milano - una donna precipita in una grata manomessa

PAZZARIELLI IN AZIONE - A MILANO UNA DONNA DI 61 ANNI PRECIPITA IN UNA BUCA A CAUSA DI UNA GRATA MANOMESSA - IL "SABOTATORE" E’ UN 37ENNE CON PROBLEMI PSICHIATRICI CHE HA AMMESSO DI AVER SPOSTATO ANCHE UN'ALTRA GRIGLIA (MA SI SOSPETTA CHE ABBIA LASCIATO IN GIRO ALTRE "TRAPPOLE") - LA DONNA HA RIPORTATO NUMEROSE FRATTURE…

Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera - Edizione Milano”

 

MILANO - UNA DONNA PRECIPITA IN UNA GRATA MANOMESSA

La grata che si muove e poi si spalanca sul nulla, la donna di 61 anni che precipita nella buca per un metro e mezzo mentre porta a spasso il suo cagnolino bianco lungo via Melchiorre Gioia.

 

Sembrava un incidente tragicamente banale, uno di quelli sui quali di solito si ride sopra istintivamente, se non fosse, prima di tutto, per le fratture numerose che ha subito la vittima e perché la polizia municipale di Milano sospetta che non si tratti di un caso, ma di un qualcosa causato volutamente da un giovane di 37 anni che per questo è stato denunciato per lesioni volontarie dopo che ha ammesso di aver lasciato aperta anche un' altra grata in via Stradivari.

 

La vicenda presenta ancora alcuni punti oscuri sui quali dovranno fare chiarezza le indagini guidate dal sostituto procuratore Adriano Scudieri. Dovranno stabilire se si tratti di gesti di programmata follia o di una serie di coincidenze fortuite. In entrambi i casi, protagonista principale è sempre la stessa persona.

 

Il primo episodio ad emergere è quello che in realtà si è verificato per secondo in ordine di tempo. È il 28 dicembre quando una persona segnala che in all' altezza nel numero 1 di via Stradivari, zona Piazzale Loreto, c' è una grata di ferro lasciata aperta sul marciapiede che rischia di diventare una trappola pericolosa per i passanti. Quando arrivano gli agenti della Polizia municipale trovano colui che ha lanciato l' allarme e lo identificano.

MILANO - UNA DONNA PRECIPITA IN UNA GRATA MANOMESSA

Si tratta di D.P., 37 anni, di Piacenza, ma il suo atteggiamento fa sorgere qualche sospetto.

 

È a questo punto che si materializza il collegamento con l'episodio precedente, quello molto più grave accaduto il 23 dicembre, nel quale vittima aveva riportato fratture e lesioni varie che in ospedale sono state giudicate guaribili in 25 giorni.

 

Visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza che inquadrano il marciapiede all' altezza del civico 44 di via Melchiore Gioia, gli agenti avevano già ricostruito con precisione ciò che era accaduto. Il filmato, infatti, riporta il momento in cui la donna mette i piedi sulla grata che, capovolgendosi, la fa cadere, ma andando indietro si vede chiaramente una persona che armeggia sulla stessa grata, la sposta e la lascia in bilico in una posizione tale da non poter essere notata dai passanti facilmente.

 

Temendo che si trattasse del gesto di un folle, la centrale aveva diramato l' allarme. Quella persona aveva le stesse sembianze e addirittura gli stessi vestiti che indossa D.P. il quale, interrogato, non può che ammettere di essere stato lui a spostare entrambe le grate, anche se non è in grado di dare una spiegazione del perché lo abbia fatto.

 

MILANO - UNA DONNA PRECIPITA IN UNA GRATA MANOMESSA

Solo per quanto riguarda quella di via Melchiorre Gioia riferisce di averla spostata perché credeva di aver perso qualcosa che gli era caduta tra le sbarre, ma poi dice di averla rimessa a posto. Le immagini, secondo gli investigatori, testimonierebbero non solo il contrario, ma anche prima della vittima, almeno altre tre persone hanno evitato solo caso di finire nel baratro.

 

L'uomo convive con una donna a Milano, è incensurato e risulta avere qualche problema di carattere psichiatrico. Per questo, al momento, la Polizia municipale non esclude la possibilità che abbia manomesso anche altre grate e che, quindi, potrebbe trattarsi di due episodi isolati, mentre il pm Scudieri valuterà la sua posizione quando riceverà i risultati degli accertamenti che sono ancora un corso.

 

Il vice sindaco Anna Scavuzzo, invece, è convinta che si tratti di un «gesto folle e sconsiderato che avrebbe potuto avere conseguenze ancora peggiori, se non fosse stato per la prontezza e l' attenzione degli agenti della Polizia Locale che sono intervenuti subito, insieme a quanti stavano già investigando. Un gioco di squadra che ha permesso di individuare tempestivamente il responsabile ed evitare il ripetersi di cadute e ferimenti».

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