
"IL PIANO DI PACE TRUMP-NETANYAHU PER GAZA VIOLA IL DIRITTO INTERNAZIONALE E QUINDI È INACCETTABILE" – DOPO LE VERGOGNOSE PAROLE SU LILIANA SEGRE E IL GENOCIDIO, FRANCESCA ALBANESE, LA RELATRICE SPECIALE DELL’ONU PER I TERRITORI PALESTINESI, AL FESTIVAL DI “FANPAGE” “RUMORE” SCOMODA GLI ATTI DEL PROCESSO DI NORIMBERGA PER LANCIARSI IN UN INQUIETANTE PARAGONE TRA I NAZISTI E I SOLDATI ISRAELIANI: “UN MILITARE DELLO STATO EBRAICO MI DISSE: ‘NON VEDIAMO BAMBINI’. LA MAGGIOR PARTE DEGLI ISRAELIANI NON VEDE I PALESTINESI COME ESSERI UMANI” – POI CHIEDE L'ARRESTO DI NETANYAHU: “NON CI PUO’ ESSERE UN PIANO DI PACE SENZA CHE GLI ARCHITETTI DEL GENOCIDIO FINISCANO IN PRIGIONE” – VIDEO
LE PAROLE DI FRANCESCA ALBANESE AL RUMORE FESTIVAL
(...) Mi viene in mente una cosa che mi disse un soldato israeliano, anni fa. Alla domanda ‘perché fate questo ai bambini?’ e gli feci vedere un militare che prendeva a calci un ragazzino che giocava con la sua bicicletta. Lui mi disse ‘non ci sono bambini. Non vediamo bambini’.
francesca albanese festival di fanpage
Ho trovato la stessa frase negli atti del processo di Norimberga. Un soldato nazista a cui è stato chiesto ‘perché ammazzavate tutti?’ rispose: ‘Perché sarebbero stati, gli ebrei, un problema per la nostra sicurezza, erano una minaccia per la nostra esistenza di razza ariana’.
(...) Nella violenza contro i bambini, capisco che i prodromi di questo genocidio erano già là. (...) La violenza disumanizzante contro i palestinesi è frutto di una disumanizzazione che è a monte. (...) La maggior parte degli israeliani non vede i palestinesi come esseri umani... (...)
"Il piano di pace Trump Netanyahu per Gaza viola gravemente il diritto internazionale e quindi è inaccettabile" lo ha detto Francesca Albanese al festival di Fanpage.it Rumore.
Secondo la relatrice speciale dell'Onu per i territori palestinesi, il piano "lede il principio di autodeterminazione del popolo palestinese" perché "prevede una sorta di protettorato" che "sarebbe stato illegale già nel 1948 ed è "un abominio tirarlo fuori nel 2025".
"Mi ha molto meravigliato il plauso di molti stati e del segretario ONU. Il diritto all'autodeterminazione dei palestinesi non è il diritto a uno stato ma il diritto a decidere per sé, come quando si raggiunge la maggiore età. Si devono determinare da soli e scegliere loro chi votare, chi li governerà e come disporre delle proprie risorse. È un principio che viene leso da questo piano" ha spiegato Albanese dal palco del Festival.
"Questo piano va ad acuire la frammentazione dei palestinesi: si parla di Gaza ma non si parla della Cisgiordania e soprattutto rimane il controllo da parte di USA e Israele e gli Usa non sono uno stato terzo. Si chiama piano di pace ma è l'imposizione di una nuova occupazione ma quasi per procura. Invece di essere direttamente amministrata da Israele, ci sono gli Stati Uniti che fanno da garante attraverso un vicerè come Blair. Non si capisce perché si dovrebbe accettare una situazione del genere" ha sottolineato la relatrice Onu accusando anche il piano di Trump per la ricostruzione della Striscia: "Mancano all'appello diecimila persone, non si contano più i morti e non si può proporre un piano di ricostruzione edilizia per Gaza".
"L'unico piano di piace proponibile è uno che dà attuazione al diritto così com'è e c'è già una Corte che si è pronunciata: L'occupazione è illegale e Israele deve ritirarsi e smantellare le colonie. In questo momento invece vige l'impunità più assoluta" ha spiegato ancora Albanese, ricordano inoltre che "Gaza non è uno stato a sé, bisogna sempre parlare anche della Cisgiordania" dove "c'è già una annessione, è sotto il controllo quasi totale di Israele e i coloni vanno dove vogliono e possono assalire chiunque nell'impunità più totale".
"La colonizzazione è organica allo Stato di Israele"
Del resto secondo Albanese, "La colonizzazione è organica allo Stato di Israele. Le colonie sono un'estensione di Israele nel territorio occupato. Il genocidio a Gaza è aggravato da una situazione già presente, una situazione di colonialismo". "Israele nel territorio palestinese occupato ha perseguito dal 1967 due finalità: Quello dello sfollamento dei palestinesi e la sostituzione dei palestinesi. Per sfollarli ha usato il settore privato che nel contempo ne ha tratto profitto.
Dalle armi alle macchine per distruggere edifici ai servizi di sorveglianza per evitare che i palestinesi ritornassero. Per la sostituzione e la costruzione delle colonie sono serviti cemento, macchinari, costruzione di servizi e reti stradali. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza le imprese che rispondevano ai bandi per costruire. È servito un circuito che poi ha normalizzato l'occupazione. Poi ci sono i facilitatori come le banche e i fondi pensione e le università" ha elencato la relatrice speciale dell'Onu.
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francesca albanese festival di fanpage
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massimiliano cali - marito di Francesca Albanese
blair trump netanyahu
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