
ISRAELE HA ACCETTATO. E HAMAS? LA RISPOSTA PARACULA DEL MOVIMENTO TERRORISTA: “SIAMO PRONTI E SERIAMENTE INTENZIONATI A RAGGIUNGERE UN ACCORDO, MA SERVE LA FINE COMPLETA DELLA GUERRA” – NEI PROSSIMI GIORNI SI RIAPRIRANNO I NEGOZIATI PER IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI E UN CESSATE IL FUOCO DURATURO. LA PROPOSTA SUL TAVOLO È SEMPRE LA STESSA, QUELLA DELL’INVIATO USA, STEVE WITKOFF: IL RILASCIO DI 8 OSTAGGI ISRAELIANI VIVI IN UNA PRIMA FASE, SEGUITI DA ALTRI 2 IL 50ESIMO GIORNO…
HAMAS, PRONTI A ACCORDO MA SERVE LA FINE DELLA GUERRA
(ANSA) - Un funzionario di Hamas, Taher al-Nunu, ha dichiarato che il gruppo è "pronto e seriamente intenzionato a raggiungere un accordo". Hamas, ha però precisato, è "pronto ad accettare qualsiasi iniziativa che porti chiaramente alla fine completa della guerra". Lo riporta il Guardian. Una delegazione di Hamas dovrebbe incontrare i mediatori egiziani e qatarioti al Cairo oggi per discutere la proposta, secondo un funzionario egiziano.
MEDIA, 'VERSO AVVIO DI NEGOZIATI, ATTESO L'ANNUNCIO USA'
(ANSA) - Una fonte israeliana di alto livello riferisce che nei prossimi giorni potrebbe aprirsi una fase di "colloqui di prossimità" tra Israele e Hamas, con l'obiettivo di raggiungere un'intesa che porti a un accordo sul rilascio degli ostaggi e su un cessate il fuoco duraturo. Lo riferisce la stampa israeliana.
Secondo le informazioni trapelate, c'è la possibilità che da Washington arrivi a breve una dichiarazione ufficiale sull'avvio dei negoziati.
miliziani di hamas in tiro per la cerimonia di rilascio degli ostaggi
Al centro delle discussioni ci sono tre nodi principali: il ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza, l'introduzione di aiuti umanitari e una formulazione condivisa che possa essere accettata da Hamas come base per la fine della guerra. Israele, da parte sua, sarebbe pronto a mostrare flessibilità nella stesura del testo per ridurre le divergenze sul dispiegamento delle forze e sulle modalità di aiuto, pur evitando un rafforzamento del gruppo palestinese.
Secondo quanto emerso dal gabinetto di sicurezza israeliano, l'opzione preferita dal primo ministro, Benyamin Netanyahu, e dai vertici militari è quella di percorrere fino in fondo la strada dell'accordo sugli ostaggi, anche alla luce della valutazione che l'attuale fase militare sia stata esaurita e che ulteriori offensive in nuove aree potrebbero mettere in pericolo gli ostaggi rimasti.
benjamin netanyahu e donald trump nello studio ovale
La proposta attualmente sul tavolo è definita un "Witkoff migliorato", dal nome dell'inviato americano. Prevede il rilascio di 8 ostaggi vivi in una prima fase, seguiti da altri 2 il 50mo giorno. Si lavora inoltre a una formulazione che rassicuri Hamas sul fatto che Israele non riprenderà le ostilità una volta terminato il cessate il fuoco, pur senza dichiarare esplicitamente la fine della guerra.
La ripresa dei contatti si inserisce nel contesto del previsto viaggio di Netanyahu a Washington domenica prossima. In vista dell'incontro, il ministro Ron Dermer, figura vicina al premier, ha già avviato consultazioni con alti funzionari della Casa Bianca su questioni strategiche e di sicurezza.
Il tema principale dei colloqui sarà la situazione a Gaza e la liberazione degli ostaggi, una priorità ribadita in modo chiaro dagli Stati Uniti: sia il presidente Trump che la portavoce della Casa Bianca hanno indicato la restituzione degli ostaggi come obiettivo chiave, legandolo alla necessità di chiudere il conflitto.
BENJAMIN NETANYAHU AL MURO DEL PIANTO PREGA PER TRUMP DOPO L ATTACCO AMERICANO ALL IRAN
SA'AR, L'OPPORTUNITÀ DI LIBERARE GLI OSTAGGI NON VA PERSA
(ANSA-AFP) - Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, ha affermato che non bisogna perdere alcuna opportunità di liberare gli ostaggi detenuti a Gaza, dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che Israele ha accettato di finalizzare un cessate il fuoco di 60 giorni.
"Un'ampia maggioranza all'interno del governo e della popolazione è favorevole al piano per liberare gli ostaggi. Se si presenta l'opportunità, non bisogna perderla!", ha scritto Gideon Sa'ar su X.
miliziani di hamas durante la cerimonia di rilascio degli ostaggi
omer shem tov bacia la testa a un miliziano di hamas 2
benjamin netanyahu e donald trump nello studio ovale
Steve witkoff con il ministro degli esteri dell oman al busaidi
miliziano di hamas durante la cerimonia di rilascio degli ostaggi
avera mengistu liberato dopo dieci anni a gaza