giorgia meloni giancarlo giorgetti soldi

IL DEBITO PUBBLICO È LA VERA ZAVORRA SUL GROPPONE DI GIORGIA MELONI – IL PROSSIMO ANNO VANNO ALL’ASTA 415 MILIARDI DI BUONI DEL TESORO: CON I TASSI ALTI E L’INFLAZIONE CHE DECELERA, IL COSTO REALE DEGLI INTERESSI NON FARÀ CHE AUMENTARE. LA STRATEGIA DI ATTRARRE I CITTADINI È UN BOOMERANG (LE CONDIZIONI SONO ONEROSE) – LA DOPPIA PARTITA CON LA RIFORMA DEL PATTO DI STABILITÀ E I DUBBI SUL PRESUNTO TRAPPOLONE ITA-LUFTHANSA: LA COMMISSARIA VESTAGER POTREBBE FRENARE STRATEGICAMENTE LA FUSIONE PER…

Estratto dell’articolo di Federico Fubini per il “Corriere sella Sera”

 

GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI

Anche se si escludono dal calcolo i titoli a breve termine, i Buoni ordinari del Tesoro, l’asticella da saltare per l’Italia nel 2024 resta alta. La più alta da quando c’è l’euro, per certi aspetti. L’anno prossimo lo Stato dovrà attrarre compratori per titoli pubblici pari a circa 415 miliardi di euro.

 

[…] è […] il record assoluto per l’Italia, in regime di moneta unica, di aumento netto dell’offerta di debito sul mercato per finanziare tanto il fabbisogno annuale (incluso quello per i bonus immobiliari), quanto le obbligazioni sovrane che la Banca centrale europea non riacquisterà più alla scadenza.

 

christian lindner

Dei 415 miliardi di titoli per i quali andrà trovato un mercato l’anno prossimo — stima Fabio Balboni di Hsbc — ben cento […] serviranno semplicemente a coprire il fabbisogno dello Stato nel 2024: un’ottantina per un deficit attorno al 4,3% del prodotto interno lordo, il resto a coprire le mancate entrate dovute alle tasse in meno che qualcuno pagherà grazie ai crediti fiscali da bonus-casa.

 

A tutto questo si aggiungono […] altri 42 miliardi da finanziare per sostituire la Bce con altri creditori. In più, serviranno altre emissioni per 273 miliardi solo per rinnovare gli altri titoli già emessi che arriveranno a scadenza.

 

BTP VALORE

In questo il governo italiano non ha esattamente la buona sorte dalla sua: l’anno prossimo e nel 2025 rinnoverà circa un terzo dell’intera montagna da 2.850 miliardi di debito pubblico sul mercato e dovrà farlo a tassi elevati — a causa della risposta della Bce all’inflazione — ma in una fase in cui l’inflazione stessa decelera. Il costo reale del debito dunque non farà che aumentare e per lungo tempo, perché gran parte delle obbligazioni avranno una vita media fra cinque e sette anni .

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti

Non stupisce dunque che, in alcuni ambienti del governo, ci sia ormai una fortissima attenzione a questi temi. […] Al di là degli obiettivi numerici, delle regole europee o degli esami delle agenzie di rating, un debito alto come quello dello Stato rappresenta una prova quotidiana molto concreta: va convinto chi vive sul mercato che l’Italia è un buon investimento. In questo la struttura dei creditori dello Stato […] presenta oggi luci ed ombre.

 

Le famiglie italiane sono tornate in forza sul debito pubblico, attratte anche dalle (costose) condizioni di favore offerte dal Tesoro: sono salite dal detenere 143 miliardi in titoli all’inizio del 2022, a 282 miliardi nell’agosto del 2023; un raddoppio in volume, un aumento dal 7,9% al 12% nella platea dei detentori.

olaf scholz giorgia meloni

 

Invece quasi tutte le altre categorie si stanno muovendo in senso opposto. Gli investitori esteri detenevano il 32% del totale alla vigilia della pandemia e sono al 27% oggi, mentre anche le istituzioni finanziarie italiane hanno ridotto un po’ la loro presenza.

 

Per tenere i costi del debito sotto controllo nel 2024, servono dunque più investitori istituzionali e investitori esteri. E in questo aiuterebbe avere un quadro chiaro di regole di bilancio europee che l’Italia, per rassicurarli, può sforzarsi di rispettare. Ma il negoziato fra governi non sta andando bene. E il tempo stringe in vista di un accordo necessario entro il mese prossimo.

 

Il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner […] ha alzato il prezzo: ora chiede obiettivi certi di riduzione del deficit, oltre che del debito, ogni anno. La Commissione europea al contrario aveva immaginato percorsi di quattro-sette anni per attuare il contenimento della spesa, riforme per la crescita e il calo del debito.

 

margrethe vestager

L’Italia vorrebbe aggiungere a questo un trattamento di favore per le spese d’investimento. La Francia apprezza la proposta di Bruxelles, ma vuole soprattutto più tempo per sé: ha il piano di rientro del deficit più lento d’Europa. Lo stallo favorisce di fatto Berlino, che gradirebbe un ritorno alle vecchie regole più rigide. E per l’Italia opporsi da sola a un accordo sfavorevole comporterebbe rischi politici e finanziari.

 

A pochi mesi dalle elezioni europee, del resto, molti a Bruxelles giocano per sé: alcuni per esempio iniziano a sospettare che Margrethe Vestager […] freni e ostacoli strategicamente la fusione fra Lufthansa e Ita. Magari fino all’asfissia finanziaria della compagnia italiana. […] fra Vestager e le autorità italiane non mancano i conti aperti. A Roma la si accusa di aver giocato in modo distruttivo anni fa nelle crisi bancarie, su cui la Corte europea di giustizia le ha dato torto (quando orm ai era tardi). E lei stessa lo sa.

SEMO GENTE DI PORCATA - VIGNETTA BY MANNELLI olaf scholz giorgia meloni

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?