giuseppe bivona alberto nagel francesco milleri

“VOSTRO PADRE SI STARÀ RIVOLTANDO NELLA TOMBA” – GIUSEPPE BIVONA, FONDATORE DI “BLUEBELL” E PICCOLO AZIONISTA DI DELFIN, SCRIVE UNA LETTERA DI FUOCO AGLI EREDI DI LEONARDO DEL VECCHIO PER CHIEDERE DI SFIDUCIARE L’AD, FRANCESCO MILLERI, E NON ADERIRE ALL’OPS DI MPS: “È UN’OPERAZIONE DEMENZIALE: SAREBBE COME SE ESSILORLUXOTTICA SI FONDESSE CON UN’AZIENDA CHE PRODUCE I PAVESINI PER METTERE MR. BEAN AL COMANDO” - MILLERI NON HA MAI PERDONATO A NAGEL LA MANCATA ACQUISIZIONE DELLO IEO NEL 2018 (DEL VECCHIO AVEVA MESSO SUL PIATTO MEZZO MILIARDO DI INVESTIMENTI, MA L’AD DI MEDIOBANCA SI OPPOSE)

GIUSEPPE BIVONA

MEDIOBANCA, LETTERA BIVONA A EREDI DEL VECCHIO: "NON ADERITE A OPS DI MPS"

Da www.adnkronos.com

 

"Spetta a Voi decidere se difendere il patrimonio ed il buon nome di Leonardo Del Vecchio. O se tradirlo".

 

Con queste parole Giuseppe Bivona, fondatore di Bluebell Capital Partners e piccolo azionista ormai noto per le frequenti 'battaglie' contro i management, si rivolge con una lettera, che l'Adnkronos ha potuto visionare, agli eredi di Leonardo Del Vecchio evidenziando che "l’investimento diretto di Delfin in MPS e l’adesione di Delfin – in quanto azionista di Mediobanca – all’Ops proposta da MPS (congiuntamente 'l’Operazione Delfin su MPS') rappresentano la negazione di tutti i valori su cui Suo marito/Vostro padre ha costruito la propria intera vicenda imprenditoriale e umana".

 

LETTERA DI GIUSEPPE BIVONA AGLI EREDI DEL VECCHIO

"Il Cavaliere credeva nel lavoro, nella costruzione del valore con il tempo e la fatica, senza scorciatoie né furbizie.

 

Perché non c’è dubbio: l’Operazione Delfin su MPS è una furberia, una scorciatoia di rara, degenerata e spregiudicata scaltrezza che serve ad acquisire il controllo di Mediobanca, azzerarne il vertice - come dichiarato con sopraffina volgarità da Lovaglio, novello ‘Gordon Gekko dei Ricciarelli’ - e poter esercitare un’influenza notevole su Generali", prosegue Bivona.

 

Si tratta di obiettivi "che il Cav. Del Vecchio ha indubbiamente cercato di perseguire negli ultimi anni della Sua vita, e che certamente avrebbe alla fine conseguito – ma mai così".

 

ieo milano 1

 

LA LETTERA DI GIUSEPPE BIVONA AGLI EREDI DI LEONARDO DEL VECCHIO

 

Gentili Eredi del Cav. Leonardo Del Vecchio,

 

Oggetto: L’operazione Delfin in MPS - Non è questa l’eredità di Leonardo Del Vecchio

 

Andrò dritto al punto: Suo marito /Vostro padre si starà rivoltando nella tomba.

 

L’investimento diretto di Delfin in MPS e l’adesione di Delfin – in quanto azionista di Mediobanca

 

– all’OPS proposta da MPS (congiuntamente l’“Operazione Delfin su MPS”) rappresentano

la negazione di tutti i valori su cui Suo marito/Vostro padre ha costruito la propria intera vicenda imprenditoriale e umana.

 

Il Cavaliere credeva nel lavoro, nella costruzione del valore con il tempo e la fatica, senza

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE MILLERI

scorciatoie né furbizie. Perché non c’è dubbio: l’Operazione Delfin su MPS è una furberia, una scorciatoia di rara, degenerata e spregiudicata scaltrezza che serve ad acquisire il controllo di Mediobanca, azzerarne il vertice - come dichiarato con sopraffina volgarità da Lovaglio, novello ‘Gordon Gekko dei Ricciarelli’ - e poter esercitare un’influenza notevole su Generali.

