camilla sanvoisin giacomo celluprica

NEL 2025 DI EROINA NON MUOIONO SOLO I POVERACCI – IL CASO DELLA 25ENNE CAMILLA SANVOISIN, TROVATA MORTA PER OVERDOSE IN CASA DEL FIDANZATO, IL 35ENNE GIACOMO CELLUPRICA, SCUOTE LA “ROMA BENE” – LEI È FIGLIA DI UN NOTO PRODUTTORE CINEMATOGRAFICO, LUI DI UNA FAMIGLIA DI GIOIELLIERI – LA POLIZIA È SULLE TRACCE DEL PUSHER CHE HA VENDUTO EROINA ALL’UOMO LA SERA PRIMA DEL DECESSO DELLA RAGAZZA – CELLUPRICA, TOSSICODIPENDENTE, IN CASA AVEVA 40 DOSI DI METADONE. È INDAGATO PER “MORTE CONSEGUENTE AD UN ALTRO REATO”. E SI DIFENDE: “NON SONO UN MOSTRO, AMAVO CAMILLA”

1. CAMILLA MORTA PER OVERDOSE LA POLIZIA SULLE TRACCE DEL PUSHER

Estratto dell’articolo di Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera”

 

Camilla Sanvoisin

Rischia la stessa accusa contestata per ora solo al compagno di Camilla Sanvoisin. Morte come conseguenza di altro reato. E la polizia è sulle sue tracce. Si tratta dello spacciatore dal quale il 35enne Giacomo Celluprica si è rifornito di eroina che ha poi consumato sniffandola nella sua abitazione nelle campagne della Giustiniana, a Roma nord, e che in parte potrebbe aver usato anche la sua fidanzata, trovata senza vita in camera da letto all’alba di giovedì scorso.

 

L’ipotesi è quella di un malore causato proprio dall’assunzione dello stesso stupefacente lasciato lì da Celluprica, secondo la sua versione dei fatti, prima di andare a dormire la sera precedente. Nessuna costrizione quindi nei confronti della giovane, sempre secondo il compagno, di sniffare l’eroina acquistata in una delle piazze di spaccio della Capitale.

 

Giacomo Celluprica

Sembra quella di Tor Bella Monaca dove il 35enne, allevatore di cani, appartenente a una famiglia di gioiellieri del rione Prati, in cura al Sert in quanto tossicodipendente, si sarebbe recato di persona. Indicazioni che potrebbero ora consentire agli investigatori, che stanno analizzando i tabulati telefonici della coppia, di individuare il pusher [...]

 

Il condizionale è legato al fatto che si attendono i risultati dell’autopsia […] Al medico legale incaricato nei giorni scorsi dai pm, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, spetterà il compito di chiarire le cause del decesso della ragazza, figlia del produttore tv Axel Egon Sanvoisin e della ceramista Eva Audizi, e se ci sia davvero un collegamento con l’assunzione della droga che Celluprica riferisce di essersi procurato.

 

Camilla Sanvoisin

Non è chiaro tuttavia al momento se i poliziotti nel loro sopralluogo nell’abitazione dove la coppia viveva insieme da circa un anno in via Anna Foà, lontano dal centro abitato, abbiano trovato tracce di droga da confrontare eventualmente con gli esiti dell’autopsia. Dopo aver allertato i soccorsi, a Celluprica sono stati trovati oltre quaranta flaconi di metadone in casa e in auto.

 

Troppi rispetto ai medicinali per disintossicarsi — ma che spesso vengono anche spacciati dai pusher — che avrebbe potuto avere secondo le ricette mediche del Serd in suo possesso. Da qui l’arresto, convalidato dal gip che ne ha ordinato poi la liberazione […]

 

Camilla Sanvoisin

[…] la giovane qualche ora prima di morire si era scambiata messaggi con il padre di una sua ex compagna di scuola scomparsa poco prima di Natale, descrivendogli una scena che, alla luce di quanto è poi accaduto, appare quantomeno inquietante: «Pensare a lei nei momenti bui mi fa sentire meglio. L’ho sognata in cima a una collina. C’era il sole. Mi diceva: “Vieni, sono qui. Ti aspetto”».

 

Che questi ultimi mesi fossero stati complicati per la 25enne e che fosse una ragazza considerata fragile è al centro dei post di ricordo e addio pubblicati sui social da chi l’aveva conosciuta. Un aspetto della tragedia della Giustiniana che potrebbe avere anche un interesse investigativo e che per questo non viene sottovalutato.

 

 

2. IL FIDANZATO ORA SI DIFENDE: «NON SONO UN MOSTRO, IO E CAMILLA CI AMAVAMO»

Estratto dell’articolo di Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera”

 

Camilla Sanvoisin

Il suo dolore lo ha gridato in un post pubblicato venerdì: «Sto impazzendo». Eva Audizi, la mamma di Camilla Sanvoisin, da allora rifiuta qualsiasi altro commento. Parla invece il fidanzato della ragazza, Giacomo Celluprica, indagato per «morte conseguente ad un altro reato» perché accusato di aver portato lo stupefacente che l’avrebbe uccisa. «Non sono un mostro, amavo Camilla e infatti non è vero che sono stato arrestato. Sono libero e spiegherò quello che è successo».

 

Sul metadone trovato nell’appartamento dove Camilla è morta dice a Repubblica che «sono fiale sigillate che mi erano state consegnate regolarmente». Giura di poter chiarire tutto «adesso sono soltanto distrutto».

 

La coppia viveva alla Giustiniana, periferia nord di Roma, in una casa nel verde. «Qui la mamma e il papà di Camilla non venivano, non li abbiamo mai visti in tutti questi mesi» raccontano i vicini della coppia, Annarita Borioni e il suo compagno Luigi, all’interno di un comprensorio venuto su senza regole. Neppure il produttore tivù Axel Egon Sanvoisin pare si sia mai inerpicato lungo questo percorso accidentato e nascosto.

 

Camilla Sanvoisin

[…]  Venticinque anni lei, trentacinque lui. Figlio di gioiellieri lui, figlia di artisti e intellettuali lei: separati da storie, talenti e ambizione differenti. «Giacomo — prosegue Borioni — si è fatto un allevamento per cani e lavora con personaggi del mondo dello spettacolo che gli lasciano i propri animali durante il giorno. Lo vedi uscire la mattina presto e tornare la sera tardi, sfinito».

 

Lei invece, diplomata al liceo di Trinità dei Monti (il Sacro Cuore), s’ingegnava di percorrere la stessa strada della mamma. «Studiava e studiava — dice la vicina di casa — mi era stata vicina in questi mesi di difficoltà e non lo dimentico. Mi teneva la mano a volte. Da quando ho saputo non sono più riuscita a dormire. Ho chiamato subito Giacomo ma il cellulare è sempre spento. So che è in corso un’inchiesta. Se un domani dovessero chiamarmi a testimoniare direi che il loro era un amore complicato ma forte. C’era la droga, è vero, ma lui stava cercando di uscirne».

 

Camilla Sanvoisin

Il rifugio di Camilla e Giacomo ora è sottoposto ai sigilli dell’autorità giudiziaria. Si vuole sapere ogni dettaglio dell’ultima notte di Camilla, quella di mercoledì scorso. Qualcuno è entrato spacciando sostanze? […]

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