vittime del mostro di firenze - omicidio degli scopeti

UNA NUOVA TRACCIA SUL MOSTRO DI FIRENZE - PASSANDO AL SETACCIO I REPERTI DELL’OMICIDIO DEGLI SCOPETI, DA UN CUSCINO NELLA TENDA IN CUI DORMIVA LA COPPIA DEI FRANCESI NADINE MAURIOT E JEAN MICHEL KRAVEICHVILI È SPUNTATA UN'OGIVA - QUASI INTATTA, È UNA PARTE DI UN PROIETTILE ANDATO A VUOTO: BISOGNERÀ CAPIRE SE SIA STATO SPARATO DALLA STESSA PISTOLA DEL MOSTRO - LA CALIBRO 22 BERETTA, MAI RITROVATA - OPPURE DA UN'ALTRA ARMA…

Stefano Brogioni per “il Giorno”

 

VITTIME DEL MOSTRO DI FIRENZE - OMICIDIO DEGLI SCOPETI

È una speranza esile, sottile come le striature lasciate impresse dalla canna della pistola su quell'ogiva incredibilmente sconosciuta per più di trent'anni. Ma questo reperto, vecchio ma nuovo, sommato ai progressi fatti dalla tecnologia, sono la benzina che hanno tenuto acceso, finora, il motore dell'inchiesta sui delitti del mostro di Firenze. Adesso, però, la "dead line" è vicina e in queste ore il pm Luca Turco sta leggendo i risultati delle perizie depositate quasi per intero.

 

La prima risposta che sarà andato a vedere è probabilmente quella relativa al «colpo di fortuna» di cui parlò il suo predecessore Paolo Canessa. Passando al setaccio i reperti degli Scopeti, infatti, dal guanciale della tenda della coppia dei francesi è spuntata un'ogiva. Quella estratta con pinzette e cautela dai carabinieri è una parte di un proiettile andato a vuoto: sparando a Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, la mira dell' assassino fece cilecca.

VITTIME DEL MOSTRO DI FIRENZE - OMICIDIO DEGLI SCOPETI - NADINE MAURIOT E JEAN MICHEL KRAVEICHVILI

 

Dunque quell' ogiva andò a conficcarsi dritta dentro il cuscino. Ed è rimasta lì, quasi intatta, riparata almeno un po' dalle contaminazioni che inevitabilmente hanno subìto tutti gli altri oggetti prelevati sulla scena del crimine in un' epoca - era il 1985, ultimo degli otto duplici omicidi del mostro - in cui gli investigatori prestavano poca attenzione alla scienza, diversamente da oggi.

 

Dna e balistica: cosa possono dire, se possono dire, quei pochi millimetri di piombo? Rispetto ad altri proiettili estratti dai corpi delle sventurate vittime dell' assassino, l'ogiva rinvenuta di recente (la cui presenza era stata ipotizzata dai periti dell' epoca, ma nessuno, chissà perché, si era mai preso la briga, prima di qualche mese fa, di andarla a cercare) ha il 'pregio' di essere meno deformata delle altre.

 

LA POLIZIA SU UNO DEI LUOGHI DEL DELITTO DEL MOSTRO DI FIRENZE

Al consulente Paride Minervini è stato chiesto di capire se sia parte di un proiettile sparato dalla stessa pistola del mostro - la calibro 22 Beretta, mai ritrovata - oppure da un' altra arma. L'ipotesi della presenza di una seconda pistola sulle scene dei crimini infatti non ha mai potuto essere esclusa con certezza granitica, visto che bossoli e proiettili non combaciano mai in nessun delitto. E poi, da qualche tempo a questa parte, c'è una pistola che ha catturato l' attenzione degli inquirenti.

 

E' la High Standard, un' altra calibro 22 che lega gli ultimi protagonisti dell'inchiesta infinita: prima la possedeva il medico Francesco Caccamo, poi se la prese l'ex legionario Giampiero Vigilanti. Nel 2013, Vigilanti ne denunciò il furto, curiosamente quando in procura c'era già un esposto che parlava di lui. Ma l'ogiva del cuscino è stata poi consegnata anche al biologo Ugo Ricci per cercarvi sopra eventuali tracce di dna.

IL CASO DEL MOSTRO DI FIRENZE - GIAMPIERO VIGILANTI

 

È tutto molto difficile, ma è un tentativo obbligatorio, in un'era, quella di oggi, in cui ogni cold case viene riaperto e riesaminato alla luce proprio dei progressi delle tecniche d'investigazione. Con le perizie in mano, la procura trarrà dunque le sue conclusioni, ad un anno e mezzo esatto dell' iscrizione sul registro degli indagati di Vigilanti e Caccamo. Qualunque sia la mossa del pm, ci sarà comunque un confronto davanti al gip.

 

gli omicidi del mostro di firenze

In caso di richiesta di archiviazione da parte della procura (l' ipotesi più probabile), è pressoché certa un' opposizione da parte del legale delle vittime francesi, Vieri Adriani, praticamente l' unico rimasto che non si accontenta delle sentenze scritte, che vedono condannati i compagni di merende, Mario Vanni e Giancarlo Lotti, ma solo per gli ultimi quattro duplici omicidi, in concorso con Pietro Pacciani, morto però prima di subire un nuovo processo.

i delitti del mostro di firenze

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…