giorgia meloni giovanni gozzini

IL SOLITO PARAGURU CHE PREDICA BENE E RAZZOLA MALISSIMO - NEI SUOI LIBRI IL PROFESSOR GOZZINI, CHE HA DEFINITO LA MELONI “VACCA, SCROFA, ORTOLANA”, SI PONE COME LO STUDIOSO DELLE BUONE MANIERE CONTRO LA DEGENERAZIONE DEL LINGUAGGIO DELLA TV DI BERLUSCONI - L’ASPETTO PIU’ COMICO? IN UN LIBRO CRITICO SU PIKETTY, GOZZINI E’ SULLA STESSA LINEA DELLA MELONI: ACCUSA LA FINANZA GLOBALE, LAMENTANDO PERDITA DI SOVRANITÀ DEI SINGOLI STATI...

Dagoreport

 

GIOVANNI GOZZINI

“Vacca, scrofa… ortolana”: dove siamo, al “Grande Fratello”? No, escono dalla bocca di un docente in “New media” del “Comitato per la didattica in Scienze della Comunicazione”, cioè da colui che insegna la comunicazione ai ragazzi, da colui che con i suoi “saggi”, pubblicati per superare i concorsi universitari secondo le demenziali regole dell’Anvur, ha per anni attaccato le tv di Berlusconi perché usavano questo linguaggio.

 

Il docente Giovanni Gozzini è figlio di Mario Gozzini, l’ex senatore della Sinistra indipendente che ha legato il suo nome alla legge che concede benefici ai detenuti, e della teologa Wilma Occhipinti anch’essa docente universitaria (vale la pena ricordare che i docenti universitari si selezionano tra di loro sulla base di regole farsa che definiscono “scientifiche”, ma vengono pagati con i soldi di tutti).

gli insulti a giorgia meloni di gozzini

 

Leggiamo alcuni passi dai testi di Gozzini (le cui pubblicazioni, che hanno influenza zero sulla realtà, non sono neanche open access tipico di chi non le vuole far conoscere). Gozzini insegna all’Università di Siena dove, sul sito ufficiale di ateneo si presenta in tuta da sci e occhiali neri.

 

In “L’Italia di Berlusconi come problema storiografico” (in “Italia Contemporanea”, 2013, pp. 645-658), Gozzini scrive che “il dibattito politico non è più l’incontro di boxe educata alle regole dei tempi di Jacobelli: è diventato wrestling: racconto sceneggiato e diretto da una regia, dove non interessa capire bensì fare il tifo e vedere chi vince alla fine” (p. 655); da qui l’emergere di un linguaggio non appropriato, quello usato da lui, appunto!

In “La mutazione individualista. Gli italiani e la televisione 1954-2011”, altro saggetto contro Berlusconi, Gozzini se la prende persino con il Gabibbo, definito “alfiere dei sentimenti popolari contro i potenti” ma, in realtà, solo “un testimonial pubblicitario”.

giovanni gozzini 7

 

È una televisione provocatoria quella di Striscia la Notizia e di Blob, parodica, decostruita e fatta di sé stessa: “Il posto della televisione materna e pedagogica del monopolio viene preso dalla neotelevisione commerciale, con i suoi tratti distintivi: la serialità ripetitiva, la conversatività affabulatoria, la proposta trasgressiva, l’esercizio demenziale”… e almeno questo Gozzini, l’ha imparato.

 

giovanni gozzini 5

In “Siamo proprio noi”, saggio del 2011 in un libro a cura di P. Ginsborg e E. Asquer, Gozzini riferisce che la nuova televisione (cioè quella di Berlusconi) muta il rapporto degli italiani con la politica: “Non più un forum comunicativo di confronto tra opinioni regolato dalle leggi, bensì una narrazione con buoni e cattivi, vincitori e vinti, dove ciò che avvince e interessa è soltanto il risultato finale della partita» (pp. 17-8): avete già sentito questo passaggio? Ma certo, è Gozzini che in un libro (scientifico) ripete quello che ha già scritto in un altro libro (sempre scentifico e sempre indicizzato Cineca, Iris, Scopus, Doi e tutte le sigle incomprensibili che servono solo per andare in cattedra).

 

Nella trasmissione nella quale ha insultato Giorgia Meloni, Gozzini la attacca perché Meloni non sostiene Draghi il quale, come prima Monti, ha dichiarato che “si devono cedere quote di sovranità”, aspetto sul quale la Meloni non ci sente.

 

giovanni gozzini 4

Ma attenzione: leggiamo cosa scrive il coerente Gozzini in un altro suo saggetto intitolato: “Capitalismo e ineguaglianza: note in margine a Thomas Piketty” (in, “Passato e presente”, 2015 pp.115-126): “Troppo preoccupato di formulare leggi generali del capitalismo e di accreditare il ritorno a una sorta di ancien regime plutocratico ed ereditario, Piketty (ndr, Gozzini lo considera troppo a destra) lascia sullo sfondo un fattore nuovo nel processo di accumulazione del capitale: la crescita della leva finanziaria. Rivoluzione informatica e derivati gonfiano una bolla ormai priva di rapporto con la ricchezza reale.

 

Di qui deriva buona parte della capacità delle élite ricche statunitensi di lasciare al resto della società, meno pratica delle leve finanziarie, solo le briciole. D’altra parte, il potere di controllo, regolazione ed imposizione fiscale degli stati nazionali su questa ricchezza capace di muoversi su scala globale senza frontiere appare ormai del tutto insufficiente”. Praticamente quello che sostiene la Meloni!

 

giovanni gozzini 6

Meglio tacere del testo su Gorbacëv la cui tesi, sostanzialmente, è la solita: Gorbacëv si è dovuto piegare all’Occidente mentre Cuba ha resisto con un ottimo sistema sanitario…

Ma il ministro dell’Univerisità non può, almeno una volta, una, licenziare uno di questi baroni autoprodotti pagati con i soldi delle tasse e mandarlo a fare l’ortolano?

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…