treviso 1

FARE TREVISO A CATTIVO GIOCO: SHOPPING SELVAGGIO E SPRITZ MA GLI OBITORI SONO STRACOLMI - IL SINDACO DEL CAPOLUOGO HA DOVUTO CHIUDERE LA VIA PRINCIPALE  PER ARGINARE LA FOLLA DEGLI ACQUISTI NATALIZI NEL GIORNO IN CUI IN VENETO SI SONO REGISTRATI PIÙ DI 4 MILA CASI, QUASI IL DOPPIO DELLA LOMBARDIA: È LA REGIONE CON PIÙ CONTAGI - POLITICA E IMPRENDITORI SI SONO BATTUTI PER EVITARE UNA SECONDA STRETTA. COSA DICE ZAIA?

Federico De Wolanski per “la Stampa”

 

TREVISO 1

Una regione gialla da allarme rosso. E una provincia medio piccola, Treviso, dove le strade dello shopping si riempiono, mentre gli obitori si affollano di salme Covid. Siamo nel Veneto del presidente Luca Zaia, che nella primavera scorsa venne chiuso in lockdown totale per l' esplosione della pandemia anche negli ospedali e nelle case di riposo, e che nella cosiddetta seconda ondata è stato lasciato libero di muoversi.

 

Hanno vinto il pressing asfissiante delle imprese piccole e grandi che non volevano più chiudere, e il piano di aumento sostanziale dei posti letto Covid negli ospedali di tutta la regione deciso e attuato fin dall' inizio dell' estate, garantendo così di poter gestire più malati rispetto ad altre regioni.

 

TREVISO

Il risultato di questo liberi tutti oggi è però un aumento inarrestabile di contagi e decessi. Il primato va a Verona, ma nella provincia d' origine del governatore, Treviso, negli ultimi giorni le bare hanno riempito anche la chiesetta dell' ospedale del capoluogo e quella del cimitero del comune di Montebelluna tanta era la pressione dell' ondata di morti registrati in corsia. E le case di riposo non sono state da meno.

 

Ricorda quanto avvenne a Bergamo, che nella prima ondata era zona rossa. Ma oggi il Veneto locomotiva d' Italia lavora, consuma, compra va e viene. E la piccola Treviso con lui.

 

La prova l' ha data quest' ultimo fine settimana, mentre si scoprivano oltre 1.000 nuove positività il sindaco del capoluogo ha dovuto chiudere la principale strada dello shopping per arginare la folla degli acquisti natalizi. È stato svuotare il mare con il cucchiaino, un po' come aveva provato a fare una delle ultime ordinanze del presidente Zaia vietando «attività motoria» nei centri storici, ma senza bloccare gli spostamenti tra i comuni.

 

 

Una norma pressoché impossibile da applicare. E infatti la folla non si è fermata, incurante anche dei richiami arrivati dal direttore generale dell' azienda sanitaria locale, Francesco Benazzi: «Sono sconcertato da tanta gente in giro, non capisco come faccia a non rendersi conto della situazione».

 

TREVISO

Ma il rimanere aperti, liberi, gialli, era anche quello che chiedevano i commercianti, i rappresentanti di tutte le categorie produttive che il 15 ottobre scorso, poco dopo la decisione del governo di imporre il coprifuoco ai locale alle 18 invasero le piazze del Veneto. Prima fra tutte proprio Treviso. Gridavano allo scandalo, tutti volevano lavorare. Condanne plateali al Dpcm arrivarono anche dall' assessore regionale al turismo Federico Caner che davanti una piazza gremita rivendicò «l' autonomia di poter decidere».

 

 

LUCA ZAIA

Quel giorno i contagiati in Veneto erano 18.509; oggi, due mesi dopo, sono 90.699. A Treviso c' erano 3.861 positivi, oggi sono 15.456. In Veneto c' erano stati fino ad allora, da febbraio, 2.341 decessi; oggi sono 4.800. E a scuole chiuse non si è trovato null' altro su cui scaricare la responsabilità del contagio prima attribuita ovunque agli studenti untori.

Il crescere dei numeri viene giustificato con l' altissimo numero di tamponi che vengono eseguiti, in massima parte con il sistema del tampone rapido che ha per natura una percentuale di incertezza e ha decretato l' ennesima frattura tra Zaia e il virologo Crisanti, a primavera un lume nella nebbia, ora ostracizzato.

 

luca zaia

Ma se si continua a pescare, e prendere, vuol dire che il virus non si è fermato e anzi, cresce. Il presidente Zaia parla di situazione di "plateau", l' altopiano sanitario che dovrebbe precedere il calo (atteso e sperato) dei casi. Ma i numeri in Veneto sono in costante crescita ovunque. I grafici regionali parlano chiaro: puntano tutti verso l' alto. I numeri di dicembre sono ancora più espliciti: 45 mila positività in più e quasi mille morti in una dozzina di giorni. La provincia di Verona ne ha contati oltre 200, Vicenza 230, quella di Treviso quasi 130, poco meno Padova. Crescono i ricoveri nei reparti Covid, ma crescono anche quelli nelle terapie intensive. In tutto i ricoverati sono oltre 3.400 mila, oggi, tra ospedali e strutture territoriali. A inizio mese erano circa tremila.

 

L' incondizionata fiducia nel sistema veneto vacilla, agli appelli dei medici che già prima di dicembre imploravano la zona rossa si uniscono oggi i familiari di anziani ricoverati in casa di riposo che lanciano petizioni chiedendo al Governatore «decisioni impopolari, ma per la salute di tutti».

 

Si parla di chiusura, e non di limitazioni al consumo in piedi nei locali com' è stato fatto con l' ultima ordinanza «giallo plus» come l' ha chiamata il governatore, o sospensioni del traffico dello shopping.

 

Si aggiungono piccoli divieti per non vietare davvero. E il risultato è nullo, anzi, come avvenuto ieri nel Veneziano ci si ritrova con chi organizza feste abusive e ritrovi sotterranei come ci fosse il proibizionismo. La furbizia e l' incoscienza purtroppo, sono di casa. Per Natale anche il Veneto ha fatto coro contro chi contestava le limitazioni, ma in questa situazione le festività rischiano di essere un nuovo veicolo di contagio.

luca zaia

Gli ospedali certo reggono.

Gli obitori meno. E sotto l' albero non c' è vaccino.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…