torino piazza san carlo

PER COLPA DI CHI? - SI ALLARGA L'INCHIESTA SUGLI INCIDENTI A PIAZZA SAN CARLO, DURANTE JUVENTUS- REAL MADRID - I PM INDAGANO PER OMICIDIO COLPOSO E SONO PRONTI A NOTIFICARE PIÙ DI 10 INVITI A COMPARIRE - LA SINDACA APPENDINO A GIUGNO ERA STATA ISCRITTA NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI PER LESIONI PERSONALI COLPOSE

CHIARA APPENDINO

Simona Lorenzetti per il “Corriere della Sera”

 

A cinque mesi esatti dalla tragedia di piazza San Carlo, l'inchiesta sembra essere arrivata a una svolta decisiva. Sarebbero infatti più di dieci inviti a comparire che la Procura di Torino è pronta a notificare.

 

Sono passati centocinquanta giorni da quando un'ingiustificata e incomprensibile ondata di panico scatenò l'inferno nel salotto elegante della città, subito dopo il terzo gol del Real Madrid nella finale di Champions contro la Juventus, provocando la morte della 38enne Erika Pioletti e il ferimento di 1.526 persone. Le accuse di omicidio colposo e lesioni gravissime colpose sono state mosse finora solo a due manager di Turismo Torino, l' ente che su delega di Palazzo Civico ha organizzato l' evento del 3 giugno.

TORINO PIAZZA SAN CARLO 2

 

Maurizio Montagnese e Danilo Bessone, rispettivamente presidente e direttore generale della società, sono stati interrogati dai pm Vincenzo Pacileo e Antonio Rinaudo nella prima fase dell' inchiesta, a fine giugno.

 

In quelle stesse frenetiche giornate, anche la sindaca Chiara Appendino è stata indagata: ma solo per lesioni personali colpose in seguito alle denunce presentate nei suoi confronti da alcuni tifosi feriti. Il titolo di reato è una differenza importante, non solo per le pene previste (fino a 7 anni per l' omicidio colposo e fino a 3 mesi per le lesioni), ma anche per le ricadute politiche delle differenti imputazioni.

TORINO PIAZZA SAN CARLO 1

 

Dopo quelle prime iscrizioni, il quadro è diventato via via più chiaro. Sempre più completo. Decine di testimoni, ascoltati negli uffici della Digos, avrebbero infatti consentito di ricostruire con maggiore chiarezza i ruoli ricoperti da coloro che erano stati chiamati a organizzare l' evento in piazza San Carlo.

 

Mentre le anticipazioni della consulenza tecnica, che ha preso in esame le misure di sicurezza e il piano di emergenza adottati, avrebbero fornito altre importanti risposte e chiamato in causa una platea più ampia di responsabili.

PIAZZA SAN CARLO

 

Uno dei nodi centrali dell' inchiesta ha riguardato l'allestimento della piazza. È su questo fronte che sarebbero emerse le lacune e le carenze più preoccupanti: mancava una pianificazione e non esisteva un piano di emergenza in caso di pericolo. E poi c'erano le transenne: quando è scoppiato il caos, i tifosi hanno cercato invano di abbandonare la piazza ma le vie di fuga erano bloccate dalle barriere. E così l'intera area si è trasformata in una trappola.

 

PIAZZA SAN CARLO 3

Sono stati questi elementi a consentire agli inquirenti di avere un quadro più completo di quanto accaduto nella tragica serata del 3 giugno. E soprattutto di capire cosa non ha funzionato. L' indagine si è pertanto allargata, coinvolgendo oltre dieci persone che hanno operato in diversi ambiti: dal Comune alla questura, dai vigili del fuoco alla Commissione di vigilanza, fino ad arrivare alla polizia municipale.

PIAZZA SAN CARLO 1

 

Sulla scrivania del procuratore capo Armando Spataro sono fermi, in questo momento, gli inviti a comparire. Verranno consegnati nei prossimi giorni, ma difficilmente prima di domenica, quando si svolgeranno le elezioni regionali siciliane con il rischio di alimentare una bufera politica. Poi, dopo il voto, si terranno i primi interrogatori. L'obiettivo della Procura è chiaro: chiudere l' inchiesta entro la fine dell' anno.

PIAZZA SAN CARLOIL RAGAZZO CON LO ZAINETTO A PIAZZA SAN CARLOTORINO PIAZZA SAN CARLO 6TORINO PIAZZA SAN CARLO 5TORINO PIAZZA SAN CARLOTORINO PIAZZA SAN CARLO 4

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...