marcello pesce

“U BALLERINU” NON BALLA PIU’ - ARRESTATO A ROSARNO IL BOSS DELLA ‘NDRANGHETA MARCELLO PESCE - ERA SFUGGITO ALLA CATTURA SEI ANNI FA (GRAZIE A UN SMS) E DA ALLORA ERA SCOMPARSO. E' STATO UNO DEGLI ARTEFICI DELL'ESPANSIONE AL NORD DELLE 'NDRINE - DA SARTRE A PROUST: LA BIBLIOTECA DEL BOSS

 

Alessia Candito per la Repubblica

Dopo sei anni di latitanza è finito in manette il boss Marcello Pesce, primula rossa dell'omonimo clan di Rosarno. Classe 1964, Pesce, detto 'U Ballerinu', era l'ultimo elemento di vertice del clan ancora in fuga.  Ad annunciare la fine della sua latitanza  è stata la stessa polizia di Stato con un tweet.

MARCELLO PESCEMARCELLO PESCE

 

Gli uomini della Squadra Mobile di Reggio Calabria e dello Sco lo hanno scovato in un appartamento al centro di Rosarno, dove si trovava insieme a due persone, finite in manette per favoreggiamento. Quando, attorno alle 5, gli investigatori hanno fatto irruzione, Pesce non ha opposto resistenza, né ha tentato la fuga. Ha solo chiesto di poter portare in carcere i suoi libri, perché a metà dell'Età della ragione di Sartre. Una libreria da intellettuale, la sua: tra i tomi nel covo anche Proust. 

 

Inquirenti e investigatori lo cercavano dall'aprile 2010, quando è riuscito a sfuggire alla cattura nell'operazione All Inside, salvato dal messaggio in codice "è nata una bambina, è nata una bambina" arrivato sul suo cellulare poco prima dell'irruzione dei carabinieri nel suo appartamento. Da allora, per sei anni, Marcello Pesce è diventato un'ombra.

 

Pur di scovarlo, gli uomini della Mobile hanno setacciato non solo le campagne di Rosarno, ma anche Milano e il suo hinterland dove per anni U Ballerinu ha gestito gli affari del clan e fatto transitare per l'Europa tonnellate di droga, ma senza dimenticare di fare la bella vita nei locali della movida. Per questo gli investigatori per anni non hanno dimenticato di setacciare anche lounge bar e discoteche di Milano.  

 

Al boss i locali sono sempre piaciuti, per questo i suoi lo hanno sempre soprannominato 'ballerino', in più qualche anno di università l'ha fatto e ci ha sempre tenuto a darsi un tono. Secondo alcuni, avrebbe anche bloccato sul nascere l'incipiente calvizie con un aiutino chirurgico che ha costretto gli investigatori a ritoccare le segnaletiche. Ma questo non ne ha cambiato il profilo criminale, né ha segnato una presa di distanza dalla storia del casato mafioso che ha sempre ostentato con orgoglio.

MARCELLO PESCEMARCELLO PESCE

 

Anima imprenditoriale dei Pesce, Marcello è stato fra quelli che più ha insistito per "diversificare" gli investimenti necessari per riciclare i milioni incassati con il traffico di droga, puntando alla colonizzazione societaria delle fertili terre del nord Italia. Anche lui però è sempre stato ben attento a non trascurare la "casa madre", per questo, insieme al cugino Francesco "Testuni", ha acquisito e gestito anche una serie di piccole squadre di calcio locali, buone per costruire il consenso in casa e reclutare nuove leve.

 

Da latitante ha accumulato condanne per oltre 16 anni di carcere per reati che vanno dall'associazione mafiosa al traffico e spaccio di droga, e adesso i giudici sono pronti a presentargli il conto. 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”