adel kermiche rouen

L’ASSASSINO DI ROUEN, ADEL KERMICHE, ERA USCITO DI GALERA IL 22 MARZO SCORSO CON UN BRACCIALETTO ELETTRONICO AL POLSO, ERA UN INDIVIDUO SCHEDATO, FACEVA PARTE DELLA SCHIERA DEI SOGGETTI RITENUTI POTENZIALI TERRORISTI - MA NON FREQUENTAVA LA MOSCHEA E OSSERVAVA LE REGOLE DELLA “TAQIYA”, OVVERO DISSIMULARE E CONFONDERSI CON GLI ALTRI

Carlo Vulpio per il “Corriere della Sera”

 

Adel KermicheAdel Kermiche

Eccoli, gli assassini. Sono due ragazzi qualunque. Apparentemente. Poiché è proprio l'apparenza, la simulazione - o meglio, la dissimulazione la «taqiya» -, uno degli elementi fondamentali di questa guerra sporca chiamata jihad. Niente barbe, nessuna frequentazione sospetta, consumo di birra e alcolici e anche qualche capatina in discoteca come tutti gli altri, nessun rifiuto della carne di maiale per non apparire integralisti, e nemmeno preghiere in pubblico.

 

Adel Kermiche Adel Kermiche

Il loro comportamento non doveva essere, e non lo era, diverso da quello dei «miscredenti» con i quali dovevano convivere per ingannarli meglio. Fino al giorno dell' azione. Quando Adel Kermiche, 19 anni, e l' altro assassino, un minorenne di origini algerine, A.B. - aiutati probabilmente dal fratello di quest' ultimo, che è stato arrestato -, si sono rivelati per quel che erano davvero, due soldati dell' Isis.

 

Due francesi di «seconda generazione», figli di immigrati sì, ma nati a Rouen e cresciuti a Saint Etienne du Rovray, a dieci chilometri, dove hanno ricevuto istruzione, diritti, tenore di vita, che molti loro coetanei, non del mondo islamico, ma della stessa Europa, possono sognarseli. Adel Kermiche, in verità, era ormai da più di un anno che si era fatto «riconoscere» e non poteva più schermarsi con lo stato di soldato «dormiente».

Adel Kermiche  Adel Kermiche

 

È stato quando ha deciso di andare a combattere in Siria, l'anno scorso, contro il volere dei suoi genitori. A marzo 2015 cerca di raggiungere la Siria passando per Monaco di Baviera, ma viene arrestato. Poi, a maggio, ci riprova attraverso la Turchia, ma da qui viene respinto. Finisce in Svizzera, a Ginevra, dove viene arrestato per la seconda volta ed estradato in Francia, destinazione carcere di Champ-Dollon. Un anno di detenzione preventiva e poi viene scarcerato per decorrenza dei termini.

 

JACQUES HAMEL IL PARROCO SGOZZATO A ROUENJACQUES HAMEL IL PARROCO SGOZZATO A ROUEN

Adel Kermiche esce di galera il 22 marzo scorso con un braccialetto elettronico al polso, è ormai un individuo schedato con la lettera S, fa parte della schiera dei soggetti pericolosi e ritenuti potenziali terroristi. Torna a casa, con il braccialetto è in semilibertà e quindi può uscire tutti i giorni dalle 8:30 alle 12:30. E può continuare la sua jihad, reclutando l'amico minorenne e consigliandogli, fino al giorno dell' azione, di comportarsi come ha fatto lui: osservare le regole della «taqiya», dissimulare, confondersi con gli altri.

 

A sgozzare quel povero prete che sembra uscito da un romanzo di Georges Bernanos, padre Jacques Hamel, ci andranno insieme nella fascia oraria consentita dal braccialetto elettronico. Fino a quel giorno, fino a ieri mattina, l'amico di Adel - dicono in questa cittadina di nemmeno trentamila abitanti che non si può più definire tranquilla - faceva quello che faceva Adel prima di «dichiararsi», cioè dissimulava. Non frequentava nemmeno la moschea della città, che tutto sembra fuorché un luogo di fanatici e una palestra di «radicalizzazione».

Maxime Hauchard Maxime Hauchard

 

La moschea è stata costruita nel 2000 su un'area donata all' associazione musulmana di Saint-Etienne-du-Rovray proprio dalla parrocchia di padre Jacques Hamel, del quale Mohammed Karabila, il rappresentante della comunità musulmana, era grande amico. «Sono sgomento, è morto uno dei miei migliori amici», dice Karabila.

 

E' stato in questa stessa moschea, non distante dalla chiesa profanata dai due soldatini arruolati per corrispondenza dall'Isis, che era stato celebrato il funerale del paracadutista trentenne Imad Ibn Ziaten, assassinato da un altro terrorista, quel Mohammed Merah che nel 2012 aveva ammazzato tre militari e quattro ebrei, tre dei quali ragazzini. Qui, la gente si rispetta da sempre.

JACQUES HAMEL IL PARROCO SGOZZATO A ROUENJACQUES HAMEL IL PARROCO SGOZZATO A ROUEN

 

Lo spiega il sindaco Hubert Wulfranc, con le lacrime agli occhi, lo dice il vicario dell' arcidiocesi di Rouen, Philippe Mahent, e anche i ragazzi e le ragazze che girano frastornati tra la chiesa e il municipio. Poi, un giorno, è arrivato l'Isis. «E ha reclutato qualche coglione come Adel», dice un suo ex compagno di scuola. Come hanno fatto? E' così facile? «Ce l'hanno con i cristiani e con la Francia, che è laica, e considera gli uomini, e le donne, liberi e uguali».

ADEL KERMICHEADEL KERMICHE

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)