cougar milf sesso porno toyboy

IL TEST DEL DNA SUL BIMBO DELL’INFERMIERA DI PRATO CONFERMA: IL PADRE È IL 14ENNE A CUI DAVA RIPETIZIONI E CON CUI AVEVA INSTAURATO UNA RELAZIONE CLANDESTINA - IL MARITO DELLA DONNA, CORNUTO E MAZZIATO, SCOPRE ORA CHE IL BIMBO CHE PER CINQUE MESI HA PENSATO SUO E’ DI UN RAGAZZINO CHE, ALL’EPOCA DEL CONCEPIMENTO, ERA 13ENNE - MA ORA EMERGE UN ALTRO DATO: PROBABILMENTE IL MARITO SAPEVA DELLA RELAZIONE - L’INCHIESTA POTREBBE RIVELARE ALTRI COLPI DI SCENA: IL RISCHIO DI UN'AZIONE LEGALE, L’INTERVENTO DEL TRIBUNALE DEI MINORI E QUELLE RIVELAZIONI ALLE AMICHE A CUI DISSE…

Marco Gasperetti per il “Corriere della Sera”

 

SESSO CON MINORENNI

Era tutto vero. Le lezioni trasformate in incontri amorosi, i messaggi via smartphone e chat a volte espliciti e spesso disperati. E soprattutto era vero che da quell' impossibile rapporto era nato un bambino che oggi ha compiuto cinque mesi e che un padre ha sempre creduto fosse suo figlio. Non erano le fantasie di un ragazzino, all' epoca dei fatti tredicenne, le strane storie su una relazione durata per due anni con una donna di 35 anni, amica di famiglia, che lo aiutava con ripetizioni quasi quotidiane a migliorare il suo inglese stentato e poi gli mandava sms di amore e gelosia.

 

La conferma è arrivata ieri sera dal test del dna ed è questa la prova definitiva, al di là di ogni ragionevole dubbio, che la signora, sposata con un figlio di 7 anni, che di lavoro assiste gli anziani a domicilio a Prato, è la responsabile, in quando adulta, di quella relazione con un adolescente poco più che bambino. Anche il marito sapeva della relazione, probabilmente.

 

SESSO A SCUOLA 4

La donna è stata inquisita con l'ipotesi di reato di atti sessuali nei confronti di minore, ma l' inchiesta non è finita e potrebbe riservare altre sorprese. Nei prossimi giorni la procura ha deciso di ascoltare «come persone informate sui fatti» alcune amiche della donna alle quali l' operatrice sanitaria avrebbe raccontato nel periodo della gravidanza che quel bambino non era di suo marito. E forse, come è scritto nella denuncia presentata dalla famiglia dell'adolescente che ha fatto partire le indagini, le aveva anche svelato il suo segreto: «Il bimbo è di un mio studente al quale faccio ripetizione».

 

La loro testimonianza, insieme al dna, per la procura può essere fondamentale per ricostruire l'intera vicenda ed eventualmente accertare se ci sono altri reati da perseguire. Ieri, come avevano annunciato i suoi legali, Mattia Alfano e Massimo Nistri, la donna alle 17 si è presentata in procura per una dichiarazione volontaria. Che ben presto si è trasformata in un interrogatorio.

 

SESSO CON MINORENNE

«La nostra assistita ha rinunciato ai termini a compartire, cioè la possibilità di chiedere tre giorni di tempo prima di rispondere alle domande dei pm - ha spiegato l' avvocato Massimo Nistri - ed il risultato è stato un colloquio assolutamente distensivo e sereno, ma di più non possiamo dire perché l'interrogatorio è stato secretato dalla procura».

 

La donna è stata ascoltata dai sostituti procuratori Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli alla presenza della procuratore Giuseppe Nicolosi e di Gianluca Aurilia, dirigente della squadra mobile. Il marito della donna, che l' ha accompagnata, è stato portato in un' altra stanza. Indiscrezioni parlano di un atto liberatorio, durato quasi tre ore, nel quale l' operatrice sanitaria dopo aver appreso delle analisi del dna non ha avuto alcun momento di sconforto.

 

Il marito forse sapeva della relazione di sua moglie e aveva capito che quel secondo figlio non era suo. Ma sembra avesse accettato la situazione e anche ieri sera, dopo l' interrogatorio, ha lasciato il Palazzo di Giustizia insieme alla moglie.

 

SESSO CON L'INSEGNANTE

«E adesso che cosa succede, rischio di perdere mio figlio?», aveva chiesto agli investigatori venerdì, quando con la moglie era andato in questura per dare il suo assenso all' analisi del dna. Ed è questo uno degli interrogativi ancora senza risposta di tutta questa vicenda. Perché adesso, codice alla mano, la famiglia del ragazzino potrebbe avviare un' azione di riconoscimento della paternità e avviare un' azione legale. Ma essendo il padre minorenne e con un' età inferiore a 16 anni sarebbe il giudice a dover decidere. Insomma il tribunale dei minori potrebbe decidere d' ufficio.

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…