tomba mussolini predappio

A CHI IL MUSEO? A NOI! - A PREDAPPIO IL SINDACO DEL PD, GIORGIO FRASSINETI, HA DECISO DI APRIRE UN MUSEO DEDICATO AL FASCISMO NELLA EX CASA DEL FASCIO DI 2200 METRI QUADRATI - PER L’OPERAZIONE SERVONO 5 MILIONI DI EURO

Matteo Tonelli per “il Venerdì – La Repubblica”

 

GIORGIO FRASSINETIGIORGIO FRASSINETI

Predappio. A chi il museo? A noi. E già pare di vederle, le scolaresche ordinatamente in fila su viale Matteotti, già corso Mussolini, con il biglietto in mano per entrare nelle sale dedicate al Ventennio nero della storia italiana. Magari fianco a fianco con i tanti nostalgici, di tutte le età, che ancora vengono a Predappio, la «Betlemme del fascismo» come la chiamò il gerarca Achille Starace, per un religioso e impettito omaggio alla tomba di Benito Mussolini e uno shopping a base di magliette, busti, portachiavi, spille, cappelli, manganelli griffati me ne frego e fasci littori.

 

In un posto così, il sindaco Giorgio Frassineti, 51 anni, ex Pci, Pds e Ds, ora Pd, ha deciso di aprire il museo dedicato al fascismo, o forse al Ventennio o forse al primo Novecento, il nome non è ancora chiaro. Oddio, non è neanche chiaro se lo chiameranno museo (troppo celebrativo) o centro documentazione: per ora si sa che a ospitarlo saranno i 2.200 metri quadrati dell’ex casa del fascio, costruita tra il 1934 e il 1937, che a gennaio il Demanio passerà al Comune.

 

predappio H predappio H

Un palazzone malridotto con una torre alta quaranta metri e tre enormi fasci sulla facciata, piazzato nel cuore della piazza principale di Predappio. Si pensa in grande. L’idea è di indire una gara europea. Chi se la aggiudicherà, dovrà dare poco spazio ai cimeli e puntare sulla multimedialità. Coinvolgendo storici e ricercatori. Insomma una sorta di centro studi dedicato al Ventennio, con annesso ristorante e bookshop, sul modello di quello dedicato al nazismo a Monaco di Baviera. Costo totale dell’operazione: 5 milioni di euro.

 

tomba di mussolini a Predappiotomba di mussolini a Predappio

Frassineti fa i conti con ottimismo: «Un milione è già disponibile, poi punto ai fondi europei e anche al governo, che un paio di milioni potrebbe darceli. E proveremo con il crowfunding, la colletta online». Qui però le cose si complicano. Perché è facile prevedere che molti ammiratori mussoliniani possano mettere mano al portafoglio, dando vita a una imbarazzante situazione. Ma Carlo Giunchi, consigliere culturale del sindaco, mette le mani avanti: «Chiederemo a chi vuole finanziare il progetto di sottoscrivere un codice etico».

 

FULVIO ABBATE IN VISITA A PREDAPPIO ALLA TOMBA DI MUSSOLINIFULVIO ABBATE IN VISITA A PREDAPPIO ALLA TOMBA DI MUSSOLINI

Basterà? Poi bisognerà capire come la prenderà la Betlemme del fascismo. Perché a Predappio tutto parla di Mussolini, che qui nacque il 29 luglio 1883: il corso principale, costeggiato da fascistissimi palazzi razionali e massicci, le poste, il teatro, la casa dei dirigenti della fabbrica Caproni, l’asilo comunale gestito dalla suore dove spicca una Madonna con tanto di angeli che reggono un fascio, la sede del Comune dove vissero per vent’anni i Mussolini, e dove il sindaco lavora su una scrivania istoriata da un fascio littorio che arriva dalla Rocca delle Caminate, residenza estiva del duce.

 

benito mussolinibenito mussolini

Persino il primo sindaco comunista della città di cognome faceva, sì, Partisani, ma di nome Benito. E se si sale lungo un viale alberato, ecco spuntare il cimitero di San Cassiano, dove, nella cripta di famiglia, sono collocate, dal 1957, le spoglie del duce.

