attico bertone

SCONTI, SPONSORIZZAZIONI E FATTURE A SUA INSAPUTA, ECCO I “MISTERI” DELL' ATTICO DI BERTONE – I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE FURONO IN PARTE PAGATI DAL “BAMBIN GESÙ” ALL’IMPRENDITORE BANDERA CHE POI “DONÒ” I SOLDI ALLO STESSO OSPEDALE - A CHE PRO? IL RAPPORTO CON BERTONE GLI PORTERÀ FORTUNA

Corrado Zunino per “la Repubblica”

 

fotomontaggi su tarcisio bertone by spinozafotomontaggi su tarcisio bertone by spinoza

Attorno alla ristrutturazione dell' attico (296 metri quadrati) del cardinal Tarcisio Bertone, segretario di Stato pensionato nell' agosto 2013 da Papa Francesco, sono accadute nell' ordine queste cose. Realizzata nell' autunno 2013, la ristrutturazione è costata 310 mila euro: il cardinale sostiene di averli versati di tasca sua. «Ho girato al Governatorato la somma dal mio conto», ha recentemente detto al Corriere della Sera, «ho pagato per un appartamento non mio che resterà alla Santa Sede».

 

La ditta che ha eseguito i lavori - la romana Castelli Re costruzioni dell' imprenditore cremonese Gianantonio Bandera, 61 anni - sostiene, poi, che sul preventivo iniziale ha offerto uno sconto (accettato dal condomino) del 50 per cento: i lavori a pieno costo, quindi, sarebbero costati 620 mia euro. Ci sono nuovi documenti, ancora, che dicono come almeno 200 mila euro per rifare l' immobile siano stati versati dall' ospedale pediatrico Bambino Gesù, così vicino al cardinale di Vercelli. Bertone ha provato a spiegare: «Ho saputo dopo che erano state presentate fatture anche alla Fondazione Bambino Gesù, escludo in modo assoluto di aver mai dato indicazioni o autorizzato la Fondazione ad alcun pagamento».

BERTONE PROFITIBERTONE PROFITI

 

Ecco le prime domande sorgere. Ma perché un' azienda edile in un periodo di profonda crisi del settore scontà di metà il suo preventivo, lavorando in perdita? E perché un ospedale pediatrico, il più importante in Italia, 25 mila ricoveri l' anno, dovrebbe pagare i due terzi della ristrutturazione del superattico di un cardinale?

 

Già. Ma non sono finite le domande a proposito del terzo piano di via San Carlo in Vaticano, l' ultima casa romana ad entrare di slancio nelle cronache italiane dopo l' immobile del ministro Lunardi, la terrazza del cardinale Dias, l' appartamento acquistato a sua insaputa del ministro Scajola.

ATTICO DI TARCISIO BERTONE  ATTICO DI TARCISIO BERTONE

 

Il cardinale Bertone con una lettera inviata l' 8 novembre 2013 al presidente dell' ospedale, il bertoniano Giuseppe Profiti, e pubblicata da Il Tempo, fa sapere che sarà sua cura «fare in modo che la copertura economica occorrente alla realizzazione degli interventi venga messa a disposizione della Fondazione».

 

Che significa? Che il Bambino Gesù paga una parte cospicua della ristrutturazione cardinalizia e poi si riprende i soldi dall' impresa? È così. Dopo averci rimesso (sconto del 50 per cento), l' imprenditore Bandera ha chiesto per iscritto - 20 ottobre 2013 - di poter restituire l' incasso, 310 mila euro, fin lì realizzato: riverserà la cifra all' ospedale in due tranche affinché acquisti «attrezzature per curare i bambini». Cosa chiede in cambio, il ristrutturatore? Una piccola sponsorizzazione, «il nome della sua azienda ricordato su queste attrezzature».

ATTICO DI TARCISIO BERTONEATTICO DI TARCISIO BERTONE

 

Ecco, un impressionante turnover di assegni e promesse, andata e ritorno, ruota attorno all' attico del cardinale più contestato. L' ex presidente del Bambino Gesù, Giuseppe Profiti, già finanziere, lui rimosso dal vertice dell' ospedale lo scorso gennaio, allo strano coté di pagamenti e donazioni aggiungerà questa altrettanto strana spiegazione: la parcella pagata in un primo momento dall' ospedale, dirà, si giustificherebbe con la necessità di utilizzare la casa del cardinale quale punto di riferimento per incontri e attività di ricerca fondi.

 

grande grosso e bertonegrande grosso e bertone

Bertone superstar aiuterebbe il Bambino Gesù nel fundraising a scopi umanitari, ma lo stesso Pro- fiti non sa dire se il cardinale è a conoscenza dell' occupazione futura del suo ampio salotto. Tra l' altro il manager, confermando di aver versato 200mila euro, contraddice Bertone, che invece sostiene di aver pagato 300 mila euro di tasca propria. La ristrutturazione è costata 310 mila euro e uno dei due - manager o cardinale - non dice la verità.

 

Nelle biografie delle persone che ruotano intorno alla corte bertoniana, e nei vantaggi da loro ottenuti, si trovano più risposte che nelle parole rilasciate. L'imprenditore edile Bandera è un ingegnere a cui l' incontro di Tarcisio Bertone cambia il destino. L' ingegnere costruisce parcheggi per le parrocchie di Genova, dove Bertone è nominato arcivescovo nel dicembre 2002. Cattolico e fedele, Bandera diventa presto Magistrato della Misericordia, fondazione che amministra i beni della diocesi destinati ai poveri.

BERTONE E BERGOGLIO c a ac d e a a c BERTONE E BERGOGLIO c a ac d e a a c

 

Un patrimonio enorme. In loco il costruttore spende il nome del nuovo protettore per partecipare alle gare per i porti turistici di Santa Margherita e Lavagna, ma è a Roma che troverà il business più largo: quando Bertone rientra in Vaticano - ottobre 2003 - lui ne segue le orme.

 

Nella capitale l' ingegnere viene nominato membro del cda dell' impresa che realizzerà il nuovo polo proprio del Bambino Gesù - auditorium, parcheggi interrati, nuovi poliambulatori e laboratori, solo per quest' ultimi un appalto da 26 milioni - e restituirà la cortesia rifacendo casa Bertone con sconti e donazioni.

 

VESPA BERTONE VESPA BERTONE

Non è andata bene all' imprenditore cremonese, però. I costi dei lavori all' attico sono cresciuti di altri 100 mila euro, non ha onorato la promessa di elargizione e ha chiuso la ditta Castelli Re. Con il declino in Vaticano del cardinal Bertone, Bandera è volato lontano, in Iraq, a cercar fortuna.

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…