllare. Ecco come vivere quando si è un target del regime. Da anni, e peggio che mai adesso.

 

Come Stalin faceva ammazzare anche all'estero i suoi nemici (Lev Trozky a Città del Messico fu solo il più famoso, tra l'altro colpito a picconate un 20 agosto, stesso giorno in cui tanti anni dopo, nel 2020, venne avvelenato per la prima volta Alexey Navalny), così sotto la dittatura di Putin sono stati colpiti all'estero, variamente avvelenati o presi a pistolettate, nemici di Putin da Alexander Livtinenko (a Londra, polonio) a Sergey Skripal (a Salisbury, Regno Unito, novichok), fino all'ultimo «traditore», Maxim Kuzminov, il giovane pilota russo che dirottò e consegnò all'Ucraina un elicottero militare russo Mi-8 (trovato morto due giorni fa a Villajoyosa, Alicante, colpi di pistola).

 

yulia navalnaya primo video dopo la morte del marito alexei 1

Sotto Putin, si muore non solo nelle prigioni russe al Circolo polare artico, si muore anche assassinati in piena Europa (con i Paesi europei distratti dinanzi al dilagare degli agenti russi). Ora però succederà come non mai.

 

Per questo, la routine di Yulia Navalnaya non sarà mai più – ma non lo è da anni – quella di una donna al sicuro. E lei lo sa benissimo, «se avessi avuto paura non sarei la moglie di Alexey». Ora però è evidente che le cose sono cambiate.

 

ALEXEY NAVALNY E YULIA

Un Putin senza freni, senza più nessuna parvenza di volontà dialogante con il mondo "libero", può ordinare di ammazzare in primis i due grandi dissidenti rimasti in carcere, come spiega Christo Grozev a Meduza: «Le mie fonti mi hanno già avvertito che potrebbe esserci un'ondata di repressioni e omicidi, che Putin ha "piani speciali" per i leader dell'opposizione russa. Se questo è vero, gli imprigionati ILYA Yashin e VLADIMIR Kara-Murza saranno particolarmente vulnerabili».

 

[…]  Certamente rischia tantissimo anche lei, Yulia, bersaglio mobile in un raggio di fuoco che ormai comprende tutta l'Europa. Nulla trattiene ormai Putin. Come Stalin - e a differenza invece della fase brezneviana in cui l'Unione sovietica comunque si ritraeva dall'assassinare i grandi dissidenti (da Solzhenitsyn a Sakharov e Sharansky).

Cosa fa Yulia Navalnaya per andare avanti, e proteggersi?

 

Yulia Navalnaya

La sua scelta ostinata è stata quest'anno quella di esserci il più possibile in Russia, dov'era rinchiuso Alexey. Primo accorgimento: quando il Cremlino ha fatto etichettare l'Fbk, la Fondazione di Navalny, come «organizzazione estremista», e gli associati di Navalny sono stati costretti a sciogliere i loro uffici sul campo – il quartier generale è da tempo tra Vilnius e la Germania – Navalnaya ha mantenuto un formale non coinvolgimento nel Fbk, e meticolosamente tiene separato il suo ruolo dal lavoro della Fondazione.

 

ALEXEY NAVALNY E YULIA

[…] A differenza del marito, però, Navalnaya si trova al momento fuori dalla Russia, come ha spiegato Tatiana Stanovaya, senior fellow al Carnegie Russia Eurasia Center. «Per il regime russo, questa è una pessima notizia». Non diremo ovviamente dove. Yulia si sposta molto. Con estrema riservatezza.

 

Ha due figli in Paesi che, si spera, possano proteggerli sia a livello di intelligence che di forze di polizia, perché i luoghi sono noti, Dasha è tornata a studiare a Stanford, Zakhar è rimasto in collegio in Germania. «Yulia ha dimostrato grande coraggio perché è chiaro che sarà il prossimo bersaglio del Cremlino», ha dichiarato Lyubov Sobol (che vive in esilio, in Germania).

 

yulia navalnaya primo video dopo la morte del marito alexei 3

La moglie di Navalny continua la sua sfida di libertà (ieri ha detto «non mi interessa come commenta le mie parole l'addetto stampa dell'assassino. Restituite il corpo di Alexey e lasciatelo sepolto con dignità, non impedite alla gente di salutarlo»).

 

Putin però continua – anzi espande - la sua sfida, questo è il problema, per una donna comunque sola: perché è una fantasia che servizi occidentali la proteggano. Come sa chiunque conosca qualcuno del team Navalny e li abbia visti girare soli e indifesi, in qualche capitale europea.

 

Il Cremlino ha a lungo cercato di distruggerla calunniandola, dandole della protetta dalla Cia, inventando storie sentimentali extramatrimoniali con oligarchi "filo occidentali", costruendo un inesistente padre agente del Kgb, o spargendo in giro che Yulia ha la cittadinanza tedesca. Altra balla.

 

alexei navalny

Lei però non è donna che puoi piegare con la disinformazia. E la partita sarà guardarsi dagli sgherri di Mosca. Quelli che lui encomia solennemente. Tre giorni dopo l'assassinio di Alexey Navalny nella colonia penale "Polar wolf", Putin ha conferito il grado di colonnello generale al primo vicedirettore del servizio penitenziario federale Valery Boyarinev.

ACCOUNT X DI YULIA NAVALNAYA SOSPESOyulia navalnaya primo video dopo la morte del marito alexei 1yulia navalnayaMANIFESTANTI IN RUSSIA RICORDANO NAVALNYMANIFESTANTI IN RUSSIA RICORDANO NAVALNYYulia Navalnaya

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - MA "LA STAMPA"

DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI (POI SBARCHERA' FLAVIO CATTANEO?)

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?