sfilata gucci ss23

UCCI UCCI, ARRIVA "IL DOPPIO" DI GUCCI - LA CASA DI MODA PRESENTA LA NUOVA COLLEZIONE PRIMAVERA/ESTATE 2023, IMPIEGANDO 68 COPPIE DI GEMELLI - IL DIRETTORE CREATIVO, ALESSANDRO MICHELE, HA DECISO DI AMBIENTARE LA SFILATA A "TWINSBURG", UNA CITTÀ IMMAGINARIA ABITATA DA GEMELLI: "È UNA RIFLESSIONE SULL’ALTERITÀ, SULL’ALTRO CHE VIVE DENTRO E AL DI FUORI DI TE - "IL PIÙ GRANDE POTERE DEL DOPPIO È CHE TI COSTRINGE AD AVERE CURA DI TE STESSO" - VIDEO

SFILATA GUCCI SS23

 

 

Michele Ciavarella per www.corriere.it

 

 

alessandro michele sfilata gucci ss23 2

«La grazia del loro amore duplicato ed espanso ha da sempre prodotto in me una fascinazione per il doppio, per ciò che sembra riflettersi uguale a se stesso. È in questa moltiplicazione speculare che colgo ogni volta un’aura di bellezza, così familiare e potente. Un miracolo pieno di tremore che sfida l’Impossibile»: comincia da qui la collezione primavera/estate 2023 di Gucci che Alessandro Michele fa svolgere a Twinsburg, città ideale abitata da gemelli.

sfilata gucci ss23 7

 

 Che siano reali o immaginari poco importa perché in realtà Twinsburg siamo noi. «Sono figlio di due madri: mamma Eralda e mamma Giuliana. Due donne straordinarie che hanno fatto della gemellitudine il sigillo ultimo della loro esistenza» scrive Michele nella sua lettera prima della sfilata (la madre di Michele era realmente una gemella, ndr).

 

Lo stesso direttore creativo si era presentato all’ultimo gala del Met con il suo «gemello» Jared Leto: stesso abito, stessa pettinatura, stesso animo ma persone diverse. Così come erano gemelli anche W.H. Auden e Chester Kallman, amanti d’animo gemello per cui Mio due, mio doppio (la loro storia di scritta da Tekla Clarck, Adelphi) è la spiegazione di un mito misterioso. Quello del potere del doppio, del gemello primordiale, Ermafrodito, raccontato da Platone, di Enoc (persona) che nasce doppio: uomo e donna. E poi, in epoca più tarda, di Narciso, del suo mito e del suo amore per sé.

 

sfilata gucci ss23 1

I PANTALONI FORMALI PERDONO UN PEZZO

Fin dall’inizio della sua direzione creativa di Gucci, Alessandro Michele ha introdotto nel marchio – e direi nella moda – dei temi molto personali che però corrispondono a quelli che interrogano ognuno di noi. Questa volta fa un lavoro personale, è vero, «ma anche universale, una riflessione sull’alterità, sull’altro che vive dentro e al di fuori di te. L’altro che incontri quando scavi dentro di te e l’attrazione che c’è tra queste due cose che attraversa la vita e la rappresentazione del nostro io.

 

Nonché la necessità di questo incontro. Preparare questa collezione emotivamente è stato più complicato dell’organizzazione tecnica della sfilata». Che ha portato in scena 68 coppie di gemelli di cui 18 gemelli maschi, all’inizio divisi in due sale speculari e poi, caduto il muro di separazione, riuniti e presi per mano a ripercorrere il lungo spazio che è poi, nella realtà, è quello della vita.

 

alessandro michele sfilata gucci ss23 1

È a questo punto che i vestiti si trasformano: il completo formale maschile perde i pezzi perché le gambe dei pantaloni vengono tagliate nella parte superiore e rette dalle pinze dei reggicalze, le giacche dei tailleur femminili diventano corazze perché sono abbottonate fino al collo, le paillettes si trasferiscono sui giubbotti maschili, le casacche diventano giacche maschili sopra ai bermuda, i trench si allungano e allargano fino a diventare ball gown: tutto nella rappresentazione doppia di sé e di un doppio ruolo.

 

In fondo l’abito è creatività che atterra sul corpo, il corpo è fisico, il corpo siamo noi e il vestito diventa noi e come noi. Nostro doppio, nostro gemello, uguale ma diverso.

Come canta la filastrocca delle sorelle Olsen che viene letta come in una rappresentazione shakespeariana e che interrompe la musica scritta ad hoc per lo show e che dice semplicemente: siamo uguali ma diverse.

 

IL GEMELLO È IL NOSTRO AVATAR

sfilata gucci ss23 10

È quindi come dire che il tuo avatar è dentro di te? Gli chiedo. «Si, forse sì. Io lo scopro spesso quando vado dall’analista» mi risponde Michele. «È un’affermazione di fisicità: io sono esattamente il corpo che vivo. Il corpo ha un potere incredibile perché sei tu in questa vita». Addio Metaverso, verrebbe da dire, ma non è così o meglio non è solo così: se dentro il doppio inutile andare a fabbricarlo altrove, basta scoprirlo e gestirlo.

 

E se la moda parla di libertà – e dice questo la stampa con la testata del Fuori, movimento e organo di stampa di liberazione omosessuale degli anni Settanta di cui da poco è uscita una raccolta a cura di Francesco Urbano Ragazzi (che non a caso sono due persone, quindi un doppio) – parla anche di tanto altro. Parla anche ad esempio della ricerca dell’altro, di quello che non si vede, di tutto quello che ci fa incontrare questo altro da noi perché quello dicono i vestiti, con i quali comunichiamo chi siamo ma anche chi vorremmo essere nel momento in cui decidiamo di essere noi stessi o il nostro altro.

 

sfilata gucci ss23 24

E in questo gioco di doppi che si richiamano in passerella arrivano anche gli abiti con l’oblò del Gucci dell’era Tom Ford che a sua volta aveva ripreso da Halston, e una borsa ispirata al mondo equestre del Gucci anni Settanta ritrovata negli archivi e riportata a raccontare di nuovo sé stessa: doppia rappresentazione di un marchio. Qual è il più grande potere del doppio? Chiedo a Michele. «Il più grande potere del doppio è che ti costringe ad avere cura di te stesso» risponde. La stessa risposta che avrebbe potuto dare uno psicanalista o anche W.H. Auden. Ma è la risposta che i vestiti danno tutti i giorni.

sfilata gucci ss23 18sfilata gucci ss23 8sfilata gucci ss23 22sfilata gucci ss23 2sfilata gucci ss23 20sfilata gucci ss23 21sfilata gucci ss23 26sfilata gucci ss23 23sfilata gucci ss23 25sfilata gucci ss23 3sfilata gucci ss23 27sfilata gucci ss23 6sfilata gucci ss23 4sfilata gucci ss23 5sfilata gucci ss23 15sfilata gucci ss23 12sfilata gucci ss23 9sfilata gucci ss23sfilata gucci ss23 11sfilata gucci ss23 13sfilata gucci ss23 14sfilata gucci ss23 17sfilata gucci ss23 16sfilata gucci ss23 19

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”