 

Si tratta di obiettivi che il Cav. Del Vecchio ha indubbiamente cercato di perseguire negli ultimi anni della Sua vita, e che certamente avrebbe alla fine conseguito – ma mai così.

luigi lovaglio il gordon gekko dei riccarelli

Mai attraverso scorciatoie opache, mai compromettendo la propria reputazione, mai piegandosi a logiche di potere, mai con operazioni finanziarie sballate e prive di qualsivoglia valutazione del rischio. Mai a danno dei dipendenti delle aziende che ha fondato o in cui ha creduto (ma chi dei bankers di Mediobanca vorrebbe mai lavorare in MPS o per Lovaglio?).

 

Mai e poi mai.

 

Piuttosto impiegava tutto il tempo - quantunque infinito - che si fosse reso necessario, usando il proprio capitale, le proprie idee, la forza della ragione e della determinazione.

Questa è la sua eredità. Questa è la sua legacy. Questo è quello che io per primo ho imparato da Lui.

 

LETTERA DI GIUSEPPE BIVONA AGLI EREDI DEL VECCHIO

Da microscopico azionista – rispetto a Lui ovviamente un assoluto “signor nessuno” – sono stato comunque ‘al Suo fianco’, seguendolo con infinita stima ed ammirazione.

Nel 2019 ho contribuito a convincere il fondo attivista Third Point - di cui ero advisor - a investire 500 milioni di euro in EssilorLuxottica, per sostenere un cambio di governance a favore di Luxottica.

 

Nel 2020, con il fondo che allora co-gestivo, ho preso pubblicamente posizione su Mediobanca, esprimendo critiche alla gestione, in particolare in relazione alla partecipazione in Generali e chiedendo miglioramenti strutturali nella governance.

 

Il dott. Bardin, che mi conosce bene - e che io stimo moltissimo - se ne ricorderà.

Allo stesso modo, dal 2013 ho assunto una posizione critica su MPS, ben prima che diventasse tema da “salotto buono”.

 

E posso dire con certezza: nessuno meglio di me conosce i rischi catastrofali a cui MPS è tuttora esposta, a dispetto della comoda narrazione secondo cui si tratterebbe ormai di una banca “risanata”. MPS deve la sua (precaria) sopravvivenza a 7,5 miliardi di Aiuti di Stato ottenuti a mio avviso illegalmente, divenuti oggetto di indagine nel procedimento

penale n° 29877/22 r.g. n.r. mod. 21), iscritto per il reato di cui all’art. 640-bis cod. pen. (truffa ai danni dello Stato) con il rischio di doverli restituire. Esattamente la situazione in cui il Cav. Del Vecchio non si sarebbe mai e poi mai ‘infilato’.

FRANCESCO MILLERI

 

Al di là delle discutibili logiche e delle opacità che sembrano aver ispirato questa iniziativa,

l’Operazione Delfin su MPS risulta, nei fatti, assurda, improponibile e dannosa per i soci di Delfin:

 

- si tratta di un’operazione semplicemente demenziale: sarebbe come se EssilorLuxottica

si fondesse con un’azienda che produce i Pavesini per mettere Mr. Bean al comando del

gruppo. Non voglio insultare la Vostra intelligenza dilungandomi oltre.

 

Lovaglio, Nagel, Caltagirone, Milleri

- si tratta della negazione di tutto ciò in cui il Cavaliere ha sempre creduto: investire

in campioni nazionali, con vocazione pan-europea, con solide prospettive di crescita e

vantaggi competitivi riconoscibili. MPS, invece, è una ‘banchetta’ regionale, con un

posizionamento competitivo debole, priva di fabbriche prodotto, tecnologicamente

arretrata, guidata – a essere generosi – da un management mediocre (‘Lovaglio’ chi?).

 

- l’operazione MPS, Vi espone a una temeraria assunzione di rischio: Delfin si

appresterebbe a convertire un investimento da 3,4 miliardi in Mediobanca – una delle banche italiane più solide e meglio gestite, insieme a UniCredit e Intesa Sanpaolo – in un’esposizione equivalente su MPS, aggiungendo peraltro un ulteriore investimento diretto che oggi vale circa un miliardo. In sostanza, si passa da un investimento costruito e voluto dal Cav. Del Vecchio in un champion nazionale ad una partecipazione in uno storico “verminaio” del sistema bancario italiano (e della politica), tuttora gravato da rischi esiziali.

leonardo maria del vecchio

 

- non solo questa operazione comporta rischi enormi, ma Delfin non ha gli strumenti

per valutarli e difatti non li ha minimamente valutati: MPS – con una decisione a mio

avviso illegittima, su cui il TAR si dovrà pronunciare l’8 settembre p.v. e che rende giustizia

alla (bassa) ‘qualità’’ della banca e di chi la gestisce – ha pensato bene di non redigere nemmeno il prospetto informativo per l’aumento di capitale da 15 miliardi di euro. Eppure, Delfin intenderebbe sottoscriverlo, dando in cambio le azioni Mediobanca.

