sapienza morto

LA SAPIENZA DI  "VICE": ''I MEDIA ITALIANI IGNORANO I GIOVANI, TRANNE QUANDO C’È DA FARE LA MORALE'' - LA MORTE DI FRANCESCO GINESE, SCAVALCANDO UN CANCELLO, DURANTE UN RAVE ABUSIVO ALLA SAPIENZA E' “L’ENNESIMA OCCASIONE PER DIFFONDERE UNA PRURIGINOSA STORIA DI RAGAZZI FUORI CONTROLLO CHE ROVINANO LA SOCIETÀ DEGLI ADULTI…” – E SE LA PRENDONO CON SALVINI, RONCONE E PIGI BATTISTA: "UNA TRAGICA FATALITA' E' DIVENUTA L'OCCASIONE PER I SOLITI GIOCHI POLITICI"

 

SAPIENZA CLANDESTINA RAVE

 

1 – LE NOTTI TRA MUSICA, ALCOL E DROGA DELLA SAPIENZA – RONCONE SUL CASO DEL RAGAZZO MORTO MENTRE SCAVALCAVA UN CANCELLO ALL’UNIVERSITA’ - COCKTAIL A 5 EURO (IN NERO), ALLE FESTE DEI COLLETTIVI PIÙ BUSINESS CHE POLITICA – IL RETTORE GAUDIO: “SALVINI SI CHIEDE PERCHÉ TOLLERI QUESTO GENERE DI FESTICCIOLE? MA IO NON TOLLERO UN BEL NIENTE. HO FATTO 60 SEGNALAZIONI E PRESENTATO 19 DENUNCE MA NON SONO UNO SCERIFFO”

 

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/notti-musica-alcol-droga-sapienza-ndash-roncone-caso-206774.htm

 

2 – I MEDIA ITALIANI IGNORANO I GIOVANI, TRANNE QUANDO C’È DA FARE LA MORALE

Valerio Moggia per www.vice.com/it

 

le notti della sapienza

Sicuramente avrete letto anche voi la notizia: un ragazzo di 26 anni è morto durante un rave abusivo all’università La Sapienza di Roma, nella notte tra venerdì e sabato. In realtà non proprio, ma questa è la storia che si sta raccontando: la vittima è morta scavalcando un cancello, per entrare a un’iniziativa che comprendeva dibattiti, approfondimenti e momenti musicali.

 

FRANCESCO GINESE

Innanzitutto, dunque, non un “rave”; e chi lavora con le parole e il loro significato dovrebbe conoscere bene la differenza tra questo tipo di festa e la Notte Bianca della Sapienza (iniziativa che esiste da una decina d’anni). Per esempio, nel 2016 la Repubblica la presentava come “il più grande evento ludico organizzato e finanziato dagli studenti del primo ateneo capitolino”.

 

Niente festa selvaggia a base di droga, quindi. Anzi, probabilmente se non ci fosse scappato il morto, neppure se ne sarebbe parlato. Ma la tragedia è avvenuta, e un evento universitario è stato trasformato dai giornali in uno scenario da Arancia Meccanica. Merito, per incominciare, de Il Messaggero, che per primo ha definito la Notte Bianca un “rave party,” termine che ormai nel gergo giornalistico significa “festa di persone sotto i 55 anni in cui c'è della musica.”

 

francesco ginese 2

La prima reazione è stata quella dell’Ateneo che, intenzionato ad allontanare ogni possibile ombra di responsabilità, ha subito precisato che l’università aveva più volte negato l’autorizzazione alla manifestazione, ma che tutto ciò non è bastato a “evitare la perdita di una giovane vita.”