 

Da allora il paese è diventato luogo di culto per frotte di nostalgici. Nel 1983, per il centenario della nascita di Mussolini, ne arrivarono ventimila. Oggi sembra che il flusso si sia ridotto. Ma certo non si è interrotto. Poche teste rasate, molti ragazzi, qualche camerata in camicia nera e capelli bianchi. Tutti immobili, impettiti, qualcuno con gli occhi lucidi, a fissare il capoccione marmoreo. Sul registro delle presenze la parola più gettonata è «onore», declinata nelle varie formule, «onore al duce», «forza e onore» e via così. Poi ci sono quelli che implorano il ritorno di Lui «contro i politici corrotti». Pagine e pagine scritte fitte.

 

benito mussolini con la figlia eddabenito mussolini con la figlia edda

Spesso con grafie di ragazzi. Che accanto alla parola duce mettono un cuoricino. C’è spazio anche per qualche suggerimento postumo: «Non ti dovevi alleare con Hitler». E poi fiori, nastri tricolori, e decine di quadretti appesi sul muro dai camerati: Reggio Emilia, Massa, Pistoia, nazionalisti camuni.

 

Come in tutti i pellegrinaggi, il programma contempla lo shopping. «Ma si vende poco» sbuffa Enrico Pompignoli, uno dei negozianti, in maglione nero e toppa Me ne frego sul braccio. «Il museo? Non ne faranno nulla, ma se il sindaco ci riesce ho un sacco di cimeli che sono pronto a dare».

 

Il sindaco questi negozi non li ama. «Ci sono entrato solo una volta, per accompagnare Pippo Baudo a fare una trasmissione, per me l’immagine di Predappio va tolta dalle mani di nostalgici e commercianti». Però racconta: «Quando ero consigliere comunale, ho anche fatto decine di interpellanze per farli chiudere. Oggi penso che cacciarli sarebbe sbagliato. Una cosa fascista, ecco».

benito mussolini 13benito mussolini 13

 

Essere il sindaco di Predappio può essere imbarazzante. «Una volta, a Venezia, una signora che vendeva accendini con il Duce mi ha buttato le braccia al collo quando le ho detto chi ero. A Bari volevano offrirmi il pranzo. Mentre a Forlimpopoli nel 2010 mi sono trovato 300 persone che mi davano del fascista». Molto è cambiato dagli anni 70, quando, ricorda Giunchi, «si facevano i posti di blocco per non far arrivare i fascisti in paese. Una volta esplose persino una bomba vicino alla cripta».

 

Mentre adesso, giura Frassineti, c’è molta gente che viene più per curiosità storica che per fanatismo: «Se c’è un posto giusto per riflettere sul fascismo quello è Predappio. E Renzi mi ha detto vai avanti». Inoltre, dettaglio non trascurabile in tempo di tagli al bilancio, il museo dovrebbe far arrivare soldi nelle casse comunali.

 

benito mussolini 12benito mussolini 12

Il sindaco insiste: «Capire non vuol dire perdonare e dopo 70 anni certi tabù sono caduti». Ma non è così facile. Per lo scrittore Massimiliano Griner (Anime nere, La banda Koch, La legione Ettore Muti), «l’Italia è un museo a cielo aperto delle cose fatte dal fascismo, basterebbe indurre la gente a visitare quelle. L’idea di un museo mi sembra limitativa e poi sono curioso di capire chi farà la direzione artistica di un posto del genere».

 

Cauta l’Anpi: «Va definito il progetto, l’importante è che non si scada nell’apologetica del fascismo» dice il vicepresidente Luciano Guerzoni. «Anche se» assicura lo storico Marcello Flores, che di fascismo parlerà nel corso del festival sui totalitarismi, «l’Italia è matura e un’iniziativa del genere contrasterà il pellegrinaggio. Dopo avere visitato un luogo del genere, guarderanno i negozi per nostalgici con disgusto».

 

benito mussolini 11benito mussolini 11

Nel frattempo il Comune ha aperto ai visitatori la casa natale di Mussolini per una mostra sul duce da giovane (quando era ancora socialista), mentre un imprenditore di Lodi, Domenico Morosini, ha comprato Villa Carpena, dove il duce incontrava donna Rachele e i figli, e l’ha trasformata in un museo. Dentro, cimeli a iosa. Nel giardino, un Babbo Natale in camicia nera. Costo della visita 8 euro. «Ma le cose non vanno bene, ci imbrattano i manifesti e ci hanno anche spaccato i lampioni. Siamo in liquidazione e per aggiustare il tetto mi toccherà vendere la Ferrari». Caro lei, quando c’era Lui certe cose non succedevano.

 

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....