arresti per mafia a potenza

MAFIETTA A POTENZA RIDOTTA – MAXI RETATA A POTENZA DOVE LA DDA HA ARRESTATO 37 PERSONE ORGANICHE O VICINE AI MARTORANO-STEFANUTTI, IL CLAN DOMINANTE IN BASILICATA: TRA GLI UOMINI FINITI IN CARCERE C’È ANCHE UN SINDACALISTA DELLA UIL CHE AVREBBE ASSICURATO LA GESTIONE DEI LAVORATORI DELLA SOCIETÀ KUANDRA, TITOLARE DEGLI APPALTI PER LE PULIZIE E NON SOLO DELL’OSPEDALE SAN CARLO – GLI AFFILIATI DOVRANNO RISPONDERE DI ESTORSIONE, USURA, TRAFFICO DI DROGA E…

Estratto dell'articolo di Francesco Casula per www.ilfattoquotidiano.it

 

arresti per mafia a potenza 2

Estorsioni, usura, traffico e spaccio di droga, infiltrazione nelle istituzioni e del mondo imprenditoriale. Sono le accuse alla base dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Potenza che ha chiesto e ottenuto l’arresto di 37 persone ritenute organiche o vicine al clan Martorano-Stefanutti, il gruppo ritenuto dominante, secondo le indagini della Squadra mobile del capoluogo lucano, in diversi territori della Basilicata.

 

Al vertice del gruppo ci sono Dorino Rocco Stefanutti e Renato Martorano, non solo riconosciuti come capi della mafia lucana, ma per l’accusa anche collegati ed affiliati alle cosche calabresi. Il clan Martorano·Stefanutti non aveva solo stretti contatti con i clan Di Muro-Delli Gatti di Melfi, e con i clan materani Scarcia e Mitidieri, ma soprattutto con la ‘ndrangheta calabrese, come la cosca Grande Aracri di Cutro, la cosca Manfredi-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto e quella dei Bellocco di Rosarno. (…)

 

renato martonano

Il sindacalista del clan – Sono 28 le persone finite in carcere: oltre a Martorano e Stefanutti, in cella è finito anche Donato Lorusso, ritenuto il reggente del clan durante i periodi di detenzione dei capi. Sono invece 9 persone ai domiciliari tra le quali due donne – che per l’accusa hanno avuto il compito di ritirare i pizzini dal carcere e consegnarli agli affiliati – e anche Rocco Della Luna, sindacalista della Uil che avrebbe assicurato la gestione dei lavoratori della società Kuandra, titolare degli appalti per le pulizie e non solo dell’ospedale San Carlo di Potenza.

 

arresti per mafia a potenza 3

Per i poliziotti, guidati dal vice questore Marco Mastrangelo e dal commissario Antonio Mannutti, la Kuandra era una società “cogestita” da due gruppi criminali: il clan potentino Martorano-Stefanutti e i Lo Russo di Napoli, titolari di fatto dell’azienda. Da una parte, l’organizzazione mafiosa Martorano Stefanutti, che controlla il territorio potentino in cui doveva essere svolto il servizio pubblico garantiva la risoluzione di qualsiasi questione relativa alla gestione dell’appalto o del servizio e, dall’altra, l’azienda dei Lo Russo che erogava un contributo al clan Martorano-Stefanutti attraverso l’assunzione di persone come familiari diretti o di altri sodali detenuti.

 

Il sindacalista Della Luna avrebbe aiutato il clan a creare “un clima di vero e proprio assoggettamento dei dipendenti che si rivelava strettamente funzionale nell’economia generale dell’operatività del sodalizio mafioso”. Della Luna ha lavorato – sempre secondo la Dda di Potenza – a stretto contato con Giovanni Tancredi, responsabile operativo di Kuandra, che avrebbe gestito in modo fittizio le quote e gli utili della società riconducibili, per l’accusa, ai due boss. Anche le problematiche lavorative dei dipendenti erano affrontate con le modalità mafiose.

 

dia

Uno dei dipendenti, ad esempio, sarebbe stato convocato dai vertici del gruppo e colpito con un coltello, ma ai poliziotti avrebbe sempre detto di essersi ferito accidentalmente riparando un tavolo. A una donna invece il clan avrebbe bruciato l’auto dopo il suo ricorso al giudice che l’aveva reintegrata al lavoro e soprattutto dopo essersi rifiutata di sottoscrivere un accordo stragiudiziale proposto dalla società per mettere fine alla controversia. (…)

dia 3dia 2

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…