quarantena-1

OCCHIO AL CALENDARIO: PER USCIRE DI CASA E DA QUESTA QUARANTENA INFINITA SE NE RIPARLERÀ (FORSE) IL 4 MAGGIO - OGNI DECISIONE SULLA RIAPERTURA SARÀ PRESA SOLO QUANDO CI SARÀ L’OK DEL COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO E IN OGNI CASO LA RIDUZIONE DEI BLOCCHI SARÀ GRADUALE - NON È ESCLUSO CHE VENGANO AUTORIZZATE PRIMA (NELLA SECONDA METÀ DI APRILE) APERTURE SUL FRONTE INDUSTRIALE. LA DECISIONE VERRÀ AFFIDATA AI PREFETTI

Ilario Lombardo e Paolo Russo per “la Stampa”

 

look quarantena 10

Per uscire di casa e da questa quarantena infinita a questo punto è quasi certo che se ne riparlerà dopo il ponte del 1° maggio, ossia il 4. È probabile, vuole dire che non è certo. Perché ancora nulla è certo, oggi. Né può esserlo. La riunione, ieri, del comitato tecnico-scientifico che affianca il governo nelle sue scelte, più la frenata dei contagi in salita da coronavirus, offre spunti di speranza, ma sancisce una verità difficile da digerire per tanti: i dati sono ancora molto teorici, ci spiegano da Palazzo Chigi, non c' è il calo netto dei contagi che ci si aspettava due settimane fa, e numeri buoni sui quali fondare disposizioni più nette arriveranno magari tra altre due settimane.

 

relax 2

La fretta che improvvisamente ha impresso Matteo Renzi è qualcosa che per Giuseppe Conte fa a schiaffi con la realtà. Il premier-avvocato difende la strategie a tappe, della progressiva chiusura dell' Italia, e continua a dire che ogni decisione sulla riapertura sarà presa solo su quando gli scienziati diranno: ora è possibile. Eppure l' incursione corsara di Renzi che sul modello di Donald Trump ha azzardato l' ipotesi di riaprire le fabbriche e le aziende, ha creato quel tanto di dibattito dentro il quale si sono fiondati associazioni di settore, come Federacciai, terrorizzati di perdere mercato.

 

coronavirus, la coppia balla durante la quarantena 5

Ma per Conte, come spiega alla Stampa, «è prematuro fare previsioni rispetto ai tempi in cui tutte le attività produttive e quelle commerciali potranno ripartire. Ci auguriamo di poter tornare quanto prima alla normalità, riducendo gradualmente le restrizioni per evitare che gli sforzi sin qui compiuti da tutto il Paese siano vani». Il premier licenzierà nelle prossime ore un nuovo decreto per prorogare il lockdown fino a dopo Pasqua. Da quanto risulta, fino a sabato 18 aprile.

 

Di fatto da lunedì 20 al 30 aprile, tolto il weekend del 25, restano solo 8 giorni lavorativi. Dopo, c' è un lungo ponte di tre giorni, che parte dal 1 maggio, e di fronte al quale nessuno si prenderebbe la responsabilità di lasciare in massa gli italiani in libera uscita dopo quasi due mesi barricati in casa. Ed ecco come si arriva al 4 maggio.

party durante la quarantena in un terrazzo di treviso 3

 

Dal governo però non escludono di autorizzare prima (sempre nella seconda metà di aprile) possibili mirate aperture sul fronte industriale. La novità sarà che la decisione verrà affidata localmente ai prefetti, che valuteranno il rispetto dei protocolli di sicurezza e degli accordi sindacali per garantire il distanziamento sociale e la salvaguardia della filiera delle singole aziende.

 

parigi deserta per la quarantena da coronavirus 15

«Sempre che i nuovi contagi arrivino a contarsi sulle dita di una mano perché anche da poche decine si fa in un attimo a salire a 10mila». A gelare le speranze di una ripresa dietro l' angolo è Walter Ricciardi, consigliere del ministro Speranza tra i componenti del comitato tecnico scientifico che ieri ha iniziato a ragionare sul dopo-quarantena. Che non significa poter tornare alla vita di prima. Spiagge, concerti, aperitivi nei locali ce li scorderemo a lungo, «fino a quando non avremo trovato una terapia o un vaccino contro il Covid», mette in chiaro Ricciardi. Poi la decisione sarà politica.

 

time lapse di napoli in quarantena 3

Dopo la proroga, per la maggioranza degli scienziati nulla potrà cambiare per tutto il mese, viste anche le previsioni dell' Einaudi Institute for Economics and Finance che danno per la seconda o terza settimana di maggio la fine dei contagi. Anche se c' è chi ipotizza la riapertura dei negozi gestiti solo dal titolare o dei ristoranti con la regola del distanziamento. Ipotesi che non vedono d' accordo né la maggioranza di loro e nemmeno il titolare della salute Speranza, fautore anche lui della linea del rigore.

 

Scartate in partenza le ipotesi di un rientro graduato per fasce di età o riservato alle sole donne perché meno esposte degli uomini al virus. Opzioni ritenute «prive di fondamento scientifico» dagli epidemiologi. Al lavoro potrebbero rientrare invece coloro che, sottoposti a test sierologici, risultassero aver già contratto il virus e perciò immunizzati per qualche mese almeno dal rischio di reinfettarsi.

 

«Potremo così ottenere informazioni sull' immunità di gregge e utilizzarle per far ripartire il Paese», ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, anche lui nel comitato. Ma premesso che i test attualmente disponibili non sono ancora affidabili, la verifica verrà fatta a campione. Quindi non sarà su qualche centinaia di migliaia di immunizzati che si potrà pensare di riaccendere la nostra economia. Ma per accelerare i tempi della ripresa a breve dovrebbe partire anche la app che, agganciandosi ai Gps dei nostri cellulari consentirà di rintracciare e isolare chi ha avuto contatti con i positivi accertati. Un modo digitale per interrompere la catena dei contagi.

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…