
L’INVERNO (DEMOGRAFICO) DEL NOSTRO SCONTENTO – L’ITALIA RISCHIA DI TRASFORMARSI IN VILLA ARZILLA: IL NUMERO DI ANZIANI È IN CONTINUO AUMENTO, MENTRE QUELLO DELLE NASCITE È IN CALO – LA FASCIA DI ETÀ PIÙ IN CRESCITA È QUELLA DEGLI ULTRACENTENARI: NEGLI ULTIMI DIECI ANNI ABBIAMO GUADAGNATO UN OVER 100 OGNI TRE E ABBIAMO PERSO UN NEONATO SU QUATTRO – IL DECLINO DELLA POPOLAZIONE GIOVANE-ADULTA RISCHIA DI INCEPPARE LA CRESCITA ECONOMICA E IL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI WELFARE DEL NOSTRO PAESE…
Estratto dell’articolo di Alessandro Rosina per “La Stampa”
In una popolazione italiana in declino demografico l'unica fascia a crescere è quella anziana. All'interno della popolazione anziana la componente che lievita maggiormente è quella degli over 85 e ancor più dei centenari. I dati Istat ritraggono in modo molto chiaro la metamorfosi demografica in atto. I residenti in Italia sono in continua riduzione dal 2014: erano 60 milioni e 346 mila e sono ora meno di 58 milioni.
Il numero di chi ha 65 anni e più è, al contrario, salito, nello stesso periodo, da poco meno di 13 milioni a oltre 14 milioni e mezzo. Si tratta di un incremento relativo del 12% circa, che sale però al 31% nella fascia di chi ha superato gli 85 anni e al 36% tra chi ha alle spalle un secolo di vita. Un andamento opposto alle nascite che, nel periodo dal 2014 al 2024, sono diminuite del 26%.
Questo significa che negli ultimi dieci anni abbiamo guadagnato un ultracentenario ogni tre e abbiamo perso una nascita su quattro. In valore assoluto coloro che hanno 100 anni e più sono oggi 23.548, erano nel 2014 17.252 e appena 7.200 nel 2004. […]
Va precisato che l'aumento della popolazione anziana ha alla base un fatto positivo, ovvero la riduzione della mortalità infantile e nelle fasi successive della vita. Nelle società del passato, fino a poche generazioni fa, la probabilità di un nuovo nato di arrivare a 65 anni era pari a un terzo, mentre oggi è superiore al 90 percento. Questo significa che i guadagni di anni di vita sono tutti spostati oltre tale età. Ma quale vita?
Per chi arriva a 65 anni l'aspettativa in buona salute (senza limitazione delle attività quotidiane) è pari circa a 11 anni. Se non si aumenta tale indicatore a crescere sarà soprattutto quella in cattiva salute. Ma servono adeguate risorse per farlo.
[…] Se la popolazione giovane-adulta si riduce troppo, va a indebolirsi la componente da cui dipende la crescita economica e il funzionamento del sistema di welfare. In tutto il mondo occidentale il numero medio di figli per donna si è posizionato sotto la soglia di due, quella che garantisce l'equilibrio nel rapporto tra generazioni. Nel nostro paese il tasso di fecondità da oltre 40 anni si trova sotto 1,5. […] Le dinamiche più recenti sono state ulteriormente peggiorative, con nascite in continua caduta, come abbiamo documentato sopra.
In questo quadro, sostenibilità del processo di invecchiamento della popolazione e inclusività della longevità sono messi gravemente a repentaglio. Il rischio è di andare incontro ad uno scenario in cui le pensioni saranno mediamente basse e il sistema di welfare pubblico insufficiente, con la conseguenza che solo una parte minoritaria della popolazione potrà permettersi di vivere bene e sempre più a lungo. […]