LA SITUAZIONE È DRAMMATICA? NO, È GRAMMATICA! - CIRCA SETTE ITALIANI SU DIECI INCIAMPANO IN ERRORI GRAMMATICALI, SIA NELLO SCRIVERE CHE NEL PARLARE - COLPA ANCHE DELLE ABBREVIAZIONI DA TELEFONINO, DEI CHATBOT DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE E DEL CALO DELLA SCRITTURA A MANO - GLI STRAFALCIONI PIÙ DIFFUSI? L’APOSTROFO, L’USO DEL CONGIUNTIVO E DEI PRONOMI. E POI “PULTROPPO”, “PROPIO”, “AVVOLTE”, "SALCICCIA", "CORTELLO”...
Estratto dell’articolo di Valentina Santarpia per www.corriere.it
“Qual’è”, “pultroppo”, “propio”, “avvolte”, “al linguine”, "salciccia", "cortello" senza dimenticare gli imperdibili “c'è ne” e “c'è né” oppure le abbreviazioni da telefonino, da "tt questo" a "ke fai?": eccoli alcuni tra gli errori di grammatica più comuni tra gli italiani.
Secondo un'indagine condotta da Libreriamo, media digitale dedicato ai consumatori di cultura, realizzata su circa 1600 italiani di età compresa tra i 18 e i 65 anni, attraverso un monitoraggio online sui blog, forum e i principali social network e coinvolgendo un panel di 20 esperti (tra sociologi e letterati), sette italiani su dieci litigano con la grammatica, e commettono errori inquietanti nello scritto, ma anche nel parlato.
[…]Secondo gli esperti, è importante leggere con regolarità (66%), scrivere a mano (43%), evitare di usare frequentemente chatbot di intelligenza artificiale (55%), diminuire l'abuso di neologismi e parole straniere (51%), ma anche allenare la mente giocando con le regole della lingua italiana (47%).
Vediamo allora quali sono gli inciampi più comuni.
L’apostrofo (62%) […] Quando si mette? Semplice, con tutte le parole femminili, quindi: un’amica sì, un amico no. E quindi apostrofo? Si tratta di elisione: non si può dire lo apostrofo, diventa quindi l’apostrofo. Infine c’è anche il troncamento: un po’ vuole l’apostrofo, perché si tratta del troncamento della parola ‘poco’.
L’uso del congiuntivo (56%) – Il congiuntivo rappresenta il vero tallone d’Achille di moltissimi italiani. Quanti strafalcioni sentiamo ogni giorno anche, e soprattutto, in televisione? […]
I pronomi (52%) – L’uso corretto dei pronomi è un altro grande errore commesso dagli italiani. “Gli ho detto che era molto bella”. In questo caso, in riferimento ad una persona di sesso femminile, bisogna usare il pronome “le” […]
amori grammaticalmente scorretti 18
La corretta declinazione dei verbi (50%) - Un errore molto diffuso, sia nel parlato che nello scritto, riguarda la declinazione dei verbi, specialmente per quanto concerne l'uso dei tempi verbali e la scelta dell'ausiliare. Confondere l'uso dell'ausiliare essere con avere (ad esempio, dicendo "ho andato" invece di "sono andato") è un errore comune. […]
L’uso della C o della Q (48%) – Classico errore che i più distratti si portano dietro dalle elementari. Se nella lingua parlata l’errore non si nota, è nello scritto che s’incappa nell’errore. […]
Ne o né? (44%) – Un altro di quegli errori “da penna rossa”. L’accento su “né” si utilizza quando questo vuole essere utilizzato come negazione. Nel caso in cui non sia presente la negazione, ne deve essere utilizzato senza accento.
La punteggiatura (39%) – Non si può negare. Qui tutti sono caduti almeno una volta. Virgole, punti e virgola, due punti, non vanno mai usati a casaccio. Ogni segno di punteggiatura ha la propria regola. […]
Un po, un po’ o un pò? (37%) – Pur scorretta, la grafia “pò” con l’accento risulta sempre più diffusa. […] La grafia corretta è “un po’ ” con l’apostrofo, perché la forma è il risultato di un troncamento.
E o ed? A o ad? (35%) – Sicuramente, almeno una volta nella vita, chiunque ha avuto il dubbio su quale congiunzione usare nel vostro messaggio. È semplice: l’aggiunta della ‘d’ eufonica deve essere fatta solo nel caso in cui la parola che segue cominci con la stessa vocale con cui termina la parola precedente. Quindi: vado ad Amburgo; Era felice ed entusiasta.


