guerra degli abeti - intervento della polizia francese

LA POLIZIA FRANCESE HA LA MANO PESANTE - A PARIGI, GLI AGENTI HANNO MALMENATO GLI STUDENTI DI DUE LICEI D'ELITE ("HENRI-IV" E "LOUIS-LE-GRAND") CHE SI STAVANO SFIDANDO NELLA TRADIZIONALE "GUERRA DEGLI ABETI" - COME OGNI ANNO, I RAGAZZI DELLE DUE SCUOLE DEL CENTRO DELLA CAPITALE FRANCESE SI "LITIGANO" GLI ALBERI DI NATALE CHE IL COMUNE LASCIA, IN PIÙ, A PLACE DU PANTHEON. ALL'IMPROVVISO, GLI AGENTI SOTTO COPERTURA DELLA POLIZIA HANNO SPRUZZATO GAS LACRIMOGENO IN FACCIA AI RAGAZZI: QUATTRO DI LORO SONO FINITI ALL'OSPEDALE...

 

Estratto dell'articolo di Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"

 

guerra degli abeti intervento della polizia francese 1

Spray urticante negli occhi, studenti malmenati, un ragazzo fermato e portato in custodia cautelare per avere osato protestare contro un poliziotto che spruzzava gas lacrimogeno sui volti: la violenza degli agenti torna in primo piano a Parigi, e non per una manifestazione finita male o per gli atti di vandalismo di casseur di periferia, ma per un intervento senza precedenti che ha messo fine, in modo drammatico, al vecchio e pacifico rito della «guerra degli abeti» tra i due licei migliori di Francia, rivali fra loro.

 

I licei Henri-IV e Louis-le-Grand, a Parigi, sono da secoli il cuore delle élite, le scuole dove hanno studiato presidenti della Repubblica, primi ministri e grandi intellettuali (tra gli altri, Emmanuel Macron e Michel Foucault nel primo, Jacques Chirac e Roland Barthes nel secondo, Jean-Paul Sartre in entrambi).

 

A distanza di pochi metri l’uno dall’altro e vicini alla piazza del Pantheon, nei pressi del Jardin du Luxembourg, in uno degli angoli più belli della capitale, rappresentano il Sacro Graal della conferma di status o della (rara) ascesa sociale: negli annunci immobiliari del quartiere, una casa diventa davvero imperdibile se oltre all’esposizione a Sud, al balcone e al piano alto può vantare la preziosissima sectorisation Henri IV , cioè un numero civico che dà diritto all’iscrizione alla scuola media (piccola possibilità in più di entrare poi nel liceo).

guerra degli abeti intervento della polizia francese 3

 

Tranne eccezioni, per estrazione, ambizioni e probabile destino gli allievi non sono esattamente vandali predisposti alla ribellione, e infatti il momento di loro maggiore follia arriva ogni anno quando i liceali partecipano alla «guerra degli abeti»: una specie di rito goliardico in base al quale Henri-IV e Louis-le-Grand si contendono gli alberi di Natale posti dal comune nella piazza del Pantheon come decorazione per le feste.

 

È una tradizione studentesca talmente radicata da essere accettata e persino favorita dai presidi dei due istituti e dal municipio del VI arrondissement, che partecipa all’organizzazione: in place du Pantheon ci sono i grandi alberi di Natale decorati, pensati per tutta la cittadinanza e per i turisti, ma poi il comune fornisce pure qualche abete lasciato sul selciato, pronto per essere portato via dai ragazzi: vince chi riesce a prenderne di più, e a esporli poi come trofei nell’entrata del proprio liceo.

 

guerra degli abeti intervento della polizia francese 6

Non granché come minaccia all’ordine pubblico, eppure qualche sera fa il gioco è stato interrotto da alcuni agenti in borghese della Bac (Brigata anti criminalità), che si sono mescolati ai ragazzi e hanno cominciato a usare gas lacrimogeni ad altezza d’uomo. Di fronte allo stupore dei ragazzi, si sono messi al braccio la fascia con la scritta «Police», e hanno proseguito disperdendo la piccola folla.

 

«L’intervento è stato così rapido e improvviso che ha subito creato il caos», dice Clara, una delle ragazze che partecipava al gioco della «guerra degli abeti». «I poliziotti erano aggressivi, abbiamo cercato di parlare loro con calma, ma l’agente minacciava di arrestarci e poi qualcuno è stato sbattuto a terra. Un abuso di potere».

 

In uno dei tanti video della serata si vede un poliziotto in abiti civili che si aggira tra i ragazzi e senza preavviso spruzza il gas negli occhi, e poi insegue e malmena uno studente che osa protestare in difesa di una sua amica.

 

guerra degli abeti intervento della polizia francese 5

I circa 200 ragazzi si sono precipitati verso l’unica fontana del Panthéon o nei bar vicini. Il rettorato di Parigi dice che «gli studenti che avevano bisogno di cure sono stati assistiti dall’infermeria della scuola e quattro di loro sono stati portati al pronto soccorso oftalmico dell’ospedale Cochin». [...]

guerra degli abeti intervento della polizia francese 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”