mangiare a scrocco

LIBERO SCROCCO IN LIBERO STATO – DALLE ALPI ALLA SICILIA OGNI GIORNO MIGLIAIA DI PARACULI MANGIANO SENZA PAGARE – A PERUGIA UN ARTISTA HA ADDIRITTURA SCROCCATO UN PRANZO DELLA COMUNIONE PER 60 PERSONE: AL MOMENTO DI PAGARE SONO SPARITI TUTTI

SCROCCONI AL RISTORANTE SCROCCONI AL RISTORANTE

Davide Lessi per “la Stampa

 

C’è lo «scroccone» seriale, quello stagionale e ci sono quelli della «zingarata» di gruppo. Ricordate la scena cult del film “I laureati” di Pieraccioni? Ecco. Se fosse ancora in vita Cesare Lombroso, discusso fondatore dell’antropologia criminale, ne avrebbe individuato tre tipologie umane. Tutte accomunate dalla capacità di cogliere l’attimo: scappare quando devono pagare il conto, abbandonando il ristorante o il bar dove hanno consumato. «Il vero dramma è che abbiamo strumenti limitati per intervenire», denuncia Marcello Fiore, il direttore della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe), organizzazione che raggruppa 150 mila aziende, dal barista sotto casa agli autogrill autostradali.

 

Gli «stagionali»

Il reato ci sarebbe anche. Si chiama insolvenza fraudolenta. Ma a mancare sono le querele. Di recente è successo a Salerno. Nota pizzeria di via Roma: si presentano due coppie di giovani, mangiano e poi si danno alla fuga. Quattro «stagionali» che sfruttavano un lungo weekend di ferie. «Non erano del posto, altrimenti li avrei riconosciuti», racconta il gestore che poi ha preferito lasciar stare. «Non avevo tempo da perdere con le denunce», dice amaro.

 

SCROCCONI AL RISTORANTESCROCCONI AL RISTORANTE

Anche se li avesse colti in flagrante avrebbe potuto poco. «Non è possibile trattenere il cliente contro la sua volontà perché si andrebbe incontro al reato di sequestro di persona. Bisogna aspettare le forze dell’ordine», spiega dagli uffici romani della Fipe lo stesso Fiore. Il ristoratore, d’altronde, non può procedere nemmeno all’identificazione di chi non paga, cosa che spetta al pubblico ufficiale.

 

Tra fughe e cerimonie

SCROCCONI AL RISTORANTESCROCCONI AL RISTORANTE

Con le comitive sono dolori. Lo sa bene il titolare di un ristorante di Moiacco, provincia di Udine: «Erano una cinquantina di persone. Alla cassa sono venuti in sette ma appena ho comunicato il conto (2500 euro, la metà in consumazioni alcoliche, ndr) si sono dileguati: ho provato a rincorrerli in auto, ma niente». Svaniti nel nulla, hanno poi confessato la «cara» bravata qualche giorno dopo. Stessa sorte, e conto più salato - sui tremila euro - per un ristoratore perugino beffato da un cinquantenne che ha organizzato la comunione di una ragazzina. «Sessanta persone si sono volatilizzate in un attimo», dice il ristoratore che, raccontando i dettagli, parla di una fuga da «organizzazione militare».

 

Gli scrocconi seriali

C’è anche chi, moderno Totò, ha fatto delle truffe una professione: è il caso di un signore sulla cinquantina, attivo sul litorale della laguna veneziana. «Media statura, modi e vestiti distinti, discorsi forbiti: un insospettabile», l’identikit fatto dagli operatori della zona. Dopo aver pranzato, ha chiesto di pagare in un conto unico prenotando un tavolo per la sera ma non si è presentato.

SCROCCONI AL RISTORANTESCROCCONI AL RISTORANTE

 

Numerosi, circa il 40% dei casi, quelli che sfruttano la legge che tutela i non fumatori: «Esco per una sigaretta», dicono. E poi, chi li prende? Se c’è il buffet diventa ancora più dura. Tra le vie amate da Alda Merini, nei Navigli milanesi, si aggira una giovane ragazza assetata. «Passa, vede un bicchiere pieno sopra al tavolo, lo prende e scappa», denunciano i ristoratori. «Ma cosa possiamo fare? - si chiedono - Denunciarla per poi non ottenere nulla? Rischiare una rissa? Rovinare il pranzo o la cena ai clienti che pagano? Lasciamo perdere e guardiamo oltre».

 

Come difendersi

Capita che dietro a uno scroccone, specie se seriale, si nasconda un nullatenente. «Procedere a un pignoramento o fargli una multa diventa allora impossibile», spiega Matteo Musacci, 28enne e rappresentante dei pubblici esercizi della Fipe giovani a livello nazionale.

 

Nei suoi locali in centro a Ferrara (un ristorante e un cocktail-bar) adotta una doppia tecnica. «La sensibilizzazione del personale e la digitalizzazione». E spiega: «Mi appoggio a un software che mi permette di tenere sotto controllo i tavoli, anche quelli più lontani dalla cassa». Ma ammette: «Ogni settimana calcolo già che il 3-5% delle entrate è perso». Scomparso nel nulla. Come i moderni «scrocconi».

 

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...