 

Come sia possibile aderire a un’operazione simile investendo miliardi di euro (i Vostri miliardi) senza pretendere di leggere un prospetto (che non c’è) e senza attendere la decisione del TAR sul lamentato vulnus informativo, resta per me un mistero. Fossero soldi miei (o di investitori da me fiduciariamente rappresentati) non lo permetterei mai.

 

LUIGI LOVAGLIO - FOTO LAPRESSE

- questa operazione Vi ha già creato un danno reputazionale ed ha già infangato il nome

di Suo marito / Vostro padre: al di là di ciò che stabilirà la magistratura a seguito dell’apertura di un fascicolo di indagini da parte della Procura della Repubblica di Milano (proc. pen. n. 13178/25 RGNR), non conosco nessuno (a meno dei soggetti direttamente interessati, ovviamente) - neanche un cane - che nemmeno in privato sarebbe disposto a sostenere che l’operazione MPS NON sia il frutto di un concerto ovvero di un accordo illecito taciuto e nascosto. Il Cav. Del Vecchio non ha mai dato adito, in tutta la sua vita, all’ombra di un sospetto.

 

Potrei andare avanti, ma credo che il punto Vi sia chiaro: spetta a Voi decidere se difendere il patrimonio ed il buon nome di Leonardo Del Vecchio

O se tradirlo.

 

BANCA GENERALI

La mia raccomandazione è la seguente:

• votare a favore dell’OPS su Banca Generali all’assemblea di Mediobanca, in quanto

operazione che crea valore nel solco e nella direzione tracciata dal Cav. Del Vecchio.

 

• non aderire all’OPS di MPS, un’operazione che, al contrario, distrugge valore, compromette la reputazione del gruppo e Vi espone a rischi elevati e non calcolati.

 

• avviare, con il management di Mediobanca, una nuova fase di interlocuzioni,

consapevoli che in ogni caso Mediobanca non sarà più ciò che è stata fino ad oggi. La

alberto nagel

stessa OPS su Banca Generali è un successo che, se lo volete, potete intestare a Voi stessi. Che sia questa l’occasione per affrontare una nuova stagione, con un’evoluzione fisiologica della governance e una più adeguata rappresentatività per Delfin, quale socio di riferimento.

 

• ripensare al ruolo di Delfin. L’operazione MPS ha evidenziato tutti i limiti di Delfin al di

fuori del suo ruolo di azionista industriale di EssilorLuxottica. È il momento di riconoscerlo,

con onestà e pragmatismo.

 

GIUSEPPE BIVONA

• riconsiderare il ruolo del dott. Francesco Milleri in Delfin. Il dott. Milleri sta svolgendo

un lavoro eccezionale in EssilorLuxottica e – nell’interesse del gruppo e degli azionisti

– dovrebbe poter continuare a dedicarvi il 100% delle sue energie e risorse. Per altro, il dott. Milleri capisce di banche tanto quanto io capisco di occhialeria (eppure io porto gli occhiali ed il dott. Milleri usa il bancomat, ma evidentemente non basta).

 

• a seguito dell’OPS su Banca Generali, sarà necessario valutare una riconfigurazione

del Consiglio di Amministrazione di Generali. E su questo punto voglio essere altrettanto

chiaro: l’unica operazione potenzialmente più distruttiva – in termini di valore – della

demenziale OPS di MPS su Mediobanca è la paventata operazione Natixis che fa

semplicemente rabbrividire e deve essere bloccata.

ALBERTO NAGEL ROMOLO BARDIN

 

Personalmente, non sono disposto a vedere infangata la memoria del Cav. Del Vecchio, e mi auguro che non lo siate nemmeno Voi. Chiedo cortesemente al dott. Milleri e al dott. Bardin di voler trasmettere a Voi la presente mia, a Voi indirizzata.

Giuseppe Bivona

 

GIUSEPPE BIVONA

LUIGI LOVAGLIO - FOTO LAPRESSEALBERTO NAGELleonardo maria del vecchio

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...