
LA MORTE DI ALESSANDRO VENIER, UCCISO E FATTO A PEZZI DA SUA MADRE E DALLA SUA COMPAGNA PERCHE’ “NON APPARECCHIAVA LA TAVOLA”, MOSTRA ANCORA UNA VOLTA I DANNI CULTURALI DEL FEMMINISMO TOSSICO - A PARTI INVERTITE, L’UOMO SAREBBE STATO GIA’ LAPIDATO E TRASFORMATO IN UN “MOSTRO”, LE TV AVREBBERO RICOMINCIATO A CIANCIARE DI “PATRIARCATO”, I SOCIAL SAREBBERO INFIAMMATI DA ERINNI ANTI-MASCHIO CON LA VAGINITE - ORA CHE LE ASSASSINE SONO DUE DONNE (HANNO TAGLIATO IN TRE PEZZI IL CADAVERE E LO HANNO NASCOSTO IN UN BIDONE IN CANTINA!), SI CERCANO LE RESPONSABILITÀ DI…LUI – IL “CORRIERE” SCRIVE: “A INNESCARE LA TRAGEDIA, SAREBBE STATA UNA LITE SCOPPIATA DOPO IL RIFIUTO DEL 35ENNE DI APPARECCHIARE LA TAVOLA. UN GESTO INSIGNIFICANTE, MA CHE AVREBBE RAPPRESENTATO IL CULMINE DI UN’ESASPERAZIONE DELLE DUE DONNE, ALIMENTATA DA TEMPO DALL’IGNAVIA E DALLA VITA INCONCLUDENTE DELL’UOMO”. DELLA SERIE: SE L’E’ CERCATA…
GEMONA, CONFESSA LA MADRE DI ALESSANDRO VENIER, FATTO A PEZZI CON UN'ASCIA: «SONO STATA IO, SO CHE CIÒ CHE HO FATTO È MOSTRUOSO»
Estratto dell’articolo di Domenico Pecile www.corriere.it
LOREDANA VENIER - ALESSANDRO VENIER - MARYLIN CASTRO MONSALVO
Un vecchio bidone sistemato in cantina. Dentro, un uomo fatto a pezzi con un’ascia e ricoperto con della calce viva per nasconderne l’odore. Probabilmente la mattanza è avvenuta venerdì, ultimo giorno in cui l’uomo è stato visto in giro.
A indicare il bidone agli inquirenti sono state due donne, la madre e la compagna della vittima — Alessandro Venier, 35 anni — che si sarebbero autoaccusate del delitto. Sono state infatti loro — Lorena Venier, 62 anni, e Marylin Castro Monsalvo, 31enne colombiana che di recente avrebbe sofferto di depressione post partum — a chiamare il numero unico per l’emergenza. […]
Non un segno premonitore, nessuna lite familiare, nessun precedente tale da immaginare un piano tanto diabolico quanto inspiegabile, assicurano i vicini di casa. […] da dove partire per dipanare una matassa così intricata?
[…] c’è da individuare un movente […] E in mancanza di un movente, le prime indagini sono volte a scandagliare la vita dei tre protagonisti in una caccia a una pista, a un dettaglio, da cui partire per riannodare questo film. La madre è una nota infermiera della zona, apprezzata caposala nel nosocomio della cittadina.
Suo figlio lo aveva avuto da un uomo di origini egiziane che non aveva voluto riconoscerlo. All’epoca la donna viveva a Padova, poi si era trasferita a Gemona dove aveva cominciato da zero la carriera. […] Già, come immaginare che una donna così si possa essere trasformata nel macellaio di suo figlio? […] alle volte in quella casa di fronte di proprietà della donna e che ospitava la famiglia del figlio, transitavano i carabinieri. Ed è il comandante della stazione di Gemona a confermare che l’uomo aveva qualche piccolo precedente.
LORENA MADRE DI ALESSANDRO VENIER
La vittima non aveva un lavoro stabile, ma delle occupazioni saltuarie. Amava il fitness e il trekking, però sembra avesse dei problemi di alcol e droga. […] Tra le prime ipotesi spunta quella secondo cui a innescare la tragedia, escludendo la premeditazione, sia stata una lite scoppiata venerdì sera dopo il rifiuto del 35enne di apparecchiare la tavola. Un gesto apparentemente insignificante, ma che avrebbe rappresentato il culmine di un’esasperazione delle due donne, alimentata da tempo dall’ignavia e dalla vita inconcludente dell’uomo. Di certo, tra quelle mura qualcosa di profondamente patologico covava da tempo. […] occorrerà capire se escludere del tutto il coinvolgimento di altri attori nella vicenda.