suzy-2

“PERCHÉ SUONI NEGRA DI ME*DA?” – UNA BENZINAIA 35ENNE È STATA AGGREDITA A TREVISO DA UN 49ENNE SOLO PERCHÉ LEI SI ERA PERMESSA DI SUONARE IL CLACSON – L’UOMO, PRIMA L’HA INSULTATA, E POI LE AVREBBE SFERRATO UN CALCIO A UN GINOCCHIO E UN VIOLENTO CEFFONE AL VOLTO, TANTO DA STRAPPARLE UN ORECCHINO E FARLA SANGUINARE – “LUI MI PICCHIAVA E INSULTAVA E NESSUNO HA FATTO NIENTE…”

Milvana Citter per "www.corriere.it"

 

suzy 1

«Ero da sola, lui mi picchiava e insultava e nessuno ha fatto niente. È questo che mi fa più male».

L’aggressione

A parlare è Susy, benzinaia 35enne che dimostra meno dei suoi anni, con una folta chioma nera e riccia trattenuta da un elastico e un fisico minuto. Una donna che, venerdì pomeriggio, è stata aggredita, picchiata e insultata da un uomo in un parcheggio, senza che nessuno facesse nulla per aiutarla.

 

La sua colpa? Aver suonato il clacson quando, entrata con l’auto nel piazzale della stazione di servizio dove lavora, si è trovata davanti un furgone che, a velocità sostenuta, si stava dirigendo verso un bar poco distante. Sarebbe bastato quel colpo di clacson a scatenare la furia di un 49enne della zona che, sceso di corsa dal furgone l’avrebbe raggiunta e aggredita.

suonare il clacson

 

«Perché suoni? Negra di m…? Tornatene in Marocco» le avrebbe urlato sferrandole un calcio a un ginocchio e un violento ceffone al volto, tanto da strapparle un orecchino e farla sanguinare. Una violenza brutale e gratuita, che si sarebbe consumata nell’indifferenza dei clienti del bar con vetrina che, come ha raccontato la donna, si affaccia sul piazzale dove si è consumata l’aggressione.

 

Denuncia (e difesa) del titolare

Denunciata con un post pubblicato sul suo profilo Facebook, da Luca Vazzoler, il titolare del distributore Energyca di Vazzola (Treviso), dove la 35enne lavora. «Non c’è aggettivo per qualificare chi picchia una donna, e vile è chi vede e non interviene. Susy è stata picchiata nell’indifferenza generale».

 

violenza 

A raccontare cos’è accaduto è lei stessa: «Non mi sarei mai aspettata una reazione del genere. Quando me lo sono trovato davanti gli ho spiegato che avevo suonato il clacson perché è pericoloso correre in quel modo, su un piazzale dove ci sono persone che camminano.

 

E lui per tutta risposta mi ha colpito e mi ha insultato». Insulti che hanno ferito particolarmente la benzinaia: «Oltre a varie parolacce per dire che ero uno poco di buono, mi ha chiamato “negretta” e “negra di m…”, mi ha detto che devo tornare in Marocco, che puzzo...».

violenza 

 

La violenza e i soccorsi

Un attacco durato alcuni interminabili minuti, dopo i quali l’uomo se n’è andato e ha raggiunto il bar. Mentre lei, sconvolta e sanguinante, ha chiamato i carabinieri e, subito dopo, il marito e il titolare che l’hanno confortata fino all’arrivo dei militari. È stata quindi accompagnata in Pronto soccorso dove è stata medicata e dimessa. «Ho avuto molta paura, sentivo il sangue che mi scendeva dal labbro e dall’orecchio – racconta ancora - quell’uomo non la finiva più e nessuno veniva ad aiutarmi».

 

VIOLENZA DONNE

Il 49enne, definito come un «omone grande e grosso», avrebbe infatti infierito su di lei. nell’indifferenza di chi non ha mosso un dito per aiutarla. «Nessuno dei presenti interviene, vede e sente niente – spiega nel suo post il titolare Vazzoler - mi sembra così strano anche perché subito il gestore ha chiamato il proprietario dell’area per informarlo che una benzinaia aveva litigato con un cliente».

 

L’indifferenza della gente

VIOLENZA DONNE

A far male a Susy è proprio l’indifferenza: «Non mi era mai successo nulla di simile. Sono in Italia da quasi 20 anni, lavoro al distributore da cinque anni e mi sono sempre trovata bene con tutti.

 

Non mi spiego il perché di tanta violenza per un pretesto così banale». La 35enne ha sporto denuncia per le botte e per gli insulti, e ora i carabinieri stanno cercando di chiarire cosa sia accaduto. Il presunto aggressore è stato individuato dal numero di targa del suo furgone ma le telecamere dell’area di servizio non avrebbero ripreso l’alterco e quindi non ci sarebbero testimoni della lite.

 

violenza

Per questo il gestore del distributore fa un appello a chi eventualmente possa aiutare Susy: «Se qualcuno sa qualcosa parli. Non si può lasciare impunito chi si comporta così, non si può rimanere indifferenti, non si può lasciar correre» scrive su Facebook Luca Vazzoler.

 

Solidarietà dei social

La Rete è tutta con Susy. Sono ormai centinaia i messaggi di solidarietà e le condivisioni del post. A condannare il fatto anche il sindaco di Vazzola, Giovanni Zanon: «Non sapevo nulla, chiederò informazioni ai carabinieri ma è chiaro che un simile gesto, picchiare e insultare una donna, va condannato senza remore».

 

violenza donna

Intanto Susy è tornata a lavorare. A ricordarle l’accaduto ci sono ancora gli ematomi ma soprattutto le ferite dell’anima: «Io se posso aiuto tutti ma nessuno ha aiutato me quando avevo bisogno. Ed è questo che mi ferisce di più».

violenza contro donne

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)