fucile ad aria compressa

LE CONSEGUENZA DELLA NOIA - A TORINO DUE RAGAZZINI DI 16 E 17 ANNI SI METTONO A SPARARE SUI PASSANTI CON UN FUCILE SEMIAUTOMATICO AD ARIA COMPRESSA E UNA SCORTA DI PROIETTILI IN PLASTICA - L’ARMA HA UNA GITTATA CHE PUÒ SUPERARE I 50 METRI, PER QUESTO RENDE LO STRUMENTO POTENZIALMENTE PERICOLOSO, SOPRATTUTTO SE I PALLINI COLPISCONO AL VOLTO - FERMATI DAI CARABINIERI, I DUE HANNO AMMESSO: “ABBIAMO FATTO DAVVERO UNA GROSSA CAZZATA. SAPEVAMO DI SBAGLIARE, MA PENSAVAMO DI NON ESSERE SCOPERTI”

Gianni Giacomino per “la Stampa”

 

FUCILE AD ARIA COMPRESSA

Per ingannare un po' il tempo in questo periodo di lockdown due minorenni di Mathi Canavese, un paese ad una trentina di chilometri da Torino, hanno scelto un gioco rischiosissimo. Come fanno i veri cecchini si sono appostati sul tetto di una casa e hanno iniziato a sparare in strada sui passanti dei pallini di plastica dura con un fucile da softair. Follia. Anche perché, se uno di quei pallini, avesse centrato in un occhio qualcuno lo avrebbe sicuramente accecato, tenuto conto della potenza del fucile ad aria compressa, innescato da una batteria elettrica. Un modello che può essere programmato per sparare un colpo singolo, ma anche scaricare a raffica.

 

FUCILE PER SOFTAIR

Non solo. Quando, allertati da alcune persone, i carabinieri di Mathi sono arrivati in zona per capire chi sparava e, soprattutto, da dove, sono diventati pure loro bersaglio dei due studenti che sono stati identificati e denunciati per «esplosioni pericolose» e segnalati alla procura dei minori. Uno di loro è anche stato sanzionato con 400 euro (280 se saranno pagati in cinque giorni) per aver violato le normative anti-Covid visto che era a casa dell' amico senza un motivo essenziale.

 

Dove, da quello che sono riusciti a ricostruire i militari, comandati dal capitano Silvio Cau, era arrivato con il nuovo fucile semiautomatico che sarebbe stato acquistato dai due ragazzi di 16 e 17 anni mettendo insieme un po' dei loro risparmi, più o meno 450 euro. Ovviamente gli investigatori hanno impiegato pochi minuti per localizzare il punto dal quale partivano qui piccoli proiettili che avevano anche picchiato più volte contro la vetrina di un negozio e allarmato i proprietari. A questo punto i carabinieri hanno deciso di bussare nella casa abitata dalla famiglia di uno dei due ragazzi.

AK 47 DA SOFTAIR

 

Lo studente ha aperto subito e, quando si è trovato davanti le divise, in un primo tempo ha negato. Ma era parecchio agitato. E peccato che su un tavolo ci fosse la busta che conteneva circa un chilo di proiettili in gomma, simili a quelli che poco prima avevano sibilato proprio vicino a un brigadiere. Quando ha capito di essere finito nei guai il 16enne ha chiamato l' altro «amico cecchino» che era rimasto sul tetto.

 

Poco dopo è spuntato da una botola con il semiautomatico per softair in alluminio, fibra di vetro e acciaio, marca «Bolt B4 MK18». Che, come si legge sui siti web specializzati per gli appassionati di softair, «replica il fucile più utilizzato dai reparti speciali americani». Un' arma con una gittata che può superare i 50 metri, per questo rende lo strumento potenzialmente pericoloso, soprattutto se i pallini colpiscono al volto una persona senza protezioni. Quelle che di solito indossa chi gioca a soft air, l' attività ludica basata sulla simulazione di azioni militari senza essere violenta.

 

PISTOLE E FUCILI SOFTAIR

Ovviamente all' arrivo dei carabinieri i genitori non c' erano. Quando i due minori - probabilmente era la prima volta che provavano ad utilizzare l' arma - si sono ritrovati in caserma con i genitori, davanti al luogotenente Mario Mura, non hanno cercato giustificazioni: «Abbiamo fatto davvero una grossa cazzata, ci dispiace, sapevamo di sbagliare, ma pensavamo di non essere scoperti».

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…