roberto saviano daria bignardi marco d'amore open arms

DATE UNA MANO A SAVIANO – LA BOTTA DI MARKETING DELLO SCRITTORE CHE LANCIA UNA CAMPAGNA A FAVORE DI “OPEN ARMS” MENTRE IN LIBRERIA C’È IL SUO VOLUMETTO “IN MARE NON ESISTONO TAXI” – SUBITO IMBARCATI DARIA BIGNARDI E MARCO D’AMORE CHE POSTANO SELFIE CON LE MANI TESE – LE CRITICHE SUI SOCIAL: “PIÙ CHE TENDERE IN AVANTI LA MANO, AVVICINALA ALLA TASCA DOVE TIENI IL PORTAFOGLIO”

 

Simone Di Meo per “la Verità”

 

roberto saviano tende la mano per la campagna a favore di open arms

Saviano ti dà una mano. La star dell' antimafia di carta, superata la fase gomorroidale della sua carriera, già da qualche tempo ha sposato una nuova tendenza che si è concretizzata - guarda un po' - in un recente libro dal titolo In mare non esistono taxi (edizioni Contrasto). E ieri, con un post su Facebook, si è dato una botta di marketing editoriale e di umanità lanciando una campagna a favore di Open arms, la nave della Ong Proactiva dove il 21 giugno scorso, in occasione di un attracco napoletano, lo scrittore ha presentato, appunto, il suo volume illustrato sui migranti salvati dalle organizzazioni non governative.

 

roberto saviano in mare non esistono taxi

«La nave Open arms è da 7 giorni in mare con 121 persone a bordo, di cui 32 minori», ha scritto Roberto sul social network. «Farla sbarcare è necessario. Il solito ricatto del governo (riversare le responsabilità su Malta e Spagna, che hanno, tra l' altro, accolto molti più migranti dell' Italia) non fa altro che peggiorare le condizioni di queste persone. Il decreto Sicurezza bis viola apertamente la Costituzione italiana e la Convenzione di Ginevra.

 

Il mio invito è a fotografarci mentre tendiamo la mano e postare la foto sui social per contenere la massa di sterco che il ministro della Mala Vita Salvini e suoi scherani stanno diffondendo sul Web. La propaganda sovranista, colma di bugie, distrae dal tradimento delle proprie promesse attaccando chi salva persone in mare. Far capire che salvare vite è difendere la nostra vita deve essere nostro compito». E via di seguito un po' di hashtag progressisti come «No al #DecretoMalaVita», «#SiamoTuttiOpenArms», «#NoDecretoMalaVita», «#megliomultatichecomplici».

open arms

 

E, a corredo, una foto di lui pensoso che allunga la mano. Immediata è arrivata la risposta di Open arms che ha ringraziato Roberto Saviano «por tu humanidad». Aggiungendo, subito dopo con un tweet, in italiano: «Non siamo soli». La campagna ha subito attecchito pure su Twitter dove hanno aderito vip del calibro di Daria Bignardi (che ha ricevuto, come ringraziamento da Saviano, una rosa-emoticon) e di Marco D' Amore, attore di Gomorra diventato famoso nei panni di Ciro l' Immortale. Numerose le condivisioni di tanti cittadini comuni.

 

daria bignardi tende la mano per la campagna a favore di open arms

 A dire il vero sono tanti anche quelli che hanno polemizzato per questa presa di posizione sui migranti, diventata ormai un mantra per Saviano che pare aver abbandonato la prolifica (e redditizia) traccia dei Casalesi per concentrarsi sui flussi migratori dall' Africa. «Più che tendere in avanti la mano, avvicinala alla tasca dove tieni il portafoglio, forse così darai un aiuto concreto», ha commentato con pragmatismo Erika. Francy, invece, ha riassunto in poche parole le posizioni espresse da diversi altri utenti che hanno risposto al cinguettio dell' autore di Gomorra: «Facile dirlo stando appoggiato ad un muro a migliaia di chilometri di distanza.

marco d'amore tende la mano per la campagna a favore di open arms

 

Proprio credibile come appello, si si». E Francesco V. ha rincarato: «Ricordo ancora quando ti mettevi le mani sulla bocca per il finto attacco chimico nel Goutha». In effetti, nemmeno in quella circostanza - poi rivelatasi falsa, durante la fase più cruenta della guerra in Siria - lo scrittore dimostrò di andare troppo per il sottile con la verifica delle fonti ma tant' è, come dicono gli amici dell' ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano: «L' umanità non si processa». E nemmeno gli svarioni, aggiungiamo. Saviano ha illustrato il suo ultimo capolavoro (che è poi, in realtà, un libro di fotografie di operazioni nel Mediterraneo ad opera della Ong) proprio a bordo della Open arms, all' ancora nel porto di Napoli, un mesetto e mezzo fa.

ROBERTO SAVIANO

 

Più che una discussione culturale, l' evento si rivelò una durissima requisitoria contro l' esecutivo e contro il ministro dell' Interno Matteo Salvini, suo obiettivo preferito ormai da diversi mesi e con cui ha ingaggiato addirittura una battaglia giudiziaria per la querela per diffamazione firmata dal vicepremier nei suoi confronti.

 

intervento di roberto saviano (2)

Ecco che cosa disse lo scrittore a bordo di Open arms: «I taxi del mare non sono mai esistiti. Essere qui è un invito, a chi subisce la propaganda di questo governo, a conoscere, a vedere in viso, le persone che vengono accusate di essere trafficanti. È complice dei trafficanti chi costringe i migranti a essere ripescati dalla Guardia costiera libica. È questo governo a essere complice dei trafficanti, tutti i governi che hanno fatto accordi con i libici lo sono». «Dobbiamo essere chiari, la Libia non è un posto dove portare persone. Lì le persone vengono schiavizzate, torturate. La Guardia costiera libica, i trafficanti, li raccolgono e li riportano indietro, ma per poter essere liberi devono pagare un' altra volta».

 

open arms

«Queste persone di Open arms sono la dimostrazione che il diritto in Europa è ancora vivo, e che la possibilità di salvare vite è parte fondante del diritto di questo Paese, di questo continente, di questa comunità». Sempre via Twitter si è fatto vivo anche il vicepremier Salvini , che ha commentato lapidario: «Ma ancora parla? Porti chiusi e prima gli italiani.

PROACTIVA OPEN ARMSPROACTIVA OPEN ARMS open armsNICOLA FRATOIANNI A BORDO DI OPEN ARMS

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...