 

Ma Francesco Ginese non è morto a causa della festa: è morto a causa di un’arteria femorale recisa mentre scavalcava un cancello, invece di passare da un’entrata più consona. Se vengo investito da un’auto mentre sto andando a messa, non è colpa del parroco o della Chiesa Cattolica, giusto? La legalità della festa è irrilevante nelle circostanze della morte del giovane studente.

rave party sapienza

 

Ma ormai il gioco era iniziato: l’ennesima occasione per diffondere una pruriginosa storia di ragazzi fuori controllo che rovinano la società degli adulti (e chissà come mai i giornali vendono sempre meno tra i giovani).

 

Laddove aleggiavano gli avvoltoi, non poteva mancare anche Matteo Salvini: nel suo post su Facebook parla vagamente di “ripristinare il diritto allo studio” (in un venerdì notte di giugno?), “spazi occupati,” “uso e abuso di alcolici e altre sostanze” e ovviamente la parolina magica “rave,” in un campionario di paternalistici luoghi comuni sempre pronti per ogni occasione.

 

francesco ginese

Ma usiamo per un attimo lo stesso ragionamento del ministro dell’interno: se qualcuno si fa male a un evento, l’evento va vietato. Qualche settimana fa un ragazzo che esponeva il cartello “Ama il prossimo tuo” è stato aggredito e picchiato a un comizio della Lega, proprio davanti a Salvini, che ci ha scherzato su. Vietiamo i comizi leghisti? Anche Giorgia Meloni è intervenuta, chiedendo che “le università italiane siano liberate dai teppisti dei centri sociali e riconsegnate agli studenti”: ancora, era un venerdì notte di giugno, e a quanto si sa gli studenti partecipavano all’evento, non ne erano esclusi.

 

rave party sapienza

Possiamo comunque comprendere lo sciacallaggio politico della destra: il tema dell’ultima Notte Bianca erano i porti aperti, con evidente riferimento all’accoglienza nei confronti dei migranti che proprio Lega e Fratelli d’Italia considerano il Grande Male del mondo. La propaganda di questi partiti ha una spasmodica necessità di collegare i concetti di crimine e morte a quello dei porti aperti, soprattutto dopo i ripetuti fallimenti delle inchieste contro le Ong: così, una tragica fatalità è divenuta l’occasione per i soliti giochi politici.

 

pierluigi battista foto di bacco

A cui si sono prestati, ovviamente, anche molte firme della carta stampata, seppur ideologicamente distanti da Salvini e Meloni: Pierluigi Battista—così deciso nel rivendicare il diritto di una casa editrice fascista di essere presente al Salone del Libro—si è domandato sul Corriere della Sera se sia giusto che eventi come la Notte Bianca possano svolgersi dentro le università. Non solo, fin dalle prime righe del suo editoriale mette esplicitamente da parte la vicenda vera e propria—un 26enne morto—per parlare delle feste dei collettivi di studenti: la vittima non conta nulla, non esiste; il discorso si sposta altrove, su un argomento simulacro a uso e consumo della propaganda politica, il famigerato “rave.”

 

fabrizio roncone

Lo conferma un altro articolo apparso sul Corriere, a firma di Fabrizio Roncone, una spietata denuncia delle feste universitarie coi cocktail a cinque euro e "la musica [che] fa bum bum," “più business che politica”, perché “i collettivi studenteschi non sono più quelli di una volta”. Formidabile l’incipit: “Tutte le ricostruzione coincidono. Casino totale. Scena di folla. Un rave.” In realtà, è proprio ciò che le ricostruzione smentiscono, ma il simulacro ha già preso il sopravvento sulla realtà.

 

E così, mentre la Procura apre un fascicolo per omicidio colposo (per un ragazzo morto mentre scavalcava un cancello che è lì da anni), tra i media serpeggia una furibonda quanto velleitaria caccia alle streghe—cioè una presunta “cabina di regia” dei “rave illegali” composta da “rivoluzionari spacciatori e consumatori di spinelli e cocktail a basso costo.” E l’aspetto più paradossale della vicenda è che, in pochi giorni, tutto sarà dimenticato.

rave party sapienzafrancesco ginesefrancesco ginese

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO