ELKANN DA COMPAGNIA - “IL FATTO” SBERTUCCIA IL “NUMERO DUE” LAPO: “VUOLE PROPORSI COME IL CREATIVO MA FA UN SACCO DI ERRORI. HA COME ATTENUANTE UN DESTINO TRISTE: LA CULTURA FEUDALE DI GIANNI AGNELLI HA FATTO DI LUI, PER SEMPRE, UN NUMERO DUE”

lapo elkann diego della vallelapo elkann diego della valle

Giorgio Meletti per il “Fatto quotidiano”

 

Lapo Elkann è un professionista del gossip. Lo usa sempre a proprio vantaggio, salvo quando maneggiando l’arma si spara su un piede. Una volta riuscì a far scrivere ai siti che non verificano le notizie, e neppure la loro sensatezza, di una lite furiosa tra David Beckham e sua moglie Victoria causata dagli occhiali Italia Independent (il marchio di Lapo). Il calciatore, tornato affamato nella casa di Los Angeles, avrebbe aperto il frigo senza trovare traccia di cibo perché ogni spazio era occupato dalla collezione di occhiali della signora. Volendo dar credito alla storiella, la vera notizia sarebbe stata che lui non aveva mai aperto il frigo.

 

lapo elkann lapo elkann

Nella nuova storiaccia che coinvolge il rampollo di casa Agnelli, inverosimile ma vera, la notizia è che Lapo Elkann sembra non imparare niente dalle ricorrenti disavventure. Lo scorso aprile, mentre nasceva l’ultimo ricatto, sul suo profilo Instagram, infarcito di motti da diario scolastico, ha pubblicato questo profondo detto: “Accetta ciò che è, liberati di ciò che è stato, abbi fede in ciò che sarà”.

 

Una filosofia del vivere alla giornata inquietante per coloro che l’anno scorso gli hanno affidato i loro risparmi al momento della quotazione in Borsa di Italia Independent. Ma il 37enne figlio di Margherita Agnelli vuole a ogni costo proporsi come il “creativo” che, dice lui, ama i rischi e odia le regole, cambia spesso idea, fa un sacco di errori e basa sull’eccentricità la sua fama.

RENZI E LAPORENZI E LAPO

 

Ha come attenuante un destino triste, a parte il dettaglio del denaro in cui è immerso dalla nascita. La cultura feudale di suo nonno Gianni Agnelli ha fatto di lui, il primo giorno e per sempre, la cosa peggiore, un numero due. È al suo fratello maggiore, John detto Jaki, che il nonno ha lasciato patrimonio e attività, per quella fedeltà alla “legge salica” che il capitalismo all’italiana si è portato fino al terzo millennio, contribuendo alla rovina dell’economia italiana.

 

La regola è che al primogenito - saltato solo nei casi più gravi - toccava la perpetuazione dell’impero familiare e agli altri figli dei ricchi restava l’amara scelta tra la carriera militare e quella ecclesiastica. In epoca contemporanea, ai cadetti tenuti alla larga dagli affari di famiglia tocca un seggio in Parlamento o un incarico in Confindustria.

Lapo Elkan Lapo Elkan

 

Roba troppo triste per Lapo che dunque, subito dopo la morte del nonno, ha cercato uno spazio nel quale rifulgesse la sua mente vulcanica, e separasse la sua immagine dalla cupezza di una famiglia in cui né gli affetti né i miliardi di euro hanno trattenuto la figlia dell’Avvocato dal fare causa alla madre Marella e al figlio John per l’eredità.

 

LAPO ELKANN LAPO ELKANN

E così nulla è stato risparmiato al Paese, braccato dalla stampa gossippara ma anche dai grandi giornali controllati dalla famiglia. Se l’Avvocato era arbiter elegantiarum, il nipote ci ha fatto sapere che indossava i vestiti del nonno, dallo stile immortale. Ed eccolo affiancare il fratello in azienda e inventare la felpa giovanilistica con il marchio Fiat (una meteora presto superata dalla più consona maglia a marchio Fiom).

 

INAUGURAZIONE NEGOZIO ITALIA INDEPENDENT DI LAPO ELKANN FOTO LAPRESSE INAUGURAZIONE NEGOZIO ITALIA INDEPENDENT DI LAPO ELKANN FOTO LAPRESSE

Eccolo allontanato dalla casa madre dopo il primo scandalo – la notte con il trans Donato Broco detto Patrizia conclusa in coma all’ospedale di Torino, nove anni fa – che lo accompagnerà per anni in quanto capitolo centrale nel processo al fotografo Fabrizio Corona. Al quale i giudici riconosceranno di non aver tentato alcun ricatto perché fu l’ufficio stampa Fiat a cercarlo.

 

INAUGURAZIONE NEGOZIO ITALIA INDEPENDENT DI LAPO ELKANN FOTO LAPRESSE INAUGURAZIONE NEGOZIO ITALIA INDEPENDENT DI LAPO ELKANN FOTO LAPRESSE

Eccolo esibirsi in spettacolari parcheggi sulle rotaie del tram con il Suv dalla livrea mimetica. Eccolo sempre pronto ad aggiornarci sulla sua girandola di fidanzate, sempre con quel non so che di esotico che ben si accosta alla mente del creativo: l’attrice, la cugina, la kazaka... Con quest’ultima, Goga Ashkenazi, Lapo ha incassato una figuraccia memorabile. Durante le feste di Natale del 2012 hanno denunciato il furto di gioielli di lei (valore dichiarato 3,5 milioni di euro) e di 25mila euro in contanti dalla villa in Uruguay in cui erano ospiti, accusando implicitamente la servitù.

 

goga ashkenazigoga ashkenazi

Poi il governo di Montevideo ha precisato che i metal detector degli aeroporti di partenza e di arrivo non avevano visto alcun gioiello nel bagaglio. In compenso Lapo si è beccato la multa per non aver dichiarato alla dogana tutto quel contante. E anche qui la notizia è nel dettaglio, e con essa la domanda ricorrente intorno alle intemperanze di Lapo: girare con 25mila euro in tasca è molto trendy o supercafone?

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?