luca palamara alessandro sallusti piercamillo davigo

TOGA SGUALCITA – IL TRIBUNALE DI PADOVA HA ARCHIVIATO LA QUERELA PRESENTATA DA “PIERCAVILLO” DAVIGO CONTRO SALLUSTI E PALAMARA: L’EX PM CHIEDEVA LA CONDANNA PER ALCUNI PASSAGGI DEL LIBRO “IL SISTEMA” – “LIBERO” SVELENA: “ORA DAVIGO AVRÀ TEMPO PER CONCENTRARSI SULL'UDIENZA LA PROSSIMA SETTIMANA AL TRIBUNALE DI BRESCIA DOVE È ALLA SBARRA PER RIVELAZIONE DEL SEGRETO…”

Paolo Ferrari per “Libero quotidiano”

 

piercamillo davigo

Da "giustizialista" a possibile "giustiziato". È il destino di Piercamillo Davigo, ex pm di Mani pulite e magistrato simbolo del rigore e della linea dura nei confronti di chi delinque, soprattutto se si tratta di politici.

 

Il tribunale di Padova ha archiviato questa settimana la querela presentata da Davigo nei confronti del direttore di Libero Alessandro Sallusti e di Luca Palamara, ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati, da lui accusati di avergli leso «l'onore e la reputazione professionale». Il motivo? Un capitolo del libro "Il Sistema", scritto da entrambi per Rizzoli, in cui erano stati ricostruiti alcuni episodi della vita di Davigo, ad iniziare dalla sua bocciatura nel 2018 per l'incarico di presidente aggiunto della Corte della Cassazione, il numero due dei magistrati italiani.

 

ALESSANDRO SALLUSTI INTERVISTA LUCA PALAMARA - IL SISTEMA

Palamara e Sallusti avevano poi raccontato la vicenda dell'esposto presentato da un magistrato romano nei confronti dell'allora procuratore di Roma Giuseppe Pignatone e gli scontri interni alla magistratura per la successione di quest' ultimo. Davigo, in particolare, aveva espresso la preferenza per l'attuale procuratore di Milano Marcello Viola, il magistrato che era stato "segnalato" durante una cena a cui avevano partecipato, oltre a Palamara e alcuni componenti del Csm, anche i parlamentari Luca Lotti e Cosimo Ferri. Quest' episodio era costato a Palamara il procedimento conclusosi con la sua radiazione. E Davigo era stato fra i componenti di quel collegio disciplinare.

 

Nel 2016, prima che scoppiasse lo scandalo delle nomine, Palamara era anche andato a pranzo con Davigo a Roma nei pressi del Csm alla trattoria "Lo zozzone". I due avevano discusso se fosse possibile trovare spazio per un'altra corrente della magistratura, oltre a quelle storiche di destra e di sinistra.

 

LUCA PALAMARA ALESSANDRO SALLUSTI

«Ebbi subito l'impressione che Davigo fosse estraneo alle logiche e ai meccanismi correntizi, ma credo che di lì a poco, eletto presidente dell'Anm, andò a sbatterci contro», raccontò Palamara. Davigo, in effetti, aveva creato una corrente, Autonomia&indipendenza, che inizialmente ebbe un grande successo. Andato in pensione, il gruppo si era sciolto come neve al sole e ora non ha più rappresentanti al Csm.

 

Tornando alla querela dell'ex pm di Tangentopoli, già lo scorso marzo era sta chiesta l'archiviazione non essendo emerso nulla di penalmente rilevante. Davigo, però, aveva immediatamente fatto opposizione, chiedendo anche che venissero svolte «ulteriori indagini».

 

Il gip Claudio Marassi, oltre a negare investigazioni che non potevano «contribuire all'acquisizione di elementi nuovi ed idonei a modificare la situazione attuale», ha deciso allora di archiviare definitivamente il fascicolo, «non sussistendo elementi incontrovertibili idonei a provare la penale responsabilità degli indagati».

Piercamillo Davigo

 

Archiviata la querela, Davigo avrà tempo per concentrarsi sull'udienza la prossima settimana al tribunale di Brescia dove è alla sbarra per rivelazione del segreto. I fatti risalgono alla primavera del 2020, quando Davigo aveva ricevuto dal pm milanese Paolo Storari i verbali degli interrogatori di Piero Amara, ex avvocato esterno dell'Eni, nei quali era descritta l'esistenza di una loggia paramassonica super segreta chiamata "Ungheria". A farne parte, magistrati, esponenti delle forze di polizia, professionisti, dirigenti. Scopo della loggia, quello di pilotare le nomine delle toghe al Csm ed aggiustare i processi nei confronti degli "amici". Davigo aveva fatto girare questi verbali, violando così, per i pm che l'hanno indagato, il segreto investigativo.

ALESSANDRO SALLUSTI LUCA PALAMARASALLUSTI PALAMARA

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2027 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...