francesco scilimati viviane teixera de olivieira milano rozzano

AMORE TOSSICO - UN UOMO È STATO ARRESTATO A MILANO DOPO AVER LASCIATO MORIRE L’AMANTE IN SEGUITO A UN FESTINO A BASE DI COCAINA - LA DONNA, UNA 43ENNE BRASILIANA, È STATA TROVATA MORTA SUL PIANEROTTOLO AL PRIMO PIANO DI UN PALAZZO: LEI AVEVA IMPLORATO AIUTO, MA LUI AVEVA…

 

 

 

Da www.milanotoday.it

 

viviane teixera de olivieira 2

Alla fine di quelle ore di sballo, l'ha presa e lasciata sulle scale di un palazzo Aler. Mentre lei chiedeva, implorava aiuto, si è limitato a metterla fuori da una delle porte del suo condominio e a far finta di nulla. Poi, quando ha capito che il suo castello di sabbia stava crollando, ha cercato di far leva sull'omertà, sul silenzio degli altri. Ma non è bastato, anche grazie al coraggio di un'amica "speciale" della vittima.

 

francesco scilimati 1

Un uomo di trentaquattro anni - Francesco Scilimati, residente a Rozzano e con precedenti per droga - è stato arrestato mercoledì dai carabinieri della compagnia di Corsico, guidati dal capitano Pasquale Puca, con le accuse di morte come conseguenza di altro delitto, spaccio e abbandono di persona incapace per la morte di Viviane, la 43enne brasiliana il cui corpo era stato trovato il 2 gennaio sul pianerottolo al primo piano del palazzo al civico 9 di via delle Ginestre, lo stesso edificio in cui vive il 34enne.

il palazzo dov'e' morta viviane teixera de olivieira

 

A inchiodare Scilimati alle sue responsabilità sono stati i militari di Rozzano, coordinati dal luogotentente Massimiliano Filiberti e dal maresciallo Carmelo Sottile, che da subito avevano capito che dietro quella morte - apparentemente avvenuta per cause naturali - c'era qualcosa di strano.

 

Il corpo sulle scale

viviane teixera de olivieira 1

L'allarme era scattato verso le 14, quando una donna aveva telefonato al 112 e aveva spiegato di aver trovato un cadavere nell'edificio, con accanto due borse. I militari avevano identificato la vittima: la 43enne Viviane, sposata da oltre venti anni con un uomo italiano, madre di tre figlie e senza nessun collegamento diretto con quel condominio.

 

le scale dov'e' morta viviane teixera de olivieira

Gli investigatori avevano subito cercato elementi utili nei suoi due cellulari e una mano era arrivata dal profilo Facebook della donna. Tra le sue amicizie, infatti, era comparso anche il nome di Scilimati, che - e non era un caso - vive al quinto piano del palazzo in cui si era consumato il dramma e che in quel momento era ai domiciliari per una vecchia storia di droga. 

 

Amanti da due anni

viviane teixera de olivieira

La conferma che quella era la pista giusta era arrivata poco dopo, quando il medico legale aveva stabilito che Viviane era morta da "intossicazione acuta di cocaina" a causa dei 14,6 microgrammi di "coca" trovati nel suo sangue, rispetto ai sei che già possono essere letali.

 

Così, i carabinieri hanno insistito, hanno scavato nella vita privata della donna e hanno accertato che lei e Scilimati erano in realtà amanti da due anni. Con un lungo lavoro di intercettazioni, di interrogatori e di riscontri, i militari hanno poi ricostruito tutto quello che è accaduto proprio a casa dello spacciatore, nonostante - parole degli stessi investigatori - il "clima di omertà" con cui hanno dovuto fare i conti.

francesco scilimati 2

 

La folle notte di Capodanno

La notte di Viviane era iniziata subito dopo il brindisi di mezzanotte fatto a casa con il marito e con una delle figlie. A cena finita, la 43enne era uscita di casa insieme a un'amica e con lei era andata in qualche locale di Milano a bere.

 

Poi, però, si erano divise: la donna era tornata a casa e la vittima era andata proprio a Rozzano, a casa del suo amante. Lì, stando alle indagini, avrebbe continuato a bere e assumere cocaina per tutta la notte e per tutto il 1 gennaio in un festino praticamente infinito - dal quale sono "passate" almeno cinque o sei persone -, mentre suo marito cercava disperatamente di mettersi in contatto con lei.

 

A certificarlo, anche se indirettamente, è stato lo stesso arrestato. Alle 13.06 e alle 13.08 del 2 gennaio dal suo telefono erano infatti partite due telefonate rivolte a un amico per dirgli "oh, sta male, sta morendo". L'interlocutore gli avrebbe detto di chiamare l'ambulanza - mentre in sottofondo si sentivano le richieste d'aiuto di Viviane - e lui avrebbe messo giù.

viviane teixera de olivieira 3

 

Il coraggio dell'amica

L'ambulanza, invece, non era mai stata chiamata e il corpo della brasiliana era stato trasportato dal quinto piano fino al primo piano, dove poi l'aveva trovata la donna che aveva dato l'allarme e che era semplicemente la moglie di Scilimati, che aveva trascorso la notte fuori casa e che ora è indagata per favoreggiamento insieme a un'altra ragazza che era in casa con la vittima e l'arrestato.

 

francesco scilimati 3

Da quel giorno, proprio Scilimati aveva cercato di far sparire ogni traccia, di tenere segreta quella storia che invece a Rozzano ormai conoscevano praticamente tutti, anche se nessuno aveva trovato il coraggio di dare un aiuto ai carabinieri. Un aiuto gigante invece lo ha dato l'amica che per ultima aveva visto Viviane prima che entrasse in quella casa. La donna si era ricordata che la 43enne le aveva fatto conoscere in passato un cantante di Rozzano e così ha fatto l'impossibile per mettersi in contatto con lui.

francesco scilimati

 

"L'ospedale è a 3 minuti"

Quel cantante era proprio il ragazzo che aveva ricevuto le due telefonate dell'arrestato pochi attimi prima che la donna morisse. L'amica lo ha convinto a parlare e poi lei ha fatto lo stesso con il marito di Viviane e con i carabinieri.

 

A quel punto ogni tentativo del 34enne di giocare ancora sull'omertà è stato inutile. Il 5 aprile, come riscontro durante l'indagine, i carabinieri hanno perquisito casa sua e gli hanno trovato 75 grammi di cocaina, arrestandolo in flagranza. Mercoledì, nel carcere di San Vittore, gli hanno notificato il nuovo arresto per la morte della sua amante.  "L'Humanitas - la tragica riflessione di uno degli investigatori che ha lavorato al caso - è lontana soltanto tre minuti di auto da quella casa".

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”