adriano celentano gianmarco mazzi claudia mori giampaolo rossi

UN SOTTOSEGRETARIO DA AVANSPETTACOLO – CLAUDIA MORI, NELLA LETTERA IN CUI HA CRITICATO GIAMPAOLO ROSSI PER LE MANCATE RISPOSTE SUL RITORNO DI ADRIANO CELENTANO IN RAI, HA SVELATO CHE AGLI INCONTRI TRA IL "MOLLEGGIATO" E L’AD DI VIALE MAZZINI ERA PRESENTE ANCHE GIANMARCO MAZZI. MA CHE C’AZZECCA IL SOTTOSEGRETARIO MELONIANO NELLA TRATTATIVA RAI-CELENTANO? – “IL FOGLIO” AVANZA DUBBI SU UN CONFLITTO D'INTERESSI: “MAZZI È STATO A LUNGO PRODUTTORE E MANAGER NEL SETTORE ARTISTICO, MA OGGI È UN SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA CHE LAVORA AL NUOVO CODICE DELLO SPETTACOLO. SI RISCHIA DI NON CAPIRE BENE CHE LAVORO FACCIA ESATTAMENTE OGGI MAZZI NELLE INCURSIONI FUORI DAL MINISTERO…”

Estratto dell’articolo di Marianna Rizzini per “Il Foglio”

 

gianmarco mazzi alessandro giuli

“Che ci faccio qui?”, si chiedeva Bruce Chatwin dalla copertina del suo libro più famoso, e chissà se lo ha chiesto a se stesso anche il sottosegretario meloniano alla Cultura Gianmarco Mazzi, nel momento in cui si è trovato seduto con Claudia Mori, attrice, moglie e manager di Adriano Celentano, e con Giampaolo Rossi, amministratore delegato Rai, e poi con il cantante stesso, agli incontri in cui il nuovo, futuribile programma di Celentano è stato presentato a Rossi.

 

[...] Claudia Mori, nei giorni scorsi, ha scritto una lettera aperta a Rossi sui social del marito, chiedendo e sollecitando una risposta: ma la Rai è interessata al ritorno di Celentano? L’ad Rai ha risposto che “avere l’artista sarebbe un sogno”, sogno che va dalla serata speciale su Rai 1 fino al festival di Sanremo; Mori non è contenta.

 

CLAUDIA MORI ADRIANO CELENTANO

[...] che ci faceva lì, Mazzi? E’ amico di Celentano, sì, ma basta questo a rendere non strana la stranezza di un sottosegretario alla Cultura che presenzia a quel tipo di incontro?

 

E siccome Mazzi è stato a lungo produttore e manager nel settore artistico, ma oggi è appunto un sottosegretario alla Cultura che lavora al nuovo Codice dello spettacolo, dopo essersi occupato per anni di spettacolo dal vivo (e fin qui, tutta esperienza), ci si domanda: come fa a non occuparsene di fatto anche fuori dal ministero, se presenzia a incontri come quello di cui sopra? Mistero.

 

gianmarco mazzi e alessandro giuli

E dunque il “che ci faceva lì?” persiste attorno al caso – strano pure quello – della coppia Mori-Celentano che non molla con la tv di stato che ha fatto la distratta. E insomma: se si rischia di non capire bene che lavoro faccia esattamente oggi Mazzi nelle incursioni fuori dal ministero, il suo lunghissimo curriculum indica pur sempre il mestiere di manager musicale, con carriera iniziata su un campo di calcio, essendosi Mazzi formato inizialmente, dopo la laurea in Giurisprudenza, al Corso di Direzione per Società Sportive organizzato dalla FIGC a Coverciano.

 

Poi nella musica e nella tv quella carriera è fiorita, infine anche in parallelo all’impegno politico con FdI. Sempre Mazzi, dunque, è stato consulente del giornalista Massimo Giletti, ma ha faticato a scrollarsi di dosso il ruolo dopo la nomina ministeriale, ché a un certo punto pareva l’avesse mantenuto in modo informale (ma lui ha negato), nel momento di massima tensione tra Giletti e l’editore Urbano Cairo.

 

giampaolo rossi

E sempre lui, Mazzi, ha sempre negato anche tutti gli altri possibili conflitti d’interesse – a partire dal festival di Sanremo, di cui è stato direttore, all’Arena di Verona, nel cui vertice operativo ha avuto a lungo un ruolo.

 

Né si è perso d’animo quando gli hanno rinfacciato la mera non-opportunità del farsi vedere in modalità simil-operativa, seppure ufficiosamente, in luoghi dove si era mosso da titolare di cariche precedenti, come fosse ancora titolare-ombra delle medesime.

 

Chiamasi competenza, era il concetto espresso dai suoi difensori: Mazzi è pur sempre persona che ha conosciuto, da discografico e produttore, Caterina Caselli e Lucio Presta, il re degli agenti tv [...]

 

gianmarco mazzi giulio base

Il fatto è che Mazzi gira, va, vede gente, e la cosa a volte può suonare, in Parlamento come nel mondo, di nuovo come una domanda: che ci fa a spasso per le vie del settore già solcato con successo dagli artisti con cui ha seguito progetti, da Celentano a Francesco Baccini a Riccardo Cocciante a Zucchero a Morandi (anche per la Nazionale Cantanti), lui che dall’altro lato del suo essere centauro, metà uomo-manager metà animale politico, conosce bene anche Ignazio La Russa e Giorgia Meloni?

 

Sia come sia, nel 2023 Luana Zanella e Nicola Fratoianni, da Avs, hanno depositato un’interrogazione all’allora ministro Gennaro Sangiuliano, a proposito dello scontro in Fondazione Arena Verona tra il centrodestra che appoggiava la candidata di FdI Cecilia Gasdia e il sindaco di Verona di centrosinistra Damiano Tommasi, denunciando il presunto iper-attivismo di Mazzi, già direttore artistico della società che per l’Arena gestiva le attività tv e i live, in direzione della riconferma di Gasdia, nonostante il passaggio a sottosegretario.

 

Mazzi aveva risposto, allora, dichiarando che, dal giorno della nomina, non si era più occupato “di spettacoli dal vivo né di management” e inoltre non aveva mai svolto “alcuna attività di agente o rappresentante per il giornalista Giletti”. Sipario. Riaperto – per caso – dal caso Celentano.

giampaolo rossi (5)

alessandro giuli e gianmarco mazziadriano celentano claudia morigianmarco mazzi alessandro giuli valeria falcioni

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...