tamponi coronavirus

TAMPONATELI TUTTI! - IN SARDEGNA SARANNO FATTI I TAMPONI PRIMA DELL'IMBARCO SUI TRAGHETTI DIRETTI VERSO CIVITAVECCHIA, IN MODO DA EVITARE CHE IL VIRUS DILAGHI - A SUA VOLTA, IL LAZIO S' IMPEGNA A GARANTIRE CONTROLLI, PRIMA DEGLI IMBARCHI, SU CHI PARTIRÀ PER L’ISOLA NEI PROSSIMI GIORNI - FATTO L’ACCORDO, OGNUNO FA COME VUOLE: LA SCELTA SI SOTTOPORSI AL TAMPONE NON E’ OBBLIGATORIA. IL PRIMO TRAGHETTO “TESTATO” AVEVA 4.500 PASSEGGERI, E GLI ESAMI EFFETTUATI SONO STATI 150…

1 - E LE REGIONI TROVANO L'INTESA TEST AGLI IMBARCHI DELLE NAVI

Mauro Evangelisti per “il Messaggero”

 

Dopo la tensione tra Sardegna e Lazio sulla necessità di effettuare i tamponi prima dell'imbarco sui traghetti che stanno riportando decine di migliaia di turisti a Roma, dopo le polemiche e le accuse, si è arrivati a un accordo. Prima c'è stata la richiesta ufficiale del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che è anche segretario del Pd, poi la mediazione del governo, dal ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, a quello della Salute, Roberto Speranza.

traghetto per la sardegna

 

Infine, la disponibilità del governatore sardo Christian Solinas. In Sardegna saranno fatti i tamponi prima dell'imbarco sui traghetti diretti verso Civitavecchia, in modo da evitare che la trasmissione del virus avvenga anche nel corso dei viaggi di ritorno. A sua volta, il Lazio s' impegna a garantire controlli, prima degli imbarchi, su chi partirà nei prossimi giorni per le vacanze in Sardegna, visto che la stagione estiva non è ancora terminata. Anche la Campania va verso la stessa soluzione, con De Luca molto preoccupato per i rientri dalla Sardegna. Vale anche in questo caso il principio di reciprocità.

la procedura del tampone

 

SOLUZIONE DIFFICILE

L'assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D'Amato: «Bisogna essere onesti, la formula perfetta non esiste. Con i tamponi prima dell'imbarco sia all'andata sia al ritorno ci possono essere due problemi. Chi ha già prenotato la vacanza, ma alla partenza del porto di Civitavecchia risulta positivo, dovrà rinunciare. Allo stesso modo, chi sta per rientrare dalla Sardegna e viene trovato infetto, dovrà aspettare di tornare negativo bloccato in quella regione.

 

Ma ci sono ragioni di salute pubblica che vengono prima di tutto». I numeri di ieri hanno convinto il governo a intervenire: solo nel Lazio in 97 sono tornati positivi dalla Costa Smeralda in un giorno, 231 se si conta tutto il mese di agosto; casi simili vengono segnalati anche in Emilia, Toscana, Calabria e Friuli: sono persone tornate dalla Sardegna contagiate. A rendere ancora più complessa l'intesa tra regioni, c'è il fatto che la Sardegna chiede che siano effettuati i controlli prima delle partenze, anche nei porti della Toscana e dalla Liguria.

tampone

 

Dopo giorni di trattativa senza esito tra Lazio e Sardegna, ieri Zingaretti è intervenuto in prima persona: «Il Ministero dalla Salute e la Regione Sardegna devono, urgentemente, predisporre i controlli. Dai nostri dati, i positivi asintomatici agli sbarchi sono moltissimi, ma coloro che vengono eventualmente contagiati in viaggio non è possibile intercettarli allo sbarco perché il contagio si manifesta solo dopo alcuni giorni. Sono persone asintomatiche che stanno bene, ma possono essere veicolo di contagio per altri familiari e persone fragili. C'è un dato tecnico scientifico da tenere in considerazione.

 

Fare viaggiare i traghetti con questa promiscuità è un errore perché moltiplica i contagi di persone che poi tornano alle loro case in tutta Italia. Ecco perché è fondamentale fare i tamponi rapidi agli imbarchi ed eventualmente far scattare la quarantena a terra o iniziare l'isolamento già nelle navi». Sul piatto è pronta anche questa soluzione, che però dovrebbe essere superata se si effettueranno i tamponi prima delle partenze: obbligare chi rientra dalla Sardegna a restare in quarantena per due settimane. Si tratta dell'extrema ratio, perché sarebbe molto complicato controllare un numero così alto di persone: stanno rientrando a Roma e nelle altre province laziali almeno in 50mila. Senza un accordo sui tamponi rapidi agli imbarchi, comunque, il Lazio andrà avanti sulla strada della quarantena.

traghetti sardegna 4

 

LE OPPOSIZIONI

Per una volta, tra l'altro, c'è una sorta di blocco compatto che coinvolge anche le opposizioni del Consiglio regionale laziale. Porrello (M5S): «I numeri confermano la necessità che in Sardegna siano fatti almeno i test rapidi agli imbarchi. Ci vuole la massima collaborazione tra tutte le istituzioni». Sia pure con toni differenti, anche la consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Chiara Colosimo, chiede che la Sardegna esegua i tamponi agli imbarchi: «Zingaretti conta qualcosa? Chiami il ministro e chieda di ordinare i tamponi all'imbarco della Sardegna».

 

Dallo Spallanzani, il direttore sanitario Francesco Vaia, poi chiede un cambiamento di mentalità, il tampone prima delle partenze deve diventare la normalità: «Vale anche per gli aerei, dobbiamo convincerci che a un biglietto deve corrispondere un tampone eseguito in precedenza».

 

traghetti sardegna 5

In Sardegna la richiesta di maggiori controlli ha suscitato una risposta stizzita dell'assessore alla Sanità, Mario Nieddu al collega D'Amato: «Non accettiamo di essere bollati come untori e di doverne pagare ingiustamente il prezzo anche a livello di immagine».Addirittura il deputato di Forza Italia, Ugo Cappellacci, ha presentato una denuncia contro il governo per epidemia colposa per il no ai tamponi prima delle partenze verso la Sardegna. Per la verità nulla impediva alla Regione sarda di eseguire test agli arrivi, come sta facendo oggi il Lazio su chi torna dalla Costa Smeralda.

 

2 - CIVITAVECCHIA, PRIMI CONTROLLI: IN POCHI DICONO SÌ AL TAMPONE

Pierluigi Cascianelli per “il Messaggero”

 

Al porto di Civitavecchia i controlli su chi arriva dalla Sardegna sono partiti, ma è un avvio in sordina. Ieri nel piazzale di largo della Pace, a due passi dallo scalo marittimo più caldo del Paese quando si parla di crocierismo e sbarco di turisti, ha debuttato il drive-in: test eseguiti su chi scende dai traghetti, prendendo i tamponi direttamente dall'automobile. Il nuovo punto per effettuare gli esami è stato installato nella serata di venerdì e ieri mattina era attivo. In 24 ore sono sbarcati 8.494 passeggeri dalla Sardegna.

tampone

 

Il primo traghetto che è stato testato aveva 4.500 passeggeri, e i test effettuati sono stati 150. I tamponi sono quelli classici, danno una risposta soltanto dopo un paio di giorni. Ma sono quelli più affidabili: da oggi «dovrebbero arrivare anche quelli rapidi, gli stessi che vengono utilizzati negli aeroporti», fanno sapere gli operatori della Asl. Dipenderà dagli sviluppi, se ci sarà un afflusso maggiore oppure no, adesso che la possibilità di fare il test è stata pubblicizzata a dovere (la comunicazione viene trasmessa ripetutamente anche durante il viaggio).

 

Ma il numero non elevatissimo delle persone che, fino ad ora, hanno fatto il tampone è di certo legato anche ad un altro fattore. «La scelta non è obbligatoria, rimane su base volontaria afferma la dottoressa Carmela Matera, direttore sanitario della Asl Roma4 -. Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni, se ci saranno altre comunicazioni dalla Regione o dal Ministero. Fare il test anche prima dell'imbarco come suggerito dal presidente Zingaretti e dall'assessore D'Amato?

 

traghetto per la sardegna

In quel caso ci faremmo trovare pronti». Senza dimenticare che un viaggio di 6 ore non ti pone esattamente nelle condizioni ideali per fare una fila di mezz' ora prima di effettuare il test. Fra i passeggeri che hanno deciso di scoprire se, durante le ferie, hanno contratto il virus oppure no anche vacanzieri provenienti da regioni diverse rispetto alla Sardegna. Ad esempio dalla Sicilia: «La direttiva è quella di fare test volontari ai passeggeri provenienti dalla Sardegna, ma di certo non mandiamo via nessuno», aggiunge la dottoressa Matera.

tampone

 

IN FILA IN AUTO

I passeggeri arrivano con le proprie auto mentre le file al drive-in non sono per nulla selvagge. A largo della Pace, infatti, c'è tutto lo spazio di manovra che serve per restare in sicurezza e mantenere le distanze sociali. Almeno finché si lavora con questi numeri. Lo stesso non si può dire per le aree adibite allo sbarco e all'imbarco dei passeggeri presso le banchine 18, 20 e 21. Quelle destinate alle partenze e agli arrivi per e dalla Sardegna, fino ad un mese fa meta di vacanza sognata dagli italiani.

 

Oggi, a causa dello spauracchio del coronavirus, prevale la preoccupazione. Ma quali sono i riscontri dei turisti durante il viaggio? La netta sensazione è che all'interno dei traghetti, nonostante le accortezze delle compagnie marittime, non ci siano gli elementi per rispettare tutte le disposizioni.

 

traghetti sardegna 1

«Pur volendo è impossibile afferma Chiara, sbarcata dalla Grimaldi lines e diretta a Roma -. Anche se all'interno tutti o quasi indossano le mascherine. Il problema è rappresentato dagli spazi ristretti e dalle file per andare in bagno e soprattutto per imbarcarsi e sbarcare. Il clima durante il viaggio? Beh, non è dei migliori e spesso ci scappa la polemica fra passeggeri e personale di bordo». Una comitiva di teenager racconta il tragitto Olbia-Civitavecchia: «Abbiamo rispettato tutte le norme. Siamo stati in vacanza a San Teodoro. Stiamo tutti bene, ma andremo lo stesso a fare il tampone a largo della Pace». Test che daranno una risposta fra domani o al massimo lunedì. In attesa dei tamponi rapidi (ma meno efficaci) e dei drive-in all'imbarco.

 

COME SI ESEGUE UN TAMPONE 2 DI 2COME SI ESEGUE UN TAMPONE 1 DI 2

Ultimi Dagoreport